Rendimento dell’8,92% annuo con il nuovo bond callable di Barclays

Comunicazione Pubblicitaria Obbligazioni
13/11/2025 14:00
Rendimento dell’8,92% annuo con il nuovo bond callable di Barclays

Cedole dell’8,92% cumulabili in dollari Usa (zero coupon) per 20 anni, il nuovo bond callable con Isin XS3111188549 di Barclays offre uno dei rendimenti più alti sul mercato per la sua categoria.

Possibilità di rimborso anticipato a discrezione dell’emittente già alla fine del primo anno di vita. In caso di abbassamento dei tassi di interesse negli Stati Uniti in futuro, Barclays avrebbe interesse a richiamare in anticipo il bond.

Se lo si vuole tenere fino alla scadenza, con un investimento iniziale di 1.000 dollari si otterranno a scadenza 2.784 dollari, altrimenti si può sempre cedere al corso tel quel, ovvero tenendo conto delle cedole maturate.

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Un rendimento senza pari nella sua categoria

Viviamo in un mondo dove guerre a colpi di cannonate e guerre a colpi di dazi non favoriscono la crescita ordinata e prevedibile dell’economia, soprattutto quando i tavoli destinati a sviluppare le relazioni diplomatiche diventano tavoli da poker. Con queste persistenti incognite tariffarie e tensioni geopolitiche, i rendimenti governativi sono verosimilmente destinati a ridursi man mano che le banche centrali proseguiranno nel loro percorso di allentamento della politica monetaria.

La risposta migliore all’aumento dell’incertezza è una buona diversificazione del portafoglio, facendo spazio anche a obbligazioni bancarie. Una soluzione ideale per gli investitori alla ricerca di rendimenti superiori a quelli dei titoli di Stato, ma con un livello di rischio più contenuto rispetto all’azionario, la cui volatilità è stata piuttosto elevata in questo 2025. Anche la scelta di bond con valute diverse dall’euro può essere una buona scelta, a patto di avere un buon rapporto tra rischio e rendimento.

Proprio a questo risponde il nuovo bond in dollari appena emesso in Italia da Barclays. Si chiama USD 20y Fixed Rate Callable Notes, è contrassegnato dal codice Isin XS3111188549, ha durata 20 anni ed è acquistabile con un taglio minimo di 1.000 dollari.

Il bond si caratterizza per un rendimento lordo molto elevato, pari all’8,92% fisso all’anno, con cedole cumulabili per 20 anni. La solidità dell’emittente, Barclays Bank PLC, è attestata dalle principali agenzie di valutazione del merito creditizio, con Standard & Poor’s che esprime un rating A+ (outlook stabile), Moody’s A1 (stabile), Fitch A+ (stabile). Con giudizi delle agenzie di rating così confortanti è difficile trovare investimenti che offrano rendimenti più elevati senza assumere rischi maggiori.

Per potere offrire un ritorno così alto, Barclays ha ideato questo bond come uno Zero Coupon, cioè uno strumento che nell’arco della sua vita non paga cedole periodiche, ma concentra la corresponsione dell’intero rendimento in un unico versamento alla scadenza finale, o al rimborso anticipato. Ogni anno il valore del bond incorporerà il rendimento annuale, pari a 89,2 dollari. Quindi, chi acquista oggi il bond a 1.000 dollari, nel settembre 2045 riceverà 2.784 dollari (89,2 usd per 20 anni più 1.000 usd di investimento iniziale).

La peculiarità del bond è di mantenere all’interno le cedole: questa caratteristica aumenta la sua efficienza ma non toglie all’investitore la possibilità di vendere in anticipo il prodotto, capitalizzando la maturazione delle cedole. L’obbligazione è quotata sul mercato EuroTLX e Barclays svolge il ruolo di market maker, vale a dire che sarà sempre sul mercato con un prezzo in acquisto e in vendita.

Il prezzo finale sarà al corso tel quel, significa che terrà conto del valore delle cedole maturate, in modo da permettere all’investitore che vuole uscire in anticipo di capitalizzare il rendimento maturato.

Il confronto con il Treasury Usa a 20 anni

Il fatto che il bond non distribuisce premi ogni anno, ma solo a scadenza o in caso di rimborso anticipato, permette a Barclays di utilizzare al meglio il capitale all’interno del prodotto, aumentando così il rendimento.

