Nasce la Super League. Frattura storica nel mondo del calcio


Il nuovo campionato è destinato a essere il rivale diretto della Uefa Champions League, e vedrà la partecipazione anche delle italiane Milan, Inter e Juventus. Il titolo Juventus questa mattina strappa a Piazza Affari, dove alle 12 segna un rialzo del 13%. A oggi sono 12 i membri fondatori permanenti, ma diventeranno 15 a cui si aggiungeranno altre 5 squadre (per qualificazione). JP Morgan finanzierà la nuova Superlega.


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Titolo Juve in rally a Piazza Affari

Titolo Juventus sugli scudi, a Piazza Affari dopo l’annuncio dell’accordo di 12 club europei, tra cui Inter e Milan, per la creazione della Super League, un campionato parallelo alla Champions League.

A fine mattinata il titolo del club torinese balza del 13% a 0,87 euro con circa 22 milioni di pezzi passati di mano a fronte di una media a 30 giorni di 4,5 milioni. Segnaliamo che il titolo è stato fortemente penalizzato dall'eliminazione della Juve dalla Champions League a marzo.

La società «non può al momento assicurare che il progetto sarà effettivamente realizzato né prevedere in modo preciso la relativa tempistica», di conseguenza non può dunque prevedere l'impatto della Super League «sulle sue condizioni e performance finanziarie ed economiche».

Il nuovo campionato europeo

Come anticipato, a oggi sono 12 i club europei presenti nel progetto, qualificati come membri fondatori permanenti. Potranno diventare quindici. A questi, in ciascuna stagione sportiva, si aggiungeranno altri club secondo un processo di ammissione, fino ad arrivare 20 club.

Nel corso della mattinata un portavoce di JP Morgan ha reso noto che il big Usa finanzierà la nuova Superlega. All'avvio effettivo, e dopo la commercializzazione dei relativi diritti audiovisivi, i club fondatori riceveranno nel complesso un contributo netto indicativamente di 3,5 miliardi di euro che verrà erogato in un'unica soluzione. La somma sarà ripartita secondo percentuali da definire in base al numero definitivo dei club fondatori. «Stiamo parlando di un contributo netto di 3,5 miliardi di euro e quindi per una società come la Juve l'impatto è notevole», riporta Reuters citando un trader.

L’opposizione delle associazioni sportive e del mondo politico

In un comunicato congiunto Uefa, la Football Association inglese, la Premier League, la Royal Spanish Football Federation, LaLiga, l'italiana FIGC e la Lega Serie A hanno annunciato che prenderanno in considerazione tutte le misure, a tutti i livelli, sia giudiziario sia sportivo, per impedire «questo cinico progetto fondato su interessi personali di pochi club in un momento in cui la società ha bisogno più che mai di solidarietà». Chi aderirà alla Super League rischierà, continua la nota congiunta, di essere escluso da altre competizioni nazionali, europee o mondiali. Infine, ai giocatori dei club che faranno parte della Super League potrà essere negato di indossare la maglia nazionale. Commenti negativi sono arrivati anche dal presidente francese Emmanuel Macron e dal premier britannico Boris Johnson.

Intesa Sanpaolo: benefici sul fronte di diritti tv, vendite biglietti e sponsorizzazioni

Secondo Intesa Sanpaolo «una Super League potrebbe attrarre maggiori diritti tv rispetto a quelli previsti dalla Champions League (pari a circa 2 miliardi di euro l'anno nelle stagioni 2018-21), divisi fra soli 20 club». Potrebbero beneficiarne anche «le vendite di biglietti, le sponsorizzazioni e il merchandising, alla luce della qualità degli incontri e della larga audience di questi club», osservano ancora gli analisti. Il broker ha messo sotto osservazione stime, rating e target price della Juventus, in attesa di una migliore comprensione dell'impatto economico di questo progetto e considerato che «nell'ultima stagione normale prima della pandemia nel 2018-19 la Juventus aveva raccolto circa 70 milioni dalla vendite dei biglietti e circa 200 milioni dai diritti TV».

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