Oro al record, ma non si fermerà. Perché bisogna comprare ancora
Due economisti fra i più esperti del mercato delle commodity, Michael Hartnett di Bank of America e Jeff Currie di Carlyle Group, condividono la visione positiva sul metallo giallo, sempre più richiesto dalle banche centrali dei Paesi che cercano l’indipendenza economica dagli Usa.
La discesa dei tassi Usa spingerà le quotazioni dell’oro
L’oro è sui massimi storici? Non per questo va venduto, anzi, per il metallo giallo le previsioni restano positive e il consiglio di Bank of America è di continuare a comprarlo. Michael Hartnett è lo strategist che ha firmato il report diffuso giovedì 22 agosto che si conclude con la raccomandazione: “Fare come le banche centrali, comprare oro”.
Secondo Hartnett, i tagli ai tassi d'interesse da parte della Federal Reserve nei prossimi mesi rischiano di alimentare una ripresa dell'inflazione nel prossimo anno e gli asset reali, come l'oro, hanno storicamente registrato buone performance durante le fasi di inflazione.
Performance superiore all’S&P500
I commenti di Hartnett si inseriscono nel contesto di un rally record del metallo prezioso, con un'impennata dei prezzi dell'oro di circa il 21% dall’inizio dell’anno, superiore al +19% messo a segno dall’S&P500. Hartnett sottolinea che l'oro è l'unico asset che sta sovraperformando le azioni tecnologiche statunitensi.
Il fattore che lascia perplessi dietro al rally dell'oro è che gli investitori si stanno rivelando prudenti. Infatti, dall’inizio del 2024 l'oro ha registrato un deflusso netto di 2,5 miliardi di dollari, il che significa che gli investitori hanno preso profitto nel corso del rally record del metallo prezioso.
L’oro è oggi il secondo maggiore asset di riserva
Ciò significa anche che gli acquisti di oro provengono da un'altra parte del mercato. L'accostamento tra prezzi record dell'oro e deflussi netti “si spiega solo con gli acquisti senza precedenti da parte delle banche centrali”, sostiene lo strategist di Bank of America. “L'oro è ora il secondo più grande asset di riserva (16,1% contro il 15,6% dell'euro) e presenta una delle più basse correlazioni con i titoli azionari in tutte le asset class”, ha affermato Hartnett.
Currie (ex Goldman Sachs) dice che è partito un superciclo
Nettamente a favore degli acquisti di oro è anche Jeff Currie, dall’agosto 2023 Chief strategy officer di Carlyle Group con responsabilità sul mercato delle commodity. In precedenza Currie ha lavorato per 27 anni a Goldman Sachs, dove è stato a lungo responsabile della ricerca sulle materie prime.
In una recente intervista a Barron’s, Currie ha confermato la sua visione secondo cui per le commodity come oro, rame e petrolio è da poco partito un nuovo “superciclo” rialzista, guidato dalla discesa dei tassi di interesse. In particolare, dice Currie, le prospettive dell’oro sono “solidissime” con il taglio dei tassi ormai in vista. “Le banche centrali dei mercati emergenti continuano a comprare, diversificando le loro partecipazioni dagli asset denominati in dollari. La Cina continua ad avere una forte domanda di oro come sostituto del mercato immobiliare”.
Secondo Currie, dopo il sequestro degli asset della banca centrale russa, le banche centrali dei mercati emergenti stanno acquistando oro e vendono i titoli di Stato americani, perché vogliono avere come riserve asset che gli Stati Uniti non potessero toccare. “Suppongo che tutti i mercati emergenti stiano riportando a casa l'oro e ne stiano comprando dell'altro”, dice l’economista.
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