Oracle e la stanchezza di Wall Street per l’IA

Oracle e la stanchezza di Wall Street per l’IA

Il crollo di ieri delle azioni della società produttrice di software e tecnologia per database ha accentuato le incertezze sull’intelligenza artificiale con forti vendite su tutto il settore tecnologico.

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Azioni Oracle in difficoltà

Luci puntante ancora su Oracle dopo il crollo delle sue quotazioni della seduta di ieri a seguito dell’annuncio della rinuncia di Blue Owl al finanziamento del progetto di costruzione di un data center in Michigan, lasciando l’azienda fondata da Larry Ellison senza il supporto di un partner di lunga durata nel settore dell’intelligenza artificiale.

Le azioni Oracle avevano chiuso ieri a -5,40% a Wall Street, a 178,46 dollari, ai minimi dal giugno scorso, mentre oggi non riesce a risollevarsi e guadagna solo mezzo punto percentuale nel pre market USA.

Il crollo ha accelerato il calo dei tecnologici alla seduta di ieri e il Nasdaq 100 ha perso l’1,93%, con Nvidia e altre grandi società tecnologiche che cedevano il 3%.

Il ritiro di Blue Owl

Il ritiro di Blue Owl da questo progetto, in cui avrebbe dovuto investire 10 miliardi di dollari, rende incerto il finanziamento del data center. Inizialmente, il centro avrebbe dovuto avere una capacità di un gigawatt ed era destinato a servire OpenAI, secondo il Financial Times. Questa struttura fa parte di un accordo da 300 miliardi di dollari tra Oracle e OpenAI per la costruzione di un'infrastruttura informatica che fornirà 4,5 GW al creatore di ChatGPT nei prossimi cinque anni. Successivamente, Oracle ha dichiarato che le trattative finali per un accordo per un progetto di data center in Michigan procedono "nei tempi previsti" e non includono Blue Owl Capital, ma non è servito per calmare gli animi.

La chiave, secondo il media britannico, risiede nell'intenzione dei finanziatori di aumentare le restrizioni e le condizioni di prestito a causa delle preoccupazioni relative alla spesa di Oracle per l'intelligenza artificiale. Non riuscendo a ottenere un accordo più favorevole rispetto ad altri progetti, Blue Owl si è ritirata dal progetto.

Nel frattempo, l'uscita di scena di Blue Owl ha spinto Oracle a cercare alternative, tra cui Blackstone, sebbene quest'ultima non si sia ancora impegnata. In ogni caso, Related Digital continuerà a sviluppare il progetto, un'azienda che non aveva ispirato fiducia nella società Blue Owl, temendo ritardi da parte di questa fonte.

Tutto questo ha aumentato le preoccupazioni riguardo al debito di Oracle e alla sua spesa in infrastrutture e tecnologie per l'Intelligenza Artificiale. In effetti, Oracle ha dovuto affrontare condizioni più impegnative da parte dei finanziatori rispetto a quelle affrontate da rivali come Amazon e Microsoft, che vantano maggiore esperienza e "meno progetti speculativi", secondo il Financial Times.

L’importanza di Blue Owl per l’IA

Blue Owl sembra volersi coprire le spalle, in un contesto di preoccupazione per la bolla dell'IA. L'azienda è stata un importante finanziatore dei più grandi data center di Oracle negli Stati Uniti, investendo denaro proprio e accumulando miliardi di dollari di debito per costruire queste strutture. Blue Owl, infatti, solitamente costituisce uno Special Purpose Vehicle (SPV), un'entità legale creata da un'azienda appositamente per finanziare un progetto specifico, consentendo alla società originaria di prendere le distanze dall'operazione.

Questo è il meccanismo utilizzato da Blue Owl, in collaborazione con Crusoe, per finanziare e costruire il primo data center di OpenAI ad Abilene, in Texas. La società veicolo (SPV) ha ottenuto un prestito di 10 miliardi di dollari da JP Morgan, che Oracle rimborserà in un contratto di locazione della struttura di 17 anni. In caso di insolvenza, JP Morgan diventerà proprietaria della struttura.

