Nessuna certezza dalla Cina, il lusso resta debole

Nessuna certezza dalla Cina, il lusso resta debole

Pochi dettagli sul nuovo bazooka cinese e settore europeo del lusso ancora sotto pressione in questo inizio di settimana, mentre gli analisti continuano a ridurre le loro previsioni sul comparto.

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Lusso in difficoltà

Aspettando il ‘Godot’ dei nuovi stimoli fiscali dalla Cina che sembrano non voler arrivare mai. Il settore del lusso sui mercati europei inizia la settimana ancora tra le vendite dopo la delusione della settimana scorsa e indebolito dalla mancanza di dettagli dalle dichiarazioni del Governo di Pechino nel weekend scorso.

A Piazza Affari, dove il FTSE MIB scambia di poco sopra la parità, soffrono Salvatore Ferragamo (-1,5%) Brunello Cucinelli (-0,30%) e Moncler (-0,20%), ancora negative dopo un’ora di scambi alla Borsa di Milano, mentre in Europa Kering cede il 4% a Parigi, seguita da Louis Vuitton (-2,50%) e Christian Dior (-1,50%), e a Zurigo scende del 2,50% Swatch. Male anche Burberry (-1,40%), Prada (-1,10%), Richemont (-1,10%) e Hugo Boss (-0,50%).

Nuova delusione dalla Cina

Sabato il Ministero delle Finanze cinese ha tenuto una conferenza stampa nel corso della quale, pur mantenendo un tono di apertura verso nuove misure di stimolo, non ha fornito nuovi dettagli sulla portata e sui tempi di questo nuovo ‘bazooka’.

"Mentre i mercati potrebbero essere impazienti di ricevere un numero e una risoluzione rapidi, il processo più complicato dietro lo stimolo fiscale probabilmente significa che ci vorrà ancora del tempo”, secondo gli analisti di ING. A questo punto, proseguono gli esperti, “sembra probabile che i mercati debbano attendere l'approvazione del National People's Congress prima che vengano annunciati un numero solido e procedure più dettagliate; questa riunione dell'NPC dovrebbe svolgersi verso la fine di ottobre. Tuttavia, il signalling rimane positivo e ci aspettiamo che ulteriori dettagli continuino a essere forniti nelle prossime settimane e nei prossimi mesi".

Ridotto le previsioni sul settore

Durante la scorsa settimana, diverse case d’affari hanno ridotto le stime di crescita del settore del lusso per quanto riguarda il 2024-2025, sottolineando il rallentamento dell’economia cinse e l’impatto del pacchetto di stimoli varato di recente da Pechino ancora incerto sia nei tempi che nella portata.

Dopo Ubs, BofA, Barclays, Hsbc e Jefferies, anche da Equita Sim hanno diminuito le loro previsioni e ora si attendono un -2% delle vendite nel terzo trimestre e un +1% nel quarto, mentre in precedenza l'attesa era per un secondo semestre a +4% (in accelerazione rispetto al +1% del secondo trimestre).

Sulla base delle nuove aspettative per il secondo semestre, gli esperti hanno tagliato anche le attese di crescita 2025, ora vista a +6% dal precedente +8%, "ipotizzando un primo semestre in crescita ancora a bassa singola cifra percentuale e un secondo semestre più coerente con le crescite storiche del settore (+9% a 10 anni di tasso composto medio annuo pre-pandemia), supportato anche dalle politiche monetarie espansive non solo negli Usa ed Europa ma ora anche in Cina".

Quanto al Paese asiatico, la recente Golden Week "ha fornito alcuni segnali incoraggianti, a supporto di un leggero miglioramento dei trend di settore nel quarto trimestre. Pensiamo anche che il nuovo pacchetto di stimoli, seppur ancora incerto nella portata e nei tempi, possa migliorare il sentiment e generare un effetto ricchezza positivo che potrà progressivamente creare un contesto più favorevole per i consumi del lusso. Le nostre stime sono del 2% sotto il consensus in media per il terzo trimestre, dell'1% sotto per il 2024-2025, con crescite 2025 simili", spiegano gli analisti.

Preferenza per Moncler e Prada

Tra le società del settore Prada e Brunello Cucinelli sono attese da Equita confermarsi nel terzo trimestre tra i best performer del settore con un +14% a/a e un +10% a/a del retail a cambi costanti, insieme ad Hermès, per cui il consenso stima un +11% a/a a cambi costanti.

“Il settore tratta a 21,6 volte il PE 2025, non lontano dalla media storica a 10 anni (23 volte escludendo il 2020) e con un premio del 60% circa rispetto allo Stoxx 600, in linea con la media storica a 10 anni”, calcolano da Equita e, “in vista di una reporting season difficile sul terzo trimestre e in attesa di maggiori dettagli sul piano di stimoli in Cina, queste valutazioni non ci sembrano particolarmente attraenti. Tuttavia confermiamo la nostra preferenza per Moncler e Prada che offrono valutazioni relativamente più attraenti con driver di crescita company specific e un buon posizionamento in Cina".

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