Musk raccoglie 6 miliardi per la sua AI. E quella di Tesla?
Chiuso con successo il round a favore della startup xAI, che ha realizzato un’applicazione rivale di ChatGPT, integrata nel social network X. Timori che rallenti lo sviluppo dell’AI di Tesla. Intanto Glass Lewis raccomanda ai soci della Casa automobilistica di bocciare il super-stipendio di Elon.
Una startup valutata 18 miliardi di dollari
Elon Musk ha raccolto 6 miliardi di dollari per dare slancio alla sua startup di intelligenza artificiale xAI con la quale intende sfidare i big del settore. Il round di serie B, annunciato in un post sul blog il 26 maggio, arriva a meno di un anno dal debutto di xAI e segna uno dei maggiori investimenti nel campo dell’intelligenza artificiale, dove finora primeggia Microsoft con i 13 miliardi di dollari spesi per acquisire poco meno del 50% di OpenAI, seguita da Amazon che ha investito 4 miliardi nella startup di AI Anthropic.
In un post su X Musk ha scritto che la valutazione pre-money di xAI era di 18 miliardi di dollari. Fra i maggiori finanziatori figurano Sequoia Capital e Andreessen Horowitz.
Musk e l’AI: storia di attrazione e allontanamento
Musk è stato uno dei primi sostenitori dell'intelligenza artificiale, appoggiando OpenAI prima che questa lanciasse ChatGPT alla fine del 2022. In seguito ha smorzato il suo entusiasmo e pubblicamente ha raccomandato cautela a causa dei potenziali pericoli della tecnologia. L'anno scorso Musk è stato tra le personalità che hanno lanciato un appello per chiedere una pausa nello sviluppo dell'AI.
Poi, però, ha deciso di premere l’acceleratore e a novembre ha lanciato un’applicazione rivale di ChatGPT, chiamata Grok, addestrata e integrata in X, il social network precedentemente noto come Twitter.
AI per fare pressione sui soci Tesla
Adesso bisognerà capire se, e in che modo, il potenziamento di xAI avrà conseguenze per Tesla. Alcuni mesi fa Musk aveva legato lo sviluppo di nuove iniziative di Tesla nel campo dell’AI al fatto che lui stesso potesse avere una forte quota di maggioranza relativa del capitale di Tesla, almeno il 25%. Altrimenti, aveva detto in sintesi l’imprenditore, le applicazioni di intelligenza artificiale, che economicamente saranno le cose più interessanti che Tesla potrà fare in futuro, me le vado a sviluppare per conto mio al di fuori della casa automobilistica.
Non ci voleva molto per intendere quella dichiarazione come un avvertimento piuttosto ruvido rivolto agli azionisti perché alla prossima assemblea del 13 giugno confermino il mega-pacchetto retributivo da 56 miliardi di dollari (in azioni Tesla), che l’assemblea già aveva deliberato a favore di Musk nel 2018, ma che recentemente un tribunale del Delaware ha annullato. Secondo la sentenza della giudice Kathaleen McCormick, il board di Tesla che ha deciso il maxistipendo non era pienamente indipendente dal Ceo.
Il proxy Glass Lewis boccia il mega-stipendio da 56 miliard
Il 13 giugno lo stesso pacchetto verrà riproposto al voto dei soci, ma l’approvazione non è garantita. Sabato scorso il proxy-advisor (consulente degli azionisti) Glass Lewis ha esortato gli azionisti di Tesla a respingere il pacchetto retributivo di 56 miliardi di dollari a favore di Elon Musk, che se approvato sarebbe il più grande pacchetto retributivo mai erogato a favore di un Ceo negli Usa.
Glass Lewis ha sottolineato le “dimensioni eccessive” dell'accordo retributivo, l'effetto diluitivo sul capitale e la concentrazione della proprietà.
Il pacchetto non prevede né stipendio né bonus in denaro e stabilisce premi basati sull'aumento della capitalizzazione di Tesla fino a 650 miliardi di dollari nei 10 anni a partire dal 2018. Attualmente la società è valutata 571 miliardi.
In un'intervista rilasciata questo mese, il presidente del consiglio di amministrazione di Tesla, Robyn Denholm, ha dichiarato al Financial Times che Musk merita il pacchetto retributivo perché l'azienda ha raggiunto obiettivi ambiziosi per quanto riguarda i ricavi e il prezzo delle azioni.
Glass Lewis raccomanda anche agli azionisti di votare contro la rielezione nel board di Kimbal Musk, fratello del miliardario Elon.
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