Scetticismo sullo sviluppo dell’IA

Il titolo aveva già perso quasi il 50% da metà settembre, quando un accordo con OpenAI aveva innescato un rally del 35% in un giorno. L'interrogativo più grande che grava su Oracle riguarda le modalità di finanziamento della costruzione del suo data center, visto l'andamento negativo del flusso di cassa. Nella conference call sui risultati finanziari dell’azienda, l'azienda aveva annunciato che il fabbisogno di finanziamento sarebbe stato inferiore a 100 miliardi di dollari, ma non ha fornito dettagli. Gli spread sui credit default a cinque anni di Oracle sono più che raddoppiati dalla fine di settembre, il che significa che il prezzo dell'assicurazione sul debito dell'azienda è aumentato notevolmente.

“Quest'ultima battuta d'arresto ha rafforzato lo scetticismo degli investitori nei confronti dell'aggressivo sviluppo dell'infrastruttura AI di Oracle", spiega Tony Sycamore, analista di IG, aggiungendo di essere passato a una posizione più neutrale sul Nasdaq 100. "I timori per l'impennata dei CAPEX, il forte indebitamento, i ritardi nella costruzione, la massiccia liquidità bruciata da OpenAI e i risultati contrastanti del secondo trimestre hanno eroso la fiducia, posizionando Oracle come il manifesto dell'affievolirsi dell'entusiasmo per l'infrastruttura di intelligenza artificiale", ha aggiunto.

Non è chiaro come o quando Oracle si assicurerà il prossimo round di finanziamenti, ma Materne ritiene che la "narrazione sbiadita" e un potenziale reset psicologico per gli investitori all'inizio del nuovo anno creino un "intrigante assetto rischio/rendimento" per le azioni Oracle.

L'analista di Evercore ISI, Kirk Materne, ritiene che l'attenzione sulle tempistiche del data center di Oracle sia "quasi irrilevante" per la valutazione dell'azienda dopo che il titolo è già crollato a un livello che riflette lo scenario peggiore. Il titolo ha più che restituito tutti i guadagni accumulati in passato grazie all'annuncio di 300 miliardi di dollari di nuovi affari con OpenAI, quindi, a suo avviso, non ha senso per gli investitori continuare a concentrarsi sulle tempistiche di tale crescita.

Eppure, il sentiment negativo che circonda Oracle continua ad aggravarsi. Gli investitori cercano chiarezza su quanto siano vincolanti i termini dell'accordo con OpenAI, secondo Josh Wein, portfolio manager di Hennessy Funds. "È difficile capire quando questi data center saranno costruiti, quando saranno operativi e quando inizieranno a generare flussi di cassa", ha dichiarato Wein a MarketWatch. Tuttavia, ritiene che i timori siano esagerati, definendo la svendita odierna delle azioni Oracle una "reazione eccessiva".

Cambia il sentiment sull’IA

Ross Mayfield, Investment Strategist di Baird Private Wealth Management, ha affermato che c'è "ansia crescente riguardo al mercato dell'intelligenza artificiale".

La svendita “accentua il netto cambiamento di sentiment nei confronti dell'IA”, secondo gli analisti di XTB, sottolineando come “dall'euforia – che ha brevemente spinto il titolo a 348 dollari e ha posizionato Larry Ellison in cima alla classifica mondiale della ricchezza – di è passati alla crescente ansia degli investitori per i ritardi, l'aumento della leva finanziaria e i dubbi sulla capacità dell'espansione multimiliardaria del data center di generare rendimenti abbastanza rapidamente”.

L'incertezza sui finanziamenti per i progetti in Michigan ha cristallizzato queste preoccupazioni, accelerando la transizione del mercato dal "clamore dell'IA" a un atteggiamento più disciplinato e scettico.

"Sembra che ora ci sia una vera e propria stanchezza del mercato per questa singolare vicenda delle infrastrutture di intelligenza artificiale, e la questione della circolarità dei ricavi, la razionalizzazione delle spese in conto capitale e il fatto che non tutti i player possano vincere contemporaneamente, stanno apparentemente diventando sempre più accettati dai mercati", ha affermato David Bahnsen, Chief Investment Officer del Bahnsen Group.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: ORCL.US
Isin: US68389X1054
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