Powell fa tremare i mercati

I mercati sono sotto pressione: il Nasdaq crolla del 3,6% mentre i rendimenti decennali toccano i massimi da maggio. In questo video analizziamo l'impatto delle ultime mosse della Federal Reserve, dei dati macroeconomici positivi e delle tensioni sul debito pubblico USA. Scopriamo inoltre come i tassi in rialzo stiano influenzando bond, Bitcoin, oro e volatilità. Infine, un focus sui dazi e il settore automotive globale.

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Nell’ultimo periodo, i mercati finanziari hanno mostrato segnali di instabilità: il Nasdaq ha registrato un calo del 3,6%, mentre i rendimenti dei titoli di stato decennali americani sono saliti ai massimi da maggio. Questo aumento nei rendimenti obbligazionari, storicamente anticipatori di movimenti più ampi nei mercati azionari, solleva interrogativi sulla strategia della Federal Reserve.

La Fed ha recentemente tagliato i tassi d’interesse, ma ha mantenuto un approccio "falco", segnalando aspettative di inflazione al 2,5% per il prossimo anno, rispetto al precedente 2,1%, e una riduzione dei tassi meno aggressiva di quanto previsto.

Dati macroeconomici positivi, tra cui un PIL annualizzato al 3,1% e consumi personali in crescita al 3,7%, hanno ulteriormente complicato il quadro. La robustezza del mercato del lavoro, evidenziata da richieste di sussidi di disoccupazione inferiori alle attese, ha rafforzato l’idea che Powell stia cercando di bilanciare inflazione e occupazione, ma ciò ha alimentato dubbi sulla coerenza della politica monetaria.

Gli effetti si sono riflessi su vari asset: il dollaro ha toccato il massimo di ottobre 2022, la curva dei tassi sta tornando a una configurazione normale con rendimenti decennali superiori ai biennali, e il Bitcoin ha subito forti oscillazioni, perdendo oltre il 5% prima di una parziale ripresa. Anche l’oro è stato penalizzato dal rialzo dei tassi reali, evidenziando come il mercato stia riorientando gli investimenti verso asset a rendimento reale positivo.

Nel frattempo, cresce la preoccupazione per il debito pubblico americano, che ha raggiunto i 36 trilioni di dollari. I costi degli interessi hanno superato quelli della difesa e potrebbero presto eguagliare le spese mediche. Inoltre, l'ombra dello shutdown federale si profila nuovamente, con il rischio di paralisi per molti servizi pubblici.

Infine, uno sguardo ai dazi: mentre gli Stati Uniti discutono di incrementi tariffari, la Cina rimane altamente protezionista, con dazi particolarmente elevati su settori come l’automotive. In Europa, il settore automobilistico sta affrontando una crisi significativa, aggravata dalla concorrenza globale.

In un contesto così complesso, restare aggiornati e pianificare con attenzione è fondamentale per affrontare le sfide dei mercati.

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