Ritorno all’utile nel 2021 per Tenaris e dividendo da 0,28 dollari per azione


La società batte le attese degli analisti e prevede un semestre ancora caratterizzato da una forte crescita.


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Tenaris torna in utile

Si chiude positivamente il 2021 di Tenaris, tornata nuovamente in utile grazie alla ripresa delle attività dopo il blocco causato dalle misure decise per affrontare l’emergenza da pandemia.

Dopo la perdita di 642 milioni del 2020, lo scorso anno si è chiuso con un utile di 1,05 miliardi di dollari per Tenaris, mentre il fatturato è aumentato del 27%, arrivando a 6,5 miliardi di dollari rispetto ai precedenti 5,47 miliardi.

Il risultato dell’utile è stato favorito “da un contributo straordinario delle partecipazioni in Ternium e Usiminas, che riflette i prezzi record nel settore dell'acciaio piatto, in contrasto con quello del 2020, che è stato impattato da 622 milioni di dollari di oneri di svalutazione sul valore di carico del goodwill e di altri asset negli Stati Uniti”, sottolineava la nota della società.

Più che raddoppiato l’Ebitda (+113%), passato dai 638 milioni di dollari dello stesso dell’anno precedente agli attuali 1,36 miliardi.

Alla luce di questo risultato, il gruppo ha proposto di distribuire un dividendo di 0,28 dollari per azioni da pagare il 28 maggio 2022 per un importo complessivo di circa 484 milioni, compreso l’acconto sulla cedola di circa 153 milioni di dollari pagato nel novembre 2021.

La società ha visto un 2021 caratterizzato da un recupero rispetto all’anno della pandemia, “sostenuti dalla ripresa dell'attività di perforazione di petrolio e gas nelle Americhe e dalle misure strutturali che abbiamo adottato per migliorare la nostra redditività a lungo termine”, aggiungevano da Tenaris.

La diffusione dei dati arrivata ieri sera a mercati chiusi aveva attirato gli acquisti sul titolo Tenaris a Piazza Affari, scattato subito fino a guadagnare quasi il 3% (massimo di 12,22 euro), per poi virare in negativo e cedere circa mezzo punto quando era passata meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni.

Trimestre migliore delle attese

Il quarto trimestre 2021 si è chiuso con una crescita dei ricavi netti (2,057 miliardi di dollari) del 17% se rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre se si paragona il dato con gli ultimi tre mesi del 2020 il balzo risulta dell’82%.

L’utile netto trimestre è arrivato a 370 milioni, con aumenti del 247% rispetto al quarto trimestre 2020 e del 12% rispetto al terzo trimestre 2021.

I risultati sono migliori del consensus Bloomberg che indicava un giro d'affari di 2 miliardi di dollari e profitti di 272,8 milioni.

In crescita l’Ebita (483 milioni di dollari), segnando un +151% rispetto al quarto trimestre 2020 e un +27% rispetto al terzo trimestre 2021.

L’outlook per il 2022

La società prevede una prima metà del 2022 caratterizzata da “ulteriori aumenti delle vendite grazie a prezzi più elevati in Nord America e alle consegne a un gasdotto offshore in Europa”.

Il secondo trimestre dell’anno dovrebbe vedere “una significativa ripresa delle vendite in Medio Oriente e in Africa. Nonostante i maggiori costi energetici in Europa, il nostro margine Ebitda dovrebbe continuare ad aumentare anche nella prima metà dell'anno”, aggiungevano dalla