Oracle: boom degli ordini e alleanza con Nvidia. Il titolo vola
Rialzo del 13% nell’afterhours dopo l’annuncio dei risultati dell’ultimo trimestre, che ha visto il portafoglio ordini salire a 80 miliardi di dollari, contro i 59 miliardi attesi dagli analisti. La crescita è guidata dalla domanda di cloud per AI
Raggiunto il target price medio. In 12 mesi rialzo del 34%
Salita tardi sul cavallo dell’intelligenza artificiale, Oracle sta guadagnando rapidamente terreno con un modello di business innovativo che punta anche sull’affitto di superchip di Nvidia sui propri spazi cloud. Una formula con la quale sta rosicchiando quote di mercato ai giganti del cloud Amazon, Microsoft e Alphabet.
I dati del trimestre dicembre 2023 - febbraio 2024, annunciati nella sera di lunedì 11 marzo, sono stati in linea con le stime degli analisti, i quali sono sono rimasti sorpresi, invece, dalla forte crescita del portafoglio ordini, salito a 80 miliardi di dollari contro una previsione media del consensus di 59 miliardi. La Ceo Safra Catz ha precisato che il forte incremento è dovuto a "grandi contratti di infrastruttura cloud firmati nel trimestre che si è appena chiuso". Il mercato ha reagito positivamente e negli scambi afterhours il titolo è salito del 13% a 129,75 dollari, dopo una chiusura ufficiale a 114,13 dollari. Dall’inizio dell’anno le azioni Oracle hanno guadagnato il 9,6%. La performance degli ultimi 12 mesi è un rialzo del 34%.
Con il balzo di ieri sera l’azione Oracle ha raggiunto e superato la media dei target price degli analisti, indicata a 125 dollari.
A giorni l’annuncio di un accordo di collaborazione con Nvidia
Al rialzo hanno contribuito anche le aspettative di un accordo di collaborazione in arrivo con Nvidia. Infatti, nel corso della conference call con gli analisti, i manager di Oracle hanno detto che nei prossimi giorni ci sarà un annuncio congiunto con il gigante dei chip.
"Ci aspettiamo di continuare a ricevere grandi contratti per l’utilizzo della nostra capacità di infrastruttura cloud", ha dichiarato Catz nella conference call con gli analisti, aggiungendo che Oracle sta aprendo "molto rapidamente" nuovi data center per soddisfare la domanda. Da parte sua, il fondatore e presidente Lary Ellison ha parlato di una collaborazione in corso tra Oracle e Microsoft per rafforzare le strutture del cloud. "Stiamo costruendo 20 data center con Microsoft e Azure. Hanno appena ordinato altri tre data center questa settimana", ha detto Ellison.
Il trimestre: ricavi in crescita del 7%, utile +24%
Nel trimestre che si è appena chiuso, Oracle ha realizzato ricavi complessivi pari a 13,3 miliardi di dollari, in crescita del 7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'utile netto è salito del 27% a 2,4 miliardi di dollari.
Il fatturato del cloud è salito del 25% a 5,1 miliardi di dollari, superando di poco le stime di 5,06 miliardi di dollari di Wall Street. Di questi, 1,8 miliardi di dollari provengono dall'affitto di potenza di calcolo e storage su Internet e 3,3 miliardi di dollari dalle applicazioni.
Il segmento dei servizi cloud e del supporto alle licenze di Oracle, l’attività principale del gruppo, ha registrato un incremento dei ricavi del 12% a 9,96 miliardi di dollari.
Le vendite del software Fusion per la gestione delle finanze aziendali sono aumentate del 18% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. I ricavi di NetSuite, strumenti di pianificazione aziendale destinati alle piccole e medie imprese, sono aumentati del 21%.
Forte aumento degli investimenti per il cloud
Per quanto riguarda il trimestre in corso, che si concluderà a maggio, Oracle prevede che i ricavi cresceranno di circa il 5% avvicinandosi ai 14,5 miliardi di dollari. Gli analisti stimavano in media 14,7 miliardi di dollari. La società prevede di investire nell’attuale esercizio (il bilancio chiude a maggio) 7,5 miliardi di dollari e le spese in conto capitale saliranno nel 2025 a 10 miliardi, ben oltre la media delle stime degli analisti che puntavano a 8,9 miliardi di investimenti. Catz ha spiegato che l'azienda costruirà altri data center per soddisfare la domanda di cloud computing.
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