Recordati, cresce l’interesse per la quota di CVC

Il fondo avrebbe ricevuto già diverse offerte per rilevare tutta o parte della quota detenuta nella multinazionale italiana ma molti ritengono improbabile un’operazione a sconto.
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Recordati al centro dei rumor
Si accende l’interesse dei fondi per Recordati, la multinazionale farmaceutica italiana fondata nel 1926 con sede a Milano che sviluppa, produce e commercia prodotti farmaceutici o di chimica farmaceutica.
Indiscrezioni pubblicate da Bloomberg News elencano una serie di nomi quali “potenziali acquirenti”, ovvero KKR, TPG, Angelini Pharma e un fondo sovrano di Abu Dhabi, i quali avrebbero espresso interesse per la società farmaceutica italiana avanzando proposte preliminari per acquisire parte o tutta la partecipazione di controllo di CVC Capital Partners Plc.
La notizia pubblicata ieri sera dal media statunitense sosteneva il titolo (+2,40%) in apertura di seduta a Piazza Affari, arrivato a toccare un massimo di 48,90 euro.
Trattative complicate
Già da aprile CVC sarebbe impegnata nella ricerca di future opzioni per Recordati, compresa una vendita della sua partecipazione o una qualche operazione che coinvolgerebbe un’altra società farmaceutica, mettendo dunque sul piatto tutta o parte della sua quota del 51,8% acquistata nel 2018 dalla famiglia fondatrice del gruppo italiano con un investimento da 3 miliardi di euro.
Le trattative, però, sarebbero solo in una fase iniziale e la stessa Bloomberg ritiene difficile la conclusione positiva dell’operazione, in quanto le azioni di Recordati sono cresciute il 7% negli ultimi 12 mesi, conferendo alla società un valore di mercato di circa 9,9 miliardi di euro (10,6 miliardi di dollari). Sarebbe, infatti, “improbabile” che le parti “offrano almeno nel breve termine un significativo premio rispetto al prezzo attuale” delle sue azioni, spiegano le fonti del media statunitense.
Interpellati da Bloomberg, i rappresentanti di Angelini, CVC, KKR, Recordati e TPG si sono rifiutati di commentare.
La view di WebSim Intermonte
Se queste indiscrezioni possono “riaccendere l’appeal speculativo sul titolo”, spiegano da WebSim Intermonte, “rimane molta incertezza sui tempi e sulle modalità dell’uscita del fondo CVC da Recordati”.
Recentemente, “la stampa ha suggerito la possibilità di un fondo di continuazione, un modo per CVC di guadagnare tempo e rifinanziare le obbligazioni in scadenza l'anno prossimo, senza mettere a repentaglio una potenziale uscita futura”, ricordano dalla sim.
Se un’operazione dovesse concludersi ai prezzi attuali, secondo WebSim “garantirebbe a CVC un rendimento annuo unlevered equivalente nell’area low-teens (circa il 12%) sulla base di un prezzo di entrata di 28 euro e il reinvestimento dei dividendi ricevuti finora (circa 6,4 euro per azione)”.
Tuttavia, da Websim vedono “un margine per un ulteriore premio di circa il 30% sui prezzi correnti, con un'uscita a circa 61-62 euro per azione (il nostro prezzo target è 62 euro)” e a un prezzo simile, “il titolo verrebbe scambiato a 16 volte il rapporto EV/EBITDA 2025E (attualmente 13 volte) e a 21 volte P/E2025 (attualmente 17 volte), sostanzialmente in linea con la media quinquennale”.
Inoltre, “la possibilità di ricavare un ulteriore premio rispetto al prezzo corrente porta ad escludere un’operazione a sconto attraverso un collocamento sul mercato o una PTO a prezzo ridotto (come avvenuto nel 2018), scenari che hanno recentemente penalizzato il titolo nel mercato azionario, anche in assenza di chiare indicazioni da parte del CVC”, concludono da WebSim.
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