Renault rilancia l’intesa con Nissan: da Tokio 600 milioni per Ampere

Dopo mesi di negoziati serrati e a tratti drammatici, il Ceo di Renault, Luca de Meo, e l’amministratore delegato di Nissan, Makoto Uchida, hanno trovato l’intesa in grado di accelerare la riorganizzazione del gruppo Renault, che prevede la separazione delle attività per auto elettriche e software nella nuova società Ampere da quotare in Borsa.

L’annuncio dell’accordo non ha suscitato grandi reazioni in Borsa, dove l’azione Renault arretra dell’1,5% a 38,90 euro in una giornata decisamente negativa per l’intero listino francese, con l’indice Cac di Parigi in calo dell’1,8%.

L’intesa prevede il riequilibrio dell’incrocio azionario esistente da circa 20 anni fra Renault e Nissan e l’impegno della casa automobilistica giapponesea investire fino a 600 milioni di euro in Ampere. Renault si è impegnata a ridurre la sua partecipazione in Nissan al 15%, collocando il resto della sua attuale partecipazione, pari al 43%, in un trust francese che non avrà diritto di voto. Mentre Renault è il maggiore azionista di Nissan, la società giapponese possiede solo il 15% del suo partner, senza diritto di voto.

"Questi accordi ci forniscono una solida base per riattivare le operazioni commerciali in tutto il mondo nei mercati chiave, con il potenziale di generare centinaia di milioni di valore", ha dichiarato de Meo.

Soddisfatto anche Makoto Uchida: "È difficile per noi fare affari in Europa da soli, quindi investire in Ampere ci dà l'opportunità di entrare in contatto con altre aziende", ha dichiarato il Ceo di Nissan.

Secondo Bloomberg, l’impegno di Nissan in Ampere potrebbe essere inferiore alle aspettative di alcuni investitori. Ad esempio, il broker Oddo aveva previsto che la casa automobilistica giapponese avrebbe investito fra 750 milioni e un miliardo di euro nel progetto Ampere.

In ogni caso, avere convinto Nissan a investire in Ampere è senza dubbio un punto importante a favore di de Meo. Nissan sta gestendo con successo il proprio passaggio verso la mobilità elettrica e uno dei punti più difficili della trattativa ha riguardato gli aspetti della proprietà intellettuale dei due gruppi (brevetti e tecnologie). Oggi Nissan ha annunciato una revisione al rialzo dei suoi obiettivi per l’esercizio 2023/24 e oggi prevede un utile operativo di 550 miliardi di yen (3,9 miliardi di dollari), rispetto all'obiettivo precedente di 520 miliardi di yen. Nel secondo trimestre 2023 i risultati di Nissan hanno dato un contributo di 271 milioni di euro all’utile di Renault.

L'accordo lascia ai partner libertà di perseguire altri progetti. Renault sta mettendo in comune i propri asset di motori termici con la cinese Geely e sta lavorando con Qualcomm sui semiconduttori. Nissan si sta spostando verso i veicoli elettrici e sta tagliando i costi nell'ambito di un piano per guadagnare di più da ogni auto venduta.

Bloomberg ricorda che sia Renault che Nissan sono sotto pressione a causa dell'intensificarsi della concorrenza dei produttori cinesi di veicoli elettrici. Questo ha costretto i partner a cercare di salvare un rapporto teso che ha rischiato di crollare dopo una serie di eventi drammatici, tra cui l'arresto dell'ex capo dell'alleanza Carlos Ghosn nel 2018 e la sua rocambolesca fuga dal Giappone un anno dopo.