Petrolio: secondo Vontobel il peggio è passato

15/05/2020 08:00
Petrolio: secondo Vontobel il peggio è passato

Vontobel ritiene che la caduta del greggio sia stata meno violenta delle attese. Mentre i prezzi del petrolio a breve termine saranno probabilmente caratterizzati da un’alta volatilità, il petrolio a più lunga scadenza offre un notevole potenziale di rialzo in quanto si prevede che i mercati saranno sotto riforniti nel 2021.

A cura di Michel Salden, Head of Commodities di Vontobel

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Calo della domanda globale di greggio era sovrastimato

Il consenso generale degli analisti si aspettava un calo della domanda globale nell’ordine di 25-30 milioni di barili al giorno (mbpd) per il mese di aprile, ma ora si stima che il calo oscilli tra i 18-20 mbpd. Inoltre, i lockdown a seguito del virus in Asia e in Europa sono stati revocati prima del previsto. Al contempo, le raffinerie stanno migliorando i margini e l'OPEC e i Paesi non-Opec hanno iniziato ad attuare tagli alla produzione a maggio.

Per questo si stanno attenuando i timori di un esaurimento della capacità di stoccaggio del petrolio nel mondo. Michel Salden, Head of Commodities di Vontobel Asset Management ritiene che siccome abbiamo assistito al più grande accumulo di scorte di petrolio mai registrato, probabilmente vedremo prelievi dalle scorte in aumento a partire dalla fine di maggio. “Il fatto che il forte calo delle piattaforme petrolifere statunitensi indichi che la produzione petrolifera statunitense diminuirà di 2-3 mbpd su base annua, dovrebbe fornire un ulteriore supporto ai prezzi del petrolio e allentare la pressione sui livelli delle scorte”, commenta l’esperto di Vontobel.

Normalizzazione dei consumi di benzina entro fine anno

Salden ritiene che la domanda di petrolio si normalizzerà nel consumo di benzina e nei prodotti diesel entro la fine di quest'anno. Tuttavia la domanda per l'intero 2020 sarà comunque inferiore ai livelli dell'anno precedente di 2-4 milioni di barili/giorno, mentre la domanda di carburante per aerei si stabilizzerà molto più tardi, e tornerà alla normalità solo alla fine del 2022.

Rimane la volatilità sui prezzi delle opzioni

“Tuttavia - osserva l’esperto di Vontobel AM - attualmente i prezzi delle opzioni continuano ad oscillare in modo volatile in entrambe le direzioni, poiché permangono elevati livelli di incertezza dovuti ai cambiamenti senza precedenti della domanda, dell'offerta e delle scorte. Inoltre, è probabile che l'OPEC e la Russia terranno sotto controllo il rally se non vedremo alcun significativo blocco della produzione da parte dei produttori americani di scisto”. Questo significa mantenere i prezzi a breve termine al di sotto dei 30-35 dollari o in una fascia di 40-45 dollari per i contratti a lungo termine. “Il rispetto dei tagli alla produzione da parte dell'OPEC scomparirà se nei prossimi mesi i prezzi a più lunga scadenza inizieranno ad avvicinarsi a 40-45 dollari. È probabile che questi livelli di prezzo vengano presi di mira dall'OPEC nel 2021, quando le scorte petrolifere globali saranno scese in modo significativo”.

Significativo rialzo per il petrolio a più lunga scadenza

Le scorte di petrolio sono comunque destinate a diminuire, e nel 2021 è probabile che il mercato risulti sotto rifornito. Ma i futures a dicembre non riflettono ancora questa dato, in quanto attualmente si scambiano intorno ai 35 dollari al barile, il che significa che “c'è ancora un notevole potenziale di rialzo per i prezzi a più lunga scadenza. Anche se la parte anteriore della curva dei futures petroliferi ha dimostrato la propria forza nell'ultima settimana (con un rally del 50% contro il minimo di aprile), il trading della parte lunga della curva è caratterizzato da una volatilità molto più bassa e da livelli simili di rialzo rispetto ai contratti di front-end”.

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