Oracle, che fare dopo il tonfo? Per molti è un’opportunità di acquisto


Giudicati deludenti, i risultati dell’ultimo trimestre hanno fatto scattare forti vendite lunedì sera. Nell’After hours il titolo ha perso il 9%. Il presidente Larry Ellison dice che il cloud per l’AI sta andando a ruba e alcuni broker (Ubs e Jefferies) confermano i Buy.


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Titolo in caduta del 9% nell’After hours

Le azioni Oracle sono cadute del 9% nella tarda serata di lunedì 11 settembre in seguito alla diffusione di risultati trimestrali considerati deludenti, e soprattutto di indicazioni per il prossimo trimestre giudicate troppo caute.

Dopo avere chiuso la seduta ufficiale a 126,71 dollari, l’azione Oracle è finita nell’After hours a 115 dollari. E lì la stanno aspettando oggi molti investitori, pronti a comprare convinti che il tonfo di ieri abbia creato una buona opportunità di acquisto.

E’ di questo parere Trip Chowdry, capo del team di analisti di Global Equities Research, che ha confermato la raccomandazione di acquisto e il target price di 140 dollari. Anche Ubs e Jefferies hanno ribadito le raccomandazioni Buy: Jefferies ha confermato il target a 145 dollari, mentre il broker svizzero lo ha abbassato a 135 dollari da 140. Resta Neutrale il giudizio di Citigroup, che però ha alzato l’obiettivo di prezzo a 138 dollari da 121 dollari.

Analisti prudenti dopo un rialzo del 55%

Bisogna dire, comunque, che dopo una galoppata che ha visto le quotazioni di Oracle salire dall’inizio dell’anno del 55%, fra gli analisti era diffuso un atteggiamento prudente in vista dei risultati del periodo giugno-agosto 2023. Su 34 esperti che coprono la società leader mondiale dei software aziendali, 17 raccomandano di comprare le azioni e 16 hanno un giudizio neutrale. Intanto la quotazione ha raggiunto la media dei target price (calcolata da Market Screener) di 129 dollari.

Ricavi in crescita del 9%, utile +56%

A fare scattare le prime vendite lunedì sera è stato il dato sui ricavi del trimestre, pari a 12,45 miliardi di dollari (+9% sullo stesso periodo del 2022), inferiore dello 0,1% ai 12,47 miliardi indicati dal consensus. Evidentemente gli investitori avevano già deciso che in assenza di forti sorprese positive avrebbero proceduto a monetizzare l’ottimo rialzo di questi mesi. Non è stata giudicata abbastanza sorprendente la crescita del 56% dell’utile a 2,42 miliardi di dollari da 1,55 miliardi dello stesso trimestre dell’anno scorso. L’Eps (utile per azione adjusted) è stato di 1,19 dollari, meglio degli 1,15 dollari attesi dal consensus.

Previsto un rallentamento dei ricavi nel trimestre in corso

Le vendite a Wall Street si sono fatte più insistenti dopo la diffusione delle indicazioni sul trimestre in corso (che chiuderà a fine novembre), giudicate deboli, con la previsione di una crescita dei ricavi fra il 5 e il 7 per cento, probabilmente perché le aziende stanno frenando gli investimenti a causa dell’incertezza del quadro macroeconomico. Oracle ha comunque confermato l’obiettivo di medio termine di chiudere il bilancio 2026 con ricavi a 65 miliardi di dollari, dai 49,5 miliardi del bilancio 2023.

Partita in ritardo nella corsa all’intelligenza artificiale, la società guidata dal presidente e fondatore Larry Ellison ha saputo recuperare in breve tempo mettendo a disposizione dei suoi clienti una capacità di calcolo enorme sul cloud, in grado di allenare sistemi aziendali di AI. Si spiega così la performance di Borsa del 2023, superiore di oltre 10 punti percentuali a quella di Microsoft.

Fra i punti di forza, la relazione con Nvidia

"L'AI generativa è la nuova tecnologia informatica più importante di sempre? Forse!", ha dichiarato Ellison a commento dei risultati. "Auto a guida autonoma, progettazione di farmaci molecolari, interfacce utente vocali: miliardi di dollari vengono investiti nell'AI. Ad oggi, le aziende che si occupano di sviluppo dell'AI hanno firmato contratti per l'acquisto di oltre 4 miliardi di dollari di capacità nel Cloud Gen2 di Oracle. È il doppio di quanto avevamo prenotato alla fine del quarto trimestre".

Ellison ha affermato che Oracle è in grado di addestrare modelli di AI a una velocità doppia e a un costo inferiore alla metà rispetto ad altri cloud. Questo è possibile grazie anche alla forte relazione con Nvidia, che ha fornito a Oracle una generosa quantità di chip GPU che utilizza per offrire servizi di AI computing ai clienti.

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Codice: ORCL.US
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