Progetti infrastrutturali, quali opportunità per gli investitori

Per raggiungere l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5 °C, secondo le stime dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) saranno richiesti entro il 2050 investimenti pari a 131 000 miliardi di dollari.

La gamma di progetti infrastrutturali, grazie alla rivoluzione digitale e all’interesse per la lotta al cambiamento climatico, stanno aprendo opportunità d’investimento che non esistevano solo alcuni anni fa. In questo contesto, gli investitori potrebbero beneficiare di qualche indicazione.

La digitalizzazione e il traffico dati offrono un grande spinta agli investimenti infrastrutturali. I centri di calcolo hanno beneficiato del boom di video conferenze dovuto a smartworking e didattica a distanza. Oltreoceano i piani infrastrutturali di Biden stimoleranno un ulteriore aumento del traffico dati, la Cina prosegue il suo programma di sviluppo tecnologico delle aree rurali, mentre India e Africa daranno il via a progetti rilevanti.

Le rinnovabili stanno diventando le fonti di energia di nuova generazione più convenienti e beneficiano del supporto politico, come i piani infrastrutturali degli Stati Uniti e gli obiettivi climatici dell’Unione Europea, che per essere raggiunti richiedono un impegno significativo.

Di particolare interesse per gli investitori sono i flussi finanziari associati ai prezzi dell’energia, che “vengono negoziati in anticipo con i proprietari di impianti solari o eolici nel corso della fase d’investimento iniziale, più o meno come nei mercati dell’energia regolamentati”, spiega Credit Suisse.

La capacità di produzione effettiva delle fonti di energia rinnovabile deve aumentare di dieci volte entro il 2050 rispetto ai livelli del 2018. Secondo i calcoli dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) dagli attuali 2800 gigawatt all’anno dovrà arrivare nei tempi stabiliti a 27 700 GW, di cui metà sarà soddisfatta da sistemi solari fotovoltaici.

Capacità di produzione elettrica (GW)

Come è emerso chiaramente dalla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutasi a Glasgow, gli investimenti in infrastrutture green proseguiranno la loro traiettoria di forte crescita.

La transizione all'elettricità da fonti rinnovabili interesserà ogni anello delle catene di approvvigionamento: dalla produzione industriale, ai trasporti e le relative infrastrutture. La diffusione dei veicoli elettrici è già in corso e mostra in tutto il globo un considerevole potenziale di crescita. Secondo Credit Suisse “gli operatori portuali e aeroportuali, autostradali e ferroviari hanno registrato significative correzioni nel corso della pandemia da COVID-19, che potrebbero adesso dimostrarsi opportunità di ingresso”.

C’è una cosa che accomuna tutti questi settori: la necessità di investimenti talmente consistenti che i budget nazionali non sono in grado di soddisfare le esigenze, e i privati sono chiamati a colmare il divario.

Secondo Credit Suisse per gli investitori i progetti infrastrutturali sono interessanti per numerosi motivi. Molti progetti hanno orizzonti temporali che si estendono nell’arco di un nutrito numero di anni e vi sono buone probabilità che le fluttuazioni di mercato si attenueranno gradualmente. Allo stesso tempo, i flussi finanziari sono piuttosto stabili e non particolarmente ciclici, in quanto i mercati sono altamente regolamentati e/o hanno elevate barriere all’ingresso. Nei mercati regolamentati i tassi d’interesse sugli investimenti vengono periodicamente adeguati ai tassi del mercato finanziario, garantendo rendimenti congrui. Nei mercati non regolamentati, gli operatori delle infrastrutture godono spesso di un regime di quasi monopolio, che conferisce loro un considerevole potere di determinazione dei prezzi.