Nvidia, ecco perché il titolo può raddoppiare entro il 2025


L’obiettivo di una market cap da mille miliardi di dollari (oggi la società vale 502 miliardi) sembra a portata di mano alla luce della forte crescita della domanda di GPU nei due settori chiave del gaming e dei data center. Il rischio maggiore è uno stop all’acquisizione di Arm.


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Mercoledì i risultati del secondo trimestre: ricavi previsti in crescita del 64%.

Alla vigilia della diffusione dei risultati del secondo trimestre (saranno annunciati il 18 agosto dopo la chiusura di Wall Street), fra gli investitori appassionati di Nvidia è partita un’accesa discussione online. Il tema? La data entro cui la società leader mondiale delle schede grafiche (GPU) varcherà la soglia di 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione. Che il traguardo prima o poi sarà raggiunto sembra fuori di ogni dubbio, anche se per arrivare a 1 trilione Nvidia deve raddoppiare, dato che oggi la sua market cap è di 502 miliardi di dollari.

Per i più prudenti l’obiettivo sarà centrato entro il 2025, una previsione che implica che il titolo salirà nei prossimi quattro anni a un tasso medio del 23%. Poi ci sono i più audaci, come Will Ashworth di InvestorPlace, che dice che Nvidia supererà i mille miliardi entro il 2023. La base del suo ragionamento è la performance messa a segno dal titolo negli ultimi 12 mesi: un rialzo del 75% che potrebbe continuare anche nei prossimi 18-24 mesi.

Che il business di Nvidia stia andando a gonfie vele, non ci sono dubbi. Che la società sia molto ben gestita, è un’altra certezza, dato che il Ceo Jensen Huang è considerato uno dei migliori manager al mondo nel settore tech. Il consensus degli analisti per il secondo trimestre sintetizza in pochi numeri queste certezze: i ricavi sono previsti a 6,4 miliardi di dollari, in crescita del 64% sullo stesso periodo dell’anno scorso e dell’11,2% sul trimestre precedente. L’Eps (utile per azione) è atteso a 1,02 dollari, in crescita del 31% sul trimestre precedente.

Con la nuova GeForce RTX 30 Series attesa una forte spinta dal settore gaming.

Dei 41 analisti censiti da MarketScreener, 34 hanno una raccomandazione d’acquisto, cinque hanno un giudizio Hold e solo due consigliano di vendere. La media dei target price è 200 dollari, che corrisponde all’attuale quotazione: venerdì 13 agosto il titolo ha chiuso a 201,4 dollari.

L'85% dei ricavi di Nvidia proviene dal segmento dei giochi e dai data center: quest’ultimo è cresciuto vigorosamente e in maniera costante negli ultimi quattro trimestri. Alla luce della trasformazione digitale delle imprese, la transizione in corso verso il cloud dovrebbe continuare a guidare la domanda di GPU per data center. La tendenza è stata ampiamente confermata nei risultati dell'ultimo trimestre di Microsoft e Amazon, che hanno visto un aumento del 51% e del 37% anno su anno per i loro segmenti cloud.

Inoltre, il lancio della nuova GeForce RTX 30 Series dovrebbe continuare a fornire una spinta positiva al settore gaming per il resto dell’anno.

In questo scenario apparentemente tutto roseo si è acceso nelle ultime settimane un inquietante punto interrogativo, che riguarda la possibilità per Nvidia di portare a termine entro i tempi previsti l’acquisizione della britannica Arm. Un’operazione da 40 miliardi di dollari che dovrebbe concludersi entro i primi mesi del 2022. L’accordo con il venditore, la holding giapponese SoftBank, prevede che se entro settembre 2022 non arriveranno tutte le autorizzazioni necessarie le due parti non saranno più vincolate a concludere la transazione.

Il 3 agosto scorso Bloomberg ha rivelato che il governo inglese potrebbe bloccare la vendita di Arm per motivi di sicurezza nazionale. Secondo indiscrezioni, Londra farà un’attenta indagine prima di arrivare a una conclusione. Arm è uno dei maggiori produttori mondiali di semiconduttori fondamentali in alcune tecnologie d’avanguardia, dall’intelligenza artificiale al quantum computing, al 5G.

Gli analisti considerano l’acquisizione di Arm un’operazione estremamente positiva per Nvidia, che acquisendo il controllo del portafoglio di licenze di Arm avrà un forte vantaggio nel controllo dei prezzi e potrà ottenere un notevole risparmio dei costi.

Come gioca l’acquisizione di Arm nella corsa verso il trilione di market cap.

Tornando alla scommessa su quando Nvidia raddoppierà la capitalizzazione, l’acquisizione di Arm gioca in questo modo. Oggi Nvidia vale in Borsa 27 volte i ricavi realizzati l’anno scorso, un multiplo molto alto, ma che riflette le potenzialità di crescita riconosciute dal mercato. In base all’accordo con SoftBank, Nvidia pagherà Arm con 12 miliardi di dollari in cash e con 44,3 milioni di azioni proprie, che addizionandosi ai 623 milioni di azioni esistenti al momento del deal, portano il totale delle azioni Nvidia a 667 milioni. Dopo lo split 4x1 realizzato all’inizio di luglio, il capitale di Nvidia è ora rappresentato da 2,67 miliardi di azioni, comprese quelle che saranno emesse per acquistare Arm. Perché la capitalizzazione arrivi a 1.000 miliardi, bisogna che il prezzo di ogni azione raggiunga 374 dollari.

Un obiettivo non impossibile se la società continuerà a crescere e in Borsa continuerà a venirle riconosciuto un multiplo di 27 volte i ricavi: oggi il consensus prevede che i ricavi di quest’anno saliranno a 24,9 miliardi di dollari e arriveranno a 31,3 miliardi nel 2024: moltiplicato per 27 fa 845 miliardi di dollari. Il tutto senza contare il fatturato aggiuntivo di Arm, che oggi vale circa 2 miliardi dollari.

Se l’acquisizione di Arm andrà in porto, e sinceramente non si capisce perché una proprietà Usa metterebbe a rischio la sicurezza nazionale britannica più di una proprietà giapponese, l’obiettivo di una market cap di 1 trilione entro il 2025 dovrebbe essere a portata di mano.

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Codice: NVDA.US
Isin: US67066G1040
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