Nvidia stoppata su Arm. Che succederà alle azioni?


L’americana Federal Trade Commission ha annunciato un ricorso per bloccare l’acquisizione da 40 miliardi di dollari. Già venerdì la prima reazione è stata un ribasso del 4,4%. Possibili altri aggiustamenti temporanei, ma la novità non cambia la storia di successo dell’azienda che in tre anni è salita del 700%.


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Per motivi antitrust anche UK e Unione europea hanno avviato un’inchiesta sul merger

Che cosa succederà alle azioni Nvidia dopo lo stop all’acquisizione della britannica Arm? Giovedì scorso sul progetto, già in equilibrio precario dopo che le autorità di Gran Bretagna e Unione europea avevano deciso di avviare indagini approfondite per i rischi di antitrust, si è abbattuta la spallata dell’americana Federal Trade Commission, che ha detto che farà ricorso per bloccare l’operazione. Il giorno dopo, venerdì 3 dicembre, l’azione Nvidia è finita in ribasso del 4,4% a 306,9 dollari.

L’operazione da 40 miliardi di dollari era stata concordata nel settembre 2020 fra Nvidia e la giapponese SoftBank, attuale proprietaria di Arm. Se andasse in porto, l’aggregazione porterebbe alla nascita di una vera superpotenza nel mondo dei chip. Basta pensare che cosa rappresentano oggi le due aziende. L’americana Nvidia è leader mondiale per le schede grafiche: realizza processori grafici per il gaming, i data center , i sistemi di guida autonoma delle auto e le applicazioni di intelligenza artificiale. La sua capacità di innovazione è impressionante, come il ritmo di crescita del suo fatturato, salito in due anni dai 10,9 miliardi di dollari del 2020 ai 26,6 miliardi del bilancio di quest’anno.

I chip disegnati da Arm sono presenti nel 95% degli smartphone in commercio.

I chip disegnati da Arm sono usati nel 95% degli smartphone in commercio in tutto il mondo. I clienti di Arm sono oltre 500 aziende, fra le quali anche i più grandi nomi dell’industria tech, alle quali la società inglese cede le licenze dei chip da lei ideati. Nel 2016 Arm fu comprata da SoftBank per 24 miliardi di sterline (32 miliardi di dollari).

Le critiche che stanno travolgendo il merger con Nvidia, che si disegna da sola i suoi semiconduttori, riguardano il fatto che dopo l’aggregazione la nuova azienda Nvidia-Arm potrebbe rivedere l’attuale collocazione “neutrale” di Arm e attuare scelte commerciali, per esempio usando la leva dei prezzi, per bloccare la capacità di innovazione dei concorrenti di Nvidia.

Ovviamente Nvidia replica che tutto ciò non avverrà mai e che, al contrario, lei sarà in grado di garantire ad Arm maggiori investimenti e promuovere un maggiore tasso di innovazione.

Se l’operazione salta, Nvidia dovrà pagare una penale di 1,25 miliardi di dollari.

Fra i produttori di chip licenziatari di Arm, solo il colosso Usa Broadcom ha preso una posizione a favore del merger, mentre altri, come Qualcomm, hanno sottolineato che Nvidia potrebbe limitare la fornitura della tecnologia di Arm ai suoi concorrenti. Anche Google e Microsoft hanno espresso le stesse preoccupazioni alla Federal Trade Commission americana.

Secondo Alan Priestley, analista della società di ricerca Gartner, a questo punto della storia è molto improbabile che l’operazione vada avanti, anche perché il governo inglese, che considera Arm il gioiello dell’industria tech nazionale, ha sollevato un bizzarro tema di sicurezza nazionale (la sicurezza della Gran Bretagna è a rischio se Arm passa da un proprietario giapponese a un proprietario americano?). Secondo gli accordi, se entro il settembre 2022 l’acquisizione non sarà conclusa, Nvidia dovrà pagare a SoftBank una penale di 1,25 miliardi di dollari.

In tre anni un rialzo portentoso che non ha niente a che fare con il merger con Arm.

Dall’inizio dell’anno le azioni Nvidia sono salite del 133% e negli ultimi tre anni del 718%. Questo portentoso rialzo ha ben poco a che fare con l’acquisizione di Arm. Il fatto è che i numeri di Nvidia non smettono di stupire. Il 17 novembre Nvidia ha sorpreso gli analisti con risultati del terzo trimestre migliori delle attese e con le ottime previsioni sulla piattaforma per la realtà virtuale Omniverse. I ricavi sono cresciuti del 50% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Nei successivi cinque giorni il titolo è salito dell’8,5%.

Durante la recente presentazione del GTC 2021, Nvidia ha svelato Omniverse Avatar, una piattaforma per la creazione di avatar interattivi per mondi virtuali 3D alimentati dall'intelligenza artificiale. In questi mondi del metaverso, gli avatar personali saranno un mercato enorme che potrebbe alimentare miliardi di entrate dalle vendite di abbigliamento virtuale, scarpe e beni di lusso che sono concessi in licenza da marchi di consumo.

Con Omniverse, Nvidia si sta posizionando per essere il motore che alimenta i movimenti fisici e la fedeltà grafica dietro queste caricature digitali, che un giorno potrebbero diventare prevalenti su Facebook, su altre piattaforme social, e nelle piattaforme di gaming.

Il target price medio dei 42 analisti interpellati da Market Screener è 332 dollari. Di questi, ben 35 raccomandano di comprare le azioni Nvidia e soltanto due consigliano di vendere.

Anche se lo stop all’acquisizione di Arm avrà delle conseguenze a Wall Street, saranno degli assestamenti temporanei, ma non verrà messa in dubbio la capacità di innovazione di Nvidia, che è il vero motore dello straordinario rialzo del titolo.

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Codice: NVDA.US
Isin: US67066G1040
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