Regalo di fine anno della Fed ai mercati


La banca centrale ha detto che è tornato il momento di occuparsi anche del secondo dei suoi due mandati, quello relativo alla disoccupazione, un modo per anticipare la fine del focus unico sull’inflazione. Il mercato dà ormai al 100% la possibilità di un taglio dei tassi in marzo. Sono salite le azioni, le obbligazioni, l’oro, il petrolio, le valute emergenti e il bitcoin. Oggi arrivano le comunicazioni della Bank of England e della BCE. Brunello Cucinelli alza un’altra volta i target.


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La corsa ad investire su tutto ha portato ieri il Dow Jones sui massimi della storia a 37.090 punti, +1,4%. L’S&P500, anch’esso in rialzo dell’1,4%, è arrivato sui massimi degli ultimi 23 mesi, circa il 2% sotto i massimi della storia. Nasdaq +1,4%. L’indice Russell 200 delle mid-small cap ha chiuso in rialzo del 3,5%.

Ma i movimenti più rilevanti si sono visti nell’obbligazionario, il Treasury a due anni è passato da 4,72% della mattinata a 4,45%: per trovare un calo giornaliero del rendimento di simile portata si deve andare indietro fino a marzo. Il Treasury Note a dieci anni tratta stamattina a 3,96%, era 4,2% ieri. 

L’oro è salito del 2,4% a 2.030 dollari l’oncia. Il balzo della propensione al rischio ha portato giù il dollaro, il cross euro dollaro è salito dello 0,8%.

RIALZO TASSI FINITO

La Fed ha lasciato fermi i tassi per la terza riunione consecutiva, ai massimi da 22 anni, segnalando che la sua aggressiva campagna di rialzi è ormai giunta al capolinea.

Il board si aspetta tre tagli dei tassi nel 2024, uno in più rispetto alle indicazioni di settembre. Stamattina gli swap sono arrivati a dare una probabilità prossima al cento per cento a una prima riduzione in marzo. L’inflazione dovrebbe attestarsi al 2,8% quest'anno per poi calare al 2,4% nel 2024, al 2,1% nel 2025 e raggiungere il 2% nel 2026.

Un calo progressivo accompagnato da un rallentamento dell'economia, con il pil che crescerà del 2,6% segnando poi un +1,4% nel 2024 e un +1,8% nel 2025. Convinta che l'economia americana stia per iniziare un atterraggio morbido è il segretario al Tesoro Janet Yellen.

"L'inflazione continuerà a scendere" e potrebbe avvicinarsi al target del 2% verso la fine del 2024. Ufficialmente, la Fed non dichiara ancora vittoria contro la corsa dei prezzi, "sarebbe prematuro", ha spiegato Jerome Powell, ma la discesa dell’inflazione è tale da lasciar spazio a un cambio di rotta: ”Riteniamo che la nostra politica sia o sia vicino al picco”.

Per quasi due anni la banca centrale degli Stati Uniti si è occupata quasi unicamente di uno dei suoi mandati, quello relativo all’inflazione, ma è arrivato il momento, come ha specificato in modo chiaro Powell nel corso della conferenza stampa, di occuparsi anche dell’altro, quello sulla disoccupazione. “Si sta tornando al punto in cui entrambi i mandati sono importanti”. Visto che l’inflazione è scesa molto più di quel che un po’ tutti pensavano, la priorità non sarà più sul contenimento del caro vita ma sul rallentamento dell’economia.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future del Dax di Francoforte +1,1%.

BCE

Oggi la banca centrale europea confermerà i tassi di deposito al 4%. Il board dovrebbe rivedere al ribasso le proiezioni sull’inflazione. Secondo Kevin Thozet, membro del Comitato Investimenti di Carmignac, i mercati sperano di poter leggere di prezzi al consumo intorno al 2% nel 2025 e sotto il 2% entro il 2026. “

Anche la crescita del PIL dovrebbe essere rivista al ribasso. Il rischio di recessione tecnica (due trimestri consecutivi di PIL negativo) è reale, sebbene il contesto economico prevalente nell’area sia più probabilmente quello di una stagnazione”, si legge nella nota stampa diffusa alla vigilia del meeting.

Christine Lagarde dovrebbe inoltre dichiarare che la politica monetaria è sufficientemente restrittiva, un’affermazione che dovrebbe aprire la porta a un taglio dei tassi, ma non ci aspettiamo venga dato alcun tipo di tempistica o un limite vincolante” prosegue Thozet.

