Ops Intesa/Ubi, arriva anche l’ok di Consob. Il via all’adesione dal 6 luglio

Dopo il via libera di Consob, Intesa ha svelato la tempistica: l’offerta parte il 6 luglio e si concluderà il 28 luglio (salvo proroghe).

Per ogni dieci azioni Ubi Banca verranno offerte 17 titoli  Intesa Sanpaolo di nuova emissione.

Termini già noti: l'offerta è valida con un'adesione del 50% più una azione, ma la soglia di accettazione inizialmente prevista del 66,7% garantirebbe a Intesa il controllo delle delibere straordinarie dell'azionista, consentendole di incorporare Ubi e di massimizzare le sinergie.

Questa mattina in apertura dei mercati Ubi in rialzo del 2% Intesa Sanpaolo dopo il +0,9%.

Mercoledì, Parvus Asset Management Europe, 8,6% di UBI, ha dichiarato che deciderà se accettare o meno l’Ops di Intesa dopo la pubblicazione del documento ufficiale dell'operazione. La decisione di Parvus, come quella di altri investitori istituzionali, potrebbe giocare un ruolo determinante nel destino dell’operazione dopo che l'offerta ha incontrato la resistenza di alcuni azionisti locali che detengono insieme poco più del 20% di UBI.

Si apre un nuovo fronte, secondo quanto riporta Il Sole 24Ore, negli interessi terzi intorno al deal. L’iniezione di capitale da parte dei Generali in Cattolica potrebbe avere delle conseguenze sul progetto di Ops. Cattolica detiene l’1% di Ubi e fa parte del “fronte del no” all’offerta, mentre il principale investitore di Generali, Mediobanca, ha sostenuto l’operazione (oltre a essere il principale consulente finanziario di Ca’ de Sass nell’ambito dell’Ops).

Il 7 giugno l’operazione ha ricevuto il via libero preventivo della Banca centrale europea. Dieci giorni dopo è stata la volta dell’autorità di controllo delle Assicurazioni, Ivass. Resta in sospeso l’autorizzazione dell’Antitrust italiano, prevista a fine luglio.

Questa mattina Kepler Cheuvreux ha confermato rating buy su Intesa Sanpaolo. Gli esperti segnalano che l’acquisizione dovrebbe essere «accrescitiva di valore per Intesa». 

L’impatto sul target price dall’operazione sarebbe positivo del 5,7% passando da un target price stand-alone di 2 euro a 2,11 euro, aumentando il potenziale di upside dal 18,7% al 25%.

Ora la palla passa al mercato: Intesa raggiungerà il 50%+1 azione?

A nostro parere sì senza molte difficoltà, basta guardare la performance di Ubi sul settore: senza l’Opa di Intesa il titolo dovrebbe valere al pari dei competitor, circa il 30% di meno.

Non sarà dunque difficile convincere piccoli e grandi azionisti ad aderire con buona pace della nascita di quel terzo polo bancario che avrebbe aumentato la concorrenza contrapponendosi al duo Intesa-Unicredit.