Nagel contro Del Vecchio. Chi spunterà la partita su Generali?

24/09/21 08:45

Le pedine si stanno muovendo. Ogni giocatore fa la sua mossa e adesso è stata la volta di Nagel. Ma Del Vecchio e compagni non staranno alla finestra. Tutti guardano ai Benetton. Per ora in ballo c’è la poltrona di Philippe Donnet ma si guarda al futuro di Generali e Mediobanca..

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Mediobanca, prende a prestito il 4,4% di Generali per contare di più in assemblea

A poche ore dalla fine del cda, Mediobanca, ieri sera, in un comunicato ha dichiarato di aver sottoscritto un'operazione di prestito titoli su 70 milioni di azioni Assicurazioni Generali, pari al 4,42% del capitale sociale della compagnia. 'L'operazione avrà durata di circa 8 mesi e comunque, almeno fino all'assemblea di Assicurazioni Generali chiamata a rinnovare il consiglio di amministrazione, consentirà di detenere, unitamente alle azioni già possedute, il 17,22% dei diritti di voto di Assicurazioni Generali'.

L’aumento della partecipazione va letto in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione di Generali che, da un lato vede i pattisti Caltagirone e Del Vecchio contrari alla gestione Donnet, dall’altro le geometrie variabili degli altri azionisti del Leone di Trieste.

Mediobanca è sempre stata considerata la cassaforte di Generali con in pancia quel 12,9% di Leone di Trieste (ora aumentato con il prestito del 4,4%). Leonardo Del Vecchio non ha mai fatto segreto di essere scontento della gestione sia di Mediobanca che di Generali attaccando prima l'a.d. di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel poi quello del Leone di Trieste, Philippe Donnet e iniziando a scalare le due società, per portarsi a un passo dal 20% in Mediobanca e al 5% di Generali. La compagine azionaria di Generali vede dunque primo azionista Mediobanca, poi Caltagirone con il 5,6% e subito sotto Del Vecchio, a seguire il 4% dei Benetton

Tornando all'operazione, l’interpretazione prevalente è quella di una mossa ostile di Nagel nei confronti dei due azionisti di Piazzetta Cuccia, Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone che assieme, nel patto di consultazione, detengono l'11,37% di Mediobanca. Quota alla quale si va a sommare la partecipazione della Fondazione Crt, per un totale del 12,53% del patto di consultazione.

In pratica Nagel, alla guida di Mediobanca, avrebbe deciso di arrotondare la partecipazione di Piazzetta Cuccia in Generali per contrapporsi a Del Vecchio e Caltagirone (i suoi azionisti in Mediobanca) che vorrebbero cambiare il board del Leone di Trieste.

Una lettura diversa

Ci potrebbe essere anche un’altra lettura, meno probabile certo, ma che il mercato sta sottovalutando. E se Nagel e Del Vecchio stessero agendo all’unisono? Insomma Nagel se la starebbe rischiando grossa: andare contro i suoi principali azionisti potrebbe costargli la poltrona di a.d. Al personaggio la tempra non manca ma è davvero la strada giusta contrastarli? Unire le forze potrebbe, invece, aprire a nuovi scenari sia per Mediobanca che per Generali, con un M&A a livello internazionale, dove Nagel potrebbe ricoprire una carica importante. Speculazioni, certo, mentre finora l’unica poltrona veramente in bilico è quella di Philippe Donnet, numero uno di Generali, ma molto apprezzato dal mercato che al rinnovo potrebbe votare contro i pattisti.

Il ruolo dei Benetton

A fare l’ago della bilancia potrebbero essere i Benetton con solo il 4% in mano del Leone di Trieste.

Ognuno faccia il suo gioco, la partita è solo iniziata e le prime carte sono state buttate sul tavolo. Tra i due litiganti il terzo gode e a noi non rimane che gustarci questa battaglia tra gli azionisti, magari prendendo posizione sui titoli della contesa: Generali e Mediobanca per trarne profitto.