Opec Plus: probabili tagli alla produzione fino a marzo 2020, il barile guadagna due dollari

Sulla scia dell’accordo tra Russia e Arabia Saudita, il vertice dell’Opec in corso tra oggi e domani a Vienna dovrebbe garantire altra vita ai tagli della produzione. Il barile sfonda i 60 dollari sul Wti.
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L’asse Mosca-Riad
Con Russia e Arabia Saudita già d’accordo per proseguire la politica di tagli della produzione di petrolio, il vertice Opec Plus di Vienna non dovrebbe riservare sorprese.
Difficile infatti che gli altri grandi produttori di greggio si mettano di traverso, rendendo più complicato il rinnovo degli accordi per i tagli produttivi, che dovrebbero continuare per almeno sei, forse nove, mesi.
La posizione di Mosca e Riad è stata definita nel corso del faccia a faccia tra Vladimir Putin e il principe saudita Mohammed bin Salman al G20 di Osaka. E nessuno dei Paesi Opec sembra intenzionato a sfidare i due pesi massimi del greggio.
“Così l’Opec muore”
Unica voce di denuncia è stata quella del ministro del Petrolio iraniano, Biyan Zanganeh, che ha spiegato come il principale pericolo per l’Opec è affrontare l’unilateralismo, dal momento che non si tratta di un’organizzazione che approva proposte preparate: “Se l'Opec vuole rimanere in vita dovrebbe decidere all'interno dell'Opec stesso e non ricevere istruzioni dall'esterno” ha detto.
Il ministro iraniano, riferendosi alla riunione di Vienna, ha comunque parlato di “un vertice facile”, lasciando presagire che gli accordi sui tagli non sono in pericolo.
Anche perché nessun Paese Opec sembra intenzionato a pompare più greggio per occupare gli spazi di mercato iraniani, ufficialmente ridotti al lumicino a causa delle sanzioni americane.
Barile in crescita
Anche per questo, i mercati hanno risposto alla notizia facendo salire le quotazioni del greggio di un paio di punti percentuali sia sul Brent che sul Wti, dove il barile è tornato a sfondare quota 60 dollari.
I futures sul Brent sono saliti di oltre 2 dollari (oltre quota 66 dollari) rispetto ai 64 dollari registrati appena ieri sera.

Crescita simile per il Wti
Anche il Wti fa registrare una crescita simile, passando dai 58,22 dollari di ieri sera ai 60 di questa mattina, intorno ai quali si è assestato.

Effetto Osaka
Un entusiasmo che è sicuramente dettato anche dalla riapertura di un dialogo tra Stati Uniti e Cina, trovata dopo l’incontro tra Donald Trump e Xi Jinping al G20 giapponese.
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