Prese di profitto sulla Difesa con i venti di pace in Medio Oriente

Prese di profitto sulla Difesa con i venti di pace in Medio Oriente

Dopo le crescite degli ultimi mesi, l’azionario legato agli armamenti segna una battuta d’arresto che però potrebbe essere solo temporaneo viste le prospettive di una maggiore spesa in armamenti nell’Unione europea.

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Azioni Leonardo in fondo al Ftse Mib

Settore azionario legato alla Difesa europea sotto attacco sulle borse europee dopo l’accordo di pace in Medio Oriente annunciato ieri da Donald Trump.

A Milano Leonardo sprofonda del 4%, a 53 euro, portandosi in fondo tra le blu chip del Ftse Mib (-0,25%), mentre fuori dal principale indice di Piazza Affari affonda Avio (-12%) e Fincantieri cede il 4%.

In Europa, Renk e Hensoldt scendono del 4%, Saab scivola del 2%, mentre perdono oltrel’1% Dassalut Avia, Bae Systems, Thales, Rolls-Royce, Babcock, Rheinmetall e Kongsberg.

Le prospettive della ricostruzione, invece, sostengono l’azionario legato al cemento, in particolare Cementir (+5%), Buzzi (+1%) e Caltagirone (+1%).

Gli ultimi sviluppi della pace

In queste ore, l'Idf ha annunciato di aver completato il ritiro verso le linee di schieramento concordate nell'accordo di pace. Le forze armate israeliane manterranno il controllo di poco più della metà del territorio della Striscia (il 53%), comprese una zona cuscinetto lungo l'intero confine di Gaza, il Corridoio di Filadelfia (l'area di confine tra l'Egitto e l'enclave palestinese), un'area alla periferia orientale di Gaza City e ampie porzioni delle aree meridionali di Rafah e Khan Yunis.

Hamas ha adesso 72 ore per il rilascio di tutti gli ostaggi vivi ancora a Gaza, che dovrebbero essere venti.

Il movimento islamista palestinese Hamas ha invitato il popolo palestinese a collaborare per garantire il successo della fase di ripresa successiva all'accordo di cessate il fuoco raggiunto con Israele, spiegando che “la cooperazione e il rispetto delle istruzioni governative rappresentano la via più sicura per accelerare la fornitura dei servizi”, secondo quanto riportato dall'emittente qatariota Al Jazeera.

Stop solo temporaneo?

La battuta d’arresto dell’azionario, però, potrebbe essere solo temporanea, in quanto la Difesa europea resta un discorso europeo, visto anche il perdurare del conflitto in Ucraina. Il regolamento europeo Safe, inoltre, spinge l’Unione europea a spendere di più e a rafforzare l’industria europea, riducendo la quota di importazioni militari dagli Stati Uniti, nel 2024 pari al 64%.

Inoltre, tramite il piano Readiness 2030 (inizialmente battezzato ReArm Europe), l'Europa punta a mobilitare fino a 800 miliardi di euro in investimenti entro il 2030, stimolando gli Stati membri ad aumentare la spesa e a collaborare negli appalti comuni, concentrandosi sulle lacune di capacità e sulla promozione di un'industria della difesa europea.

Leonardo tratta Iveco

Dal fronte Leonardo, si è svolto a palazzo Piacentini un nuovo incontro sulla cessione della divisione Iveco Defence al principale attore italiano del settore, per i rami di attività relativi all'industria della difesa. Il tavolo è stato presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, alla presenza dei rappresentanti delle due aziende, degli enti locali e delle organizzazioni sindacali.

"Confidiamo che Leonardo sappia assicurare uno sviluppo industriale a Iveco Defence nel quadro di una più ampia politica industriale nel comparto della Difesa", dichiarava Urso in apertura dei lavori, ricordando come si tratti di un'operazione ben diversa da quella prospettata anni fa, quando, anche con suo intervento in Parlamento come presidente del Copasir, fu bloccata una cessione in blocco che non avrebbe offerto adeguate garanzie sul piano industriale e occupazionale e che poteva pregiudicare la sicurezza nazionale.

L'incontro ha rappresentato la prima occasione per Leonardo di illustrare, pur nel rispetto della necessaria riservatezza sulle negoziazioni in corso, le motivazioni che stanno alla base dell'investimento in Iveco, operazione definita dalla stessa un "tassello fondamentale" per lo sviluppo del piano industriale di consolidamento nei cinque domini operativi (terra, mare, aria, spazio e cyber).

Il tavolo proseguirà il monitoraggio su questo passaggio societario in piena trasparenza e si aggiornerà non appena giungeranno novità sulla trattativa. Oltre agli aspetti produttivi e occupazionali, particolare attenzione sarà posta dal Mimit alla tutela della tecnologia, della ricerca e del patrimonio industriale.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: LDO.MI
Isin: IT0003856405
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