Nio, due domande prima di buttarsi a comprare le azioni


Caduto a causa della crisi Evergrande, il titolo è diventato più appetibile con multipli ben più attraenti di Tesla. Ma ci sono nodi strutturali che potrebbero frenare la crescita: vi spieghiamo quali.


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Il forte ribasso ha colpito tutti i produttori cinesi di EV.

Lunedì 20 settembre la crisi Evergrande ha innescato un ribasso violento e senza confini sulle azioni delle società cinesi. Fra le vittime non mancano i campioni locali dell’Ev, le auto elettriche, al centro di mille attenzioni da parte degli investitori internazionali. XPeng ha perso il 6%, Li Auto è scesa del 7,5% e Nio ha chiuso in calo del 6,2%.

E’ ovvio che il mercato sconta un forte impatto emotivo, destinato prima o poi a essere riassorbito e a lasciare il campo a una maggiore razionalità. La Cina è il mercato principale per gli Ev, un’industria con fortissime prospettive di sviluppo in tutto il mondo. La crisi Evergrande, sia che evolva in tragedia come Lehman Brothers, sia che venga riassorbita senza troppe vittime, viene comunque utile per fare il punto sull’azienda di punta dei veicoli elettrici cinesi, Nio.

Fondata nel 2014, Nio ha varato il suo primo modello nel 2018. Due anni dopo, nel 2020, è sbarcata a Wall Street, dove oggi vanta una capitalizzazione di 57,5miliardi di dollari. Si caratterizza con un’offerta di auto di lusso con tre modelli già sul mercato, la ES8, la ES6, la EC6 e un quarto, la ET7, che sarà pronta fra poco.

Il suo concorrente diretto in Cina è Tesla e anche per gli investitori il termine di paragone più facile per valutare il gruppo cinese è l’azienda californiana di Elon Musk. Nella prima parte dell’anno le quotazioni delle due società hanno espresso gli stessi multipli, poi a metà maggio le azioni Tesla hanno iniziato a salire e in quattro mesi hanno guadagnato il 30%. Anche le quotazioni di Nio a metà maggio sono partite per un rally, tanto brillante quanto di corta durata. Infatti, già a fine giugno il movimento ascensionale era esaurito e veniva sostituito da un calo prolungato. Risultato: in quattro mesi il titolo Nio ha guadagnato il 12%.

Oggi i multipli premiano Tesla. Perché la differenza di valutazioni.

Oggi Tesla e Nio hanno multipli differenti che premiano ampiamente il produttore americano. Tesla vale 14,3 volte i ricavi previsti per quest’anno e 10,6 volte quelli del 2022. Nio non va al di là delle 10,2 volte i ricavi del 2021 e 6,1 volte i ricavi del 2022. A nostro giudizio si tratta di una differenza di valutazione sensata e sarebbe sbagliato puntare su Nio pensando che a breve tornerà ad avere gli stessi multipli di Tesla.

Per gli analisti ai prezzi attuali il titolo è ampiamente sottovalutato: su 22 esperti censiti da Market Screener ben 17 consigliano di comprare le azioni e gli altri cinque hanno un giudizio neutral. La media dei target price è 62 dollari, contro i 35 dollari della quotazione attuale.

Anche a fronte di un consensus così compatto, riteniamo utile sottolineare alcuni punti critici della società. Vediamoli.

Nio vende auto senza batteria: il cliente paga un abbonamento per averla sempre carica.

Uno dei punti chiave di Nio è che ha adottato una formula di business per cui vende ai suoi clienti auto prive di batteria. Invece di acquistare la batteria (servirebbero altri 10.000 dollari circa), il cliente viene invitato a sottoscrivere un contratto con il servizio Baas (Battery-as a service) che dà la possibilità di recarsi in una delle stazioni di scambio della batteria per farsi sostituire in pochi minuti l’accumulatore esaurito con un altro pieno di energia. Il servizio viene fatto pagare 147 dollari al mese per una batteria da 70 kWh e 220 dollari al mese per l’accumulatore da 100 kWh.

Questo servizio può avere due inconvenienti: il primo è che Nio deve sobbarcarsi i costi di costruzione di una rete valida e diffusa di stazioni di scambio, mentre le stazioni di ricarica possono servire auto di marche diverse. I clienti Nio, quindi, rischiano di avere una mobilità limitata dalla carenza di stazioni.

Il secondo è di natura finanziaria. E’ vero che il servizio Baas garantisce un flusso costante di liquidità, ma è vero anche che comporta l’impegno di molti capitali, dato che la batteria è il componente più costoso di un Ev. A147 dollari al mese, a Nio servono poco meno di sei anni per ammortizzare l’acquisto di una batteria. Senza contare le spese di gestione delle stazioni di ricarica.

Inoltre, il servizio Baas è gestito da una joint venture fra Nio e altre due società cinesi. Di conseguenza il produttore di auto non ha il pieno controllo dell’attività, e questo potrebbe creare in futuro problemi per la qualità del servizio e per la reputazione di Nio.

Nio non possiede le sue fabbriche: auto costruite da terzisti.

Un altro punto interrogativo sulle prospettive di Nio è che la società non possiede gli stabilimenti di produzione delle sue auto elettriche, ma si affida a terzisti. Per la produzione delle ES8, ES6 e delle EC6 Nio fa affidamento su un accordo con la Jianghuai Automobile Group (JAG), il che vuole dire che non ha il controllo della produzione delle sue auto. Dato che il settore automotive si caratterizza per avere margini ridotti, l’integrazione verticale e il controllo dei costi sono punti fondamentali per avere successo.

A fronte di questi punti critici, va detto però che gli Ev prodotti da Nio hanno un ottimo riscontro nel pubblico che ne apprezza l’alta qualità. Nel 2020 ha venduto 43.728 auto, di cui 28mila ES6. Nel 2021 i volumi hanno continuato a crescere, arrivando a oltre 20mila auto nel primo trimestre, quasi 22mila nel secondo trimestre (+9,2% trimestre su trimestre) e il terzo trimestre si dovrebbe chiudere con vendite comprese fra 22.500 e 23.500 auto, meno delle precedenti stime a causa dei problemi di fornitura legati al Covid. Ad agosto le vendite complessive sono state solo di 5.880 Ev, contro le 7.900 di luglio. Ipotizzando che nei prossimi mesi non debba ancora soffrire per la carenza di componenti, Nio potrebbe concludere il 2021 con vendite di poco inferiori a 90mila veicoli. Nel 2020 Nio ha avuto un ricavo medio per auto di 57mila dollari.

Il consensus degli analisti si aspetta per quest’anno ricavi a 5,6 miliardi di dollari, con la prospettiva che crescano a 9,3 miliardi nel 2022. La società, che si prevede continuerà ad avere bilanci negativi per i prossimi due anni, alla fine di giugno aveva una posizione di cassa positiva per 6 miliardi di dollari. A questi si aggiungeranno i 2 miliardi che Nio intende raccogliere in America con un aumento di capitale in cui venderà Adr, certificati rappresentativi di nuove azioni.

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Codice: NIO.US
Isin: US62914V1061
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