Renault, la scommessa intelligente nel caos dell’auto europea

21/05/2025 15:00
Renault, la scommessa intelligente nel caos dell’auto europea

Il Ceo De Luca conferma la scelta strategica di cercare accordi di cooperazione tecnologica con altre Case. Nettamente più piccola di Stellantis e Volkswagen, l’azienda francese ha dalla sua una redditività in crescita e pochissima esposizione ai dazi Usa. In Europa è il titolo dell’auto più interessante.

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“Aperti a collaborazioni anche dopo il no di Volkswagen”

Il CEO di Renault, Luca De Meo, non è tipo che si scoraggia per qualche rifiuto. La sua linea strategica è chiara e l’ha ribadita due giorni fa: le Case europee devono impegnarsi in una cooperazione tecnologica per ridurre i costi e aumentare la scala. Dopo il ritiro di Volkswagen dal progetto congiunto per una versione elettrica della Twingo, De Meo ha ribadito la volontà del gruppo di rimanere “completamente aperto” a collaborazioni future. L’idea è quella di condividere piattaforme e architetture, in particolare nei segmenti a minor margine come le city car e i veicoli commerciali leggeri.

Ampere è in grado di autofinanziarsi

Il progetto Ampere – divisione specializzata in veicoli elettrici – ha recentemente perso l’appoggio finanziario di partner storici come Mitsubishi e Nissan. Tuttavia, Renault ha sottolineato che Ampere è in grado di autofinanziarsi, grazie ai buoni risultati di vendita registrati già nel primo trimestre del 2025 e alla crescita di scala dei modelli elettrici. Una prova ulteriore della solidità industriale del gruppo.

In sintesi, Renault si presenta oggi come una realtà dinamica, con una valorizzazione contenuta rispetto al potenziale di utile, una marginalità superiore alla media del settore e una strategia industriale fondata sulla collaborazione e sull’efficienza. In un contesto europeo complesso, dove altri big dell’automotive mostrano segnali di debolezza, il titolo Renault potrebbe rappresentare un’interessante opportunità per l’investitore.

Margine operativo stabile al 7%, meglio di Volkswagen e Stellantis

Dall’inizio del 2025, l’azione Renault ha messo a segno un progresso del 4%, con un’accelerazione del +10% solo nell’ultimo mese. A un prezzo di 49,15 euro per azione, il gruppo francese capitalizza 14,5 miliardi di euro, un valore che corrisponde a 6,3 volte gli utili stimati per il 2025 e a 4,6 volte quelli attesi per il 2026.

Gli utili dell’azienda seguono un percorso di marcato miglioramento: dai 750 milioni di euro attesi nel 2024, si dovrebbe passare a 2,2 miliardi nel 2025 e ai 2,8 miliardi nel 2026 (consensus di Market Screener). In parallelo, il margine operativo – uno degli indicatori chiave della redditività industriale – è atteso stabile al 7% per gli anni 2025, 2026 e 2027. Questo dato posiziona Renault al di sopra della media dei principali concorrenti europei. Basti pensare che Volkswagen nel 2025 registrerà un margine operativo in calo al 5% (dal 5,8% del 2024), mentre il margine di Stellantis dovrebbe scendere al 4,4% dal 5,5%.

Renault graziata dai dazi di Trump

Il confronto con Volkswagen e Stellantis rafforza ulteriormente il profilo competitivo di Renault. Volkswagen registrerà anche quest’anno utili in calo (previsti a 9,9 miliardi nel 2025 contro i 10,7 miliardi del 2024). Pur avendo guadagnato l’11% da inizio anno, l’azione Volkswagen ha perso il 18% negli ultimi 12 mesi.

Stellantis, invece, versa in una fase decisamente più complessa: l’azione ha perso il 24% da inizio anno e il 53% in dodici mesi. I suoi utili si sono ridotti a meno di un terzo di quelli del 2023 (da 18,6 miliardi a 5,4 miliardi nel 2024) e, pur scambiando anch’essa a un P/E di 6 volte per il 2025, non mostra lo stesso slancio reddituale di Renault. Inoltre, la redditività operativa di Stellantis è in discesa e il gruppo è fortemente esposto al mercato nordamericano, dove le politiche protezionistiche annunciate da Donald Trump sui dazi potrebbero impattare negativamente: nel 2024 Stellantis ha realizzato in NordAmerica il 41% dei ricavi, Volkswagen il 20%, mentre Renault ha una presenza limitata nella regione: non vende direttamente veicoli in Nord America, e la sua presenza è prevalentemente attraverso la partecipata Nissan.

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