Novo Nordisk contro Pfizer: duello da 10 miliardi per la biotech Metsera

Novo Nordisk contro Pfizer: duello da 10 miliardi per la biotech Metsera

La società danese e il colosso Usa si contendono a un prezzo stratosferico la startup con 81 dipendenti specializzata in trattamenti contro l’obesità. Dopo un triennio di crescita esplosiva grazie a Ozempic e Wegovy, Novo affronta un 2025 in salita e tenta il rilancio. Pfizer, reduce da fallimenti nella ricerca, cerca la chiave per rientrare nel mercato più promettente del decennio

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Si è fatta incandescente la contesa tra Novo Nordisk e Pfizer per l’acquisizione di Metsera, una giovane società biotech americana specializzata in trattamenti contro l’obesità. La notizia delle ultime ore è che Pfizer ha deciso di rilanciare, portando la sua offerta allo stesso livello di quella della concorrente danese: 10 miliardi di dollari per una società nata appena tre anni fa e con soli 81 dipendenti.

Negli ultimi tre anni, Novo Nordisk ha vissuto un’ascesa straordinaria. I suoi farmaci Ozempic e Wegovy, a base del principio attivo semaglutide, hanno rivoluzionato il trattamento dell’obesità e del diabete di tipo 2, trasformando un segmento di nicchia in uno dei business più redditizi della storia recente della medicina. Tra il 2022 e il 2024 i ricavi della casa danese sono esplosi e la capitalizzazione è cresciuta del 150%, facendo di Novo la società europea di maggior valore in Borsa.

Dopo tanto successo, però, il 2025 si sta rivelando un anno complicato. Lo scorso 5 novembre l’azienda ha rivisto per la quarta volta al ribasso le stime di crescita: i ricavi dovrebbero aumentare solo dell’11% e l’utile operativo al massimo del 7%, molto meno di quanto previsto a inizio anno. I risultati del terzo trimestre hanno deluso le attese e il titolo ha perso circa la metà del suo valore, scendendo da oltre 600 a poco più di 300 corone danesi.

Il nuovo amministratore delegato, Mike Doustdar, ha ammesso che la rivale Eli Lilly ha gestito meglio la domanda negli Stati Uniti. Per reagire, Novo ha annunciato un taglio dell’11% della forza lavoro e una strategia di rilancio basata sull’espansione della pipeline e sull’acquisizione di nuove tecnologie. L’offerta per Metsera si inserisce in questo quadro: un gesto di forza per riaffermare la leadership in un mercato che non ammette rallentamenti.

L’occasione che Pfizer non vuole perdere

Dall’altra parte del ring c’è Pfizer, un colosso in cerca di riscatto. Dopo l’exploit dei vaccini anti-Covid, il gruppo ha sofferto la contrazione dei ricavi e una serie di insuccessi nella ricerca, soprattutto nel campo dell’obesità. Il suo progetto di pillola anti-obesità è stato abbandonato dopo i deludenti risultati clinici del 2023.

Per Pfizer, Metsera rappresenta un passaggio obbligato per entrare in un mercato che oggi domina Novo Nordisk ma che, secondo le stime, potrebbe superare i 100 miliardi di dollari l’anno entro il 2030. A settembre la società americana aveva firmato un accordo preliminare per acquisire la startup per 4,9 miliardi. Poi, a fine ottobre, Novo ha presentato un’offerta non sollecitata, più ricca e strutturata in più step, con pagamenti legati al raggiungimento di obiettivi clinici e regolatori entro 30 mesi. Il consiglio di amministrazione di Metsera ha giudicato la proposta danese “superiore”, scatenando la reazione di Pfizer, che ha portato la questione in tribunale.

La battaglia legale e i nodi antitrust

Due giorni fa un giudice del Delaware ha respinto la richiesta di Pfizer di bloccare l’azione della casa danese. La multinazionale americana non si è arresa: oltre ad aver pareggiato l’offerta, ha avviato una causa antitrust accusando Novo di voler aggirare la revisione obbligatoria sulle concentrazioni. Anche la Federal Trade Commission (FTC) è intervenuta, avvertendo che l’operazione potrebbe violare l’Hart-Scott-Rodino Act se completata senza preventiva revisione.

Un mercato in ebollizione

Il fervore attorno a Metsera riflette la febbre per i farmaci anti-obesità, la nuova frontiera dell’industria farmaceutica. I medicinali basati su agonisti del recettore GLP-1 — come Wegovy e Mounjaro — non solo favoriscono la perdita di peso, ma offrono benefici cardiovascolari e metabolici che ne ampliano le prospettive terapeutiche. Restano tuttavia criticità legate alla capacità produttiva e alla sostenibilità dei prezzi, questioni che pesano sulle performance di Novo.

Metsera, con la sua pipeline di molecole in fase precoce o intermedia di sviluppo, potrebbe fornire tecnologie complementari e soluzioni innovative di somministrazione, come iniezioni mensili a lunga durata. È per questo che entrambe le multinazionali sono disposte a spingersi oltre le valutazioni tradizionali pur di assicurarsi l’acquisizione, anche se alcuni analisti mettono in guardia dal rischio di pagare troppo per un’azienda ancora priva di prodotti sul mercato.

Per Novo Nordisk potenziale di rialzo del 46%

Sul piano borsistico, tra i 19 analisti che coprono Novo Nordisk, 13 raccomandano l’acquisto e solo due la vendita, con un target medio a 441 corone danesi, pari a un potenziale di rialzo del 46% rispetto ai prezzi attuali.

L’offensiva su Metsera appare dunque come il colpo grosso per riaccendere il motore della crescita. Come ha dichiarato Doustdar, “se non fossimo convinti di poter concludere l’operazione, probabilmente non saremmo entrati in questa transazione”.

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