Poste Italiane, aderisce all’Opa di Visa su Tink, plusvalenza da 53 milioni,
Acquistata a 22 milioni di euro, il gruppo rivende la sua partecipazione a 75 milioni in 18 mesi. Poste ha chiuso il 2020 con un utile netto di 1,2 miliardi, 53 milioni pesano per il 4,4%, una tantum. La plusvalenza entrerà solo a patrimonio netto
Plusvalenza interessante: 53 milioni in 18 mesi
Poste Italiane aderisce all’Opa di Visa su Think e consegna il 4,7% detenuto dalla controllata PostePay.
Visa metterà sul piatto €1,8 miliardi per l'acquisto del 100% di Tink, comprensivi del prezzo di acquisto e dell'incentivazione al management.
Fatti due conti, Poste Italiane incassa 75 milioni pari a 3,5 volte il valore dell'investimento iniziale, (€22 milioni), nell'arco di 18 mesi.
La plusvalenza al netto delle imposte è pari a circa €53 milioni, che comporta un incremento del patrimonio netto tramite "altri utili e perdite complessivi" senza impatto a conto economico. Poste ha chiuso il 2020 con un utile netto di 1,2miliardi, 53 milioni pesa per il 4,4% una tantum.
La collaborazione con Tink continua
La partnership con Tink proseguirà, permettendo a Poste Italiane di beneficiare delle opportunità dell'open banking nell'ambito della normativa PSD2, facendo leva sull' affidabilità del proprio marchio, e sull'utilizzo di strumenti analitici data-driven.
“In un comunicato del gruppo si legge che. “Questa operazione conferma la validità dell'approccio differenziato di Poste Italiane verso l'innovazione. Nel caso specifico l'alleanza con operatori di mercato disruptive consente a Poste Italiane di accelerare la propria strategia di innovazione”.
L'operazione è soggetta all'autorizzazione da parte delle autorità regolamentari ed altre consuete condizioni di closing.
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