Per quanto riguarda l'evoluzione del bilancio della BCE, c’è da ricordare che Isabel Schnabel ha più volte accennato al fatto che posticipare la data di riduzione non sarebbe un grosso problema. “Potremmo vedere Christine Lagarde spianare la strada a un'ulteriore riduzione del bilancio già nel primo trimestre del 2024 (mentre il reinvestimento del Pepp non dovrebbe concludersi ufficialmente prima della fine del 2024).

In questo scenario, il debito periferico potrebbe essere più a rischio rispetto alle obbligazioni core, soprattutto perché l'offerta netta dovrebbe accelerare nel 2024”, conclude Carmignac.

ASIA

La borsa dell’Australia ha chiuso in rialzo dell’1,7%,m il Kospi di Seul guadagna lo 0,9%, l’Hang Seng di Hong Kong l’1%. In calo dello 0,3% il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen. Penalizzata dall’andamento dello yen su dollaro, la borsa di Tokyo perde lo 0,7%.

Non tutti sul mercato festeggiano, non mancano le riflessioni pessimistiche.

I RISCHI DELLA DEGLOBALIZZAZIONE

Siamo sempre più lontano dai periodi d’oro della globalizzazione, “quando i policymaker erano disposti ad adottare un approccio più morbido e a consentire ai mercati e alle aziende di allocare i capitali in modo più indipendente”, Thomas Mucha, Geopolitical Strategist di Wellington Management. Secondo l’esperto, la situazione non dovrebbe cambiare l’anno prossimo. A suo avviso, vanno tenuti in considerazione i seguenti temi.

“La possibile escalation del conflitto tra Israele e Gaza, soprattutto per le implicazioni che un conflitto regionale più esteso potrebbe innescare in materia di energia, inflazione e politica monetaria.

Un aumento delle tensioni strutturali nei rapporti tra Stati Uniti e Cina, in particolare in relazione all’esito delle elezioni presidenziali di Taiwan a gennaio e delle elezioni presidenziali statunitensi a novembre.

Il rischio di escalation della guerra tra Ucraina e Russia, che non sembra destinata a concludersi a breve.

Infine, ma non meno importante, dobbiamo considerare le crescenti sfide che il cambiamento climatico pone alla sicurezza nazionale. Infatti, a causa del riscaldamento globale si crea ulteriore proprio nelle zone situate in prossimità dell’equatore e dei tropici, che dal punto di vista geopolitico sono già tra le aree più instabili.

Il rischio di un grave attacco informatico alle infrastrutture critiche degli Stati Uniti in presenza di nuovi scontri e di crescenti tensioni tra le due super potenze mondiali.

Un incremento delle problematiche di politica interna negli Stati Uniti in caso di contestazione delle elezioni presidenziali.

Escalation della guerra dell’informazione e delle campagne di disinformazione con l’attecchimento dei video “deep fake” e di altre tecnologie abilitate dall’intelligenza artificiale.

TITOLI

Leonardo. Di concerto con il ministero della Difesa italiano, ha siglato con KNDS un'alleanza strategica con l'obiettivo di creare un gruppo di difesa europeo e rafforzare la collaborazione nel campo dell’elettronica terrestre.

Telecom Italia. Salvatatore Rossi ha confermato a Reuters che non intende candidarsi per un nuovo mandato come presidente del gruppo una volta che il Cda andrà a scadenza l'anno prossimo. Oggi, secondo una fonte, lo comunicherà al Cda, chiamato a discutere del regolamento per stilare la lista del nuovo consiglio. Tra i possibili candidati alla successione ci sono il presidente di Fondazione CRT Fabrizio Palenzona, l'attuale consigliere e presidente di Asstel Massimo Sarmi e l'ex ministro delle Finanze Vittorio Grilli, ora a JP Morgan. Secondo due fonti entro questa settimana, probabilmente venerdì, Vivendi dovrebbe depositare presso il Tribunale di Milano l'impugnativa contro la decisione del Cda Tim di vendere la rete fissa senza passare dall’assemblea.

Brunello Cucinelli ha nuovamente alzato le stime di fatturato per fine anno, visto ora in crescita del 22-23% a cambi correnti a oltre 1,1 miliardi di euro, con una marginalità e un utile "molto importanti”. Il presidente del gruppo si aspetta nel 2024 un miglioramento dell'Ebit margin.

OVS chiude il terzo trimestre al 31 ottobre con vendite nette per 367,6 milioni di euro, in calo del 3,5%, con una flessione "molto rilevante" nelle quattro settimane da metà settembre a metà ottobre a causa di temperature sopra la media. Da metà ottobre, con la normalizzazione del clima, è però iniziato un andamento positivo delle vendite, che porta a prevedere per il quarto trimestre risultati in crescita con un Ebitda per l'intero esercizio visto in leggero miglioramento rispetto al 2022.

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