Per spiegarla in maniera semplice, bisogna immaginare che gli interessi del primo anno vengano reinvestiti da Barclays durante il secondo anno, e poi il meccanismo si ripete anno dopo anno per tutta la vita del prodotto, aumentando la somma investita e incrementando di conseguenza il rendimento in valore assoluto, con un effetto palla di neve, che mentre cade diventa sempre più grossa.

Facciamo due semplici conti. Per comprendere meglio questo meccanismo, nella tabella seguente abbiamo confrontato due diversi prodotti: il Treasury Usa a 20 anni (con stacco cedolare ogni 12 mesi), rendimento lordo del 4,57% e il nuovo bond di Barclays.

Il confronto non ha pari, il nuovo bond di Barclays rende sempre, qualsiasi sia l'anno del richiamo, più del Treasury Usa a 20 anni. Prima avverrà il richiamo, maggiore sarà il rendimento medio annuo, come mostrato in tabella.

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Guardiamo riga per riga, ipotizzando al primo anno un richiamo anticipato da parte dell’emittente: il nuovo bond di Barclays renderà l'8,92%. Con il richiamo al 2° anno siamo a un rendimento dell'8,55%, al 3° 8,22%, al 4° al 7,92%, al 5° al 7,65%, al 6° al 7,40%, al 7° al 7,17%, all’8° al 6,96%, al 9° al 6,76%, al 10° al 6,58%, all’11° al 6,41%, al 12° al 6,25%, al 13° al 6,10%, al 14° al 5,96%, al 15° al 5,82%, al 16° al 5,69%, al 17° al 5,57%, al 18° al 5,46%, al 19° al 5,35% e al 20° al 5,25%.

Anche applicando il rendimento netto ovvero tassando il Treasury al 12,5% e il Bond di Barclays al 26% l'obbligazione dell'emittente inglese rende sempre di più del titolo di Stato americano.

L’investitore che intende comprare questa obbligazione punta a un calo dei tassi di interesse negli Stati Uniti, in modo tale che Barclays abbia la convenienza a richiamare il bond in anticipo, prima della scadenza naturale nel 2045. Dal 1° al 20° anno il bond zero coupon di Barclays batte il rendimento del Treasury Usa a 20 anni.

Abbiamo fatto il conto ipotizzando che l’investitore in Treasury non perda mai tempo e a ogni stacco della cedola paghi le tasse e reinvesta il coupon. Ahimè difficilmente l'investitore è così puntuale. La convenienza di uno zero coupon è anche questa, toglierci un’incombenza, lavoro che farà per noi Barclays rendendo tutto più comodo.

Possibilità di rimborso anticipato ogni anno

Lanciato sul mercato lo scorso 25 settembre a un valore nominale di 1.000 dollari, il bond di Barclays con Isin XS3111188549 potrebbe non arrivare alla scadenza finale. Infatti, l’emittente si è riservato la possibilità di rimborsarlo anticipatamente dalla fine del primo anno di vita a sua discrezione. È evidente che se i tassi dovessero scendere sensibilmente rispetto ai livelli attuali, Barclays troverà più conveniente rimborsare anticipatamente il bond e attivare altre fonti di finanziamento. Se, invece, i tassi dovessero salire, lo strumento continuerà a vivere fino alla scadenza finale.

Ogni anno, nel mese di settembre, Barclays potrà comunicare l’eventuale decisione di richiamare il bond. Per ogni anno trascorso, il valore del rimborso salirà di 89,2 dollari, come mostra la tabella qui sotto.

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Lo scenario dei tassi di interessa negli Stati Uniti

La Federal Reserve (Fed) ha annunciato, al termine del meeting del 29 ottobre, un nuovo taglio dei tassi di interesse sui fed funds, riducendoli di un quarto di punto percentuale e portandoli in un intervallo compreso tra il 3,75% e il 4%. Si tratta del secondo intervento espansivo dell’anno e del livello più basso raggiunto dal costo del denaro dalla fine del 2022. Durante la conferenza stampa successiva alla riunione, il presidente Jerome Powell ha evidenziato come all’interno del Fomc, il comitato di politica monetaria della banca centrale, siano emerse opinioni divergenti sulla direzione da intraprendere in occasione dell’ultimo incontro dell’anno, previsto per il 10 dicembre. Una divisione che lascia intendere come un nuovo taglio non sia affatto scontato.

La decisione di ammorbidire la politica monetaria è stata approvata da quasi tutti i membri del Fomc, con l’eccezione di Stephen Miran, favorevole a una riduzione più marcata di mezzo punto, e di Jeffrey Schmid, che ha preferito mantenere i tassi invariati. Powell si trova a gestire una fase complessa, segnata dalla scarsità di dati economici ufficiali a causa dello shutdown che ha paralizzato per settimane le attività del governo federale. Anche se l’impasse politica è stata risolta, la Casa Bianca ha confermato che non verranno pubblicati i report di ottobre su inflazione e occupazione, evento senza precedenti dal 1919 per il primo e dal 1948 per il secondo.

Powell ha dichiarato che la Fed è comunque in grado di ottenere un quadro affidabile dell’economia utilizzando fonti alternative di dati, ma ha ammesso che l’alto livello di incertezza potrebbe influenzare le prossime decisioni. Il numero uno della Fed ha aggiunto però che se a dicembre dovesse persistere un forte margine di incertezza, questo “potrebbe essere un argomento a favore della cautela”. Secondo il presidente, tra i membri del Fomc cresce la convinzione che sia opportuno chiudere l’anno con una pausa di riflessione dopo i due interventi già realizzati. “Abbiamo tagliato due volte”, ha detto, “e c’è un coro crescente di voci che pensano si debba aspettare almeno un ciclo prima di agire di nuovo”.

Nel suo intervento, Powell ha anche sottolineato che, senza l’effetto dei dazi commerciali introdotti da Donald Trump, l’inflazione non sarebbe lontana dall’obiettivo del 2%. Secondo le stime della banca centrale, l’impatto dei dazi incide per circa cinque o sei decimi sull’indice PCE dei prezzi al consumo, principale indicatore di inflazione utilizzato dalla Fed. Escludendo tale effetto, il PCE core si collocherebbe in un intervallo tra il 2,3% e il 2,4%. Powell ha ribadito che l’aumento dei prezzi derivante dai dazi sarà probabilmente temporaneo: “L’inflazione da dazi arriverà e crescerà ancora un po’, ma si tratterà di un aumento straordinario”.

Se il meeting di fine ottobre è stato considerato un “done deal“, quali sono le attese per il finale d’anno e il 2026? Secondo l’analisi di Bloomberg, qualsiasi altro tentativo della Fed di estendere il ciclo di allentamento oltre ottobre potrebbe incontrare una rinnovata opposizione da parte di alcuni funzionari che rimangono preoccupati per l’inflazione. Guardando al pricing di mercato, il consenso per la Fed è di un altro taglio entro fine anno (nel meeting del 10 dicembre) e di tre tagli nel 2026, di cui i primi due entro giugno.

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Un bond sempre rivendibile sul mercato

Queste informazioni aiutano a farsi un’idea di come potrebbero muoversi in futuro i tassi di interesse negli Stati Uniti. Se verrà confermata nei fatti la previsione di tassi in calo, il bond Zero Coupon di Barclays si confermerà una scelta azzeccata. Dopodiché, posto che è impossibile avere previsioni a 20 anni, l’investitore deve sapere che potrà sempre vendere il bond a prezzo di mercato e con la vendita otterrà il pagamento degli interessi maturati fino a quel momento.

Ovviamente, il prezzo delle obbligazioni durante la vita del prodotto sarà influenzato dall’andamento dei tassi oltre che dal rischio di credito dell’emittente e dal rischio valutario. Se i tassi scenderanno, a parità di rischio di credito dell’emittente ci sarà un apprezzamento del bond, favorevole dunque all’investitore. Al contrario, se i tassi saliranno, ci sarà un deprezzamento.

Ricordiamo, prima dell’adesione, di leggere attentamente il prospetto di base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le condizioni definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell’emittente: clicca qui.

Questo articolo è stato scritto grazie alla sponsorizzazione di un emittente o di un intermediario. Le informazioni in esso contenute non devono essere considerate né interpretate come consulenza in materia di investimenti. Eventuali punti di vista e/o opinioni espressi non sono intesi e non devono essere interpretate come raccomandazioni o consigli di investimento, fiscali e/o legali. Orafinanza.it non si assume alcuna responsabilità per azioni, costi, spese, danni e perdite subiti a seguito di informazioni, punti di vista o opinioni presenti su questo sito. Prima di intraprendere decisioni di investimento, invitiamo gli utenti a leggere la documentazione regolamentare sempre disponibile per legge sul sito dell'emittente ed ottenere una consulenza professionale.

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