Non c’è pace per Tesla in Europa: nuova frenata delle vendite

Pochi giorni fa, Musk aveva avvisato che l’azienda avrebbe vissuto alcuni trimestri difficili in attesa dell’arrivo della versione economica di alcuni di suoi modelli, ma intanto le immatricolazioni languono nel Vecchio Continente.
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Calano le vendite di Tesla in Europa
Non si ferma il calo delle immatricolazioni di Tesla nel Vecchio Continente, dove le vendite della casa automobilistica di Elon Musk sono risultate in calo in diversi mercati chiave.
Dopo che nei primi sei mesi dell’anno le vendite Tesla sono calate di oltre un terzo in Europa (-33%), a luglio le immatricolazioni sono scese dell'86% su base annua a luglio a 163 auto in Svezia, del 52% a 336 auto in Danimarca, del 27% a 1.307 auto in Francia e del 62% a 443 auto nei Paesi Bassi, secondo i dati ufficiali dell'industria, segnando un settimo calo mensile consecutivo in tutti questi Paesi.
Il modello più penalizzato è la Model Y, un tempo best-seller del marchio: -88% in Svezia e -49% in Danimarca. Eppure è proprio su questo SUV elettrico che Tesla sta puntando per rilanciare le vendite, con una versione aggiornata attesa nei prossimi mesi.
A Wall Street, intanto, le vendite in corso sui mercati non risparmiano le azioni Tesla, in calo di oltre l’1% nei primi minuti di scambi, scendendo così a 304 dollari.
Le eccezioni
Tendenza inversa, invece, in Norvegia e Spagna, con aumenti rispettivamente dell’83% e del 27%, con 838 auto vendute nel paese nordeuropeo e 702 unità nella penisola iberica.
L’eccezione spagnola si inserisce in un contesto di mercato in cui si è registrato un aumento del 155% nelle vendite totali di auto elettrificate, sia elettriche a batteria che ibride plug-in. Il concorrente cinese di Tesla, BYD, ha venduto 2.158 auto nel Paese, quasi otto volte di più rispetto al luglio 2024.
La Norvegia, dove quasi tutte le nuove auto vendute sono completamente elettriche e dove Tesla è il marchio più venduto dal 2021, ha visto un'impennata di ordini per il modello Model Y da maggio dopo che la casa automobilistica ha lanciato prestiti a tasso zero in alcuni Paesi nordici per stimolare la domanda.
Il warning di Musk
Questi risultati sembrano confermare quanto ammesso da Musk nel corso della presentazione dei risultati trimestrali di Tesla di “qualche trimestre difficile” nel prossimo futuro.
L’azienda resta senza veicoli di fascia economica almeno fino agli ultimi tre mesi dell’anno, quando dovrebbe iniziare la produzione di una compatta da circa 25.000 dollari, e l’imminente fine delle agevolazioni fiscali statunitensi di 7.500 dollari per gli acquirenti di veicoli elettrici decisa da Donald Trump sta peggiorando la situazione.
A questo si aggiungono le difficoltà di Tesla in Europa dovute, secondo Musk, alle severe normative sulla guida automatizzata che hanno reso più difficile la vendita della Model Y in alcuni Paesi, dato che la guida autonoma con supervisione opzionale del veicolo è "un enorme punto di forza".
"Pensiamo che le nostre vendite in Europa miglioreranno in modo significativo quando saremo in grado di offrire ai clienti la stessa esperienza che hanno negli Stati Uniti", ha detto Musk agli analisti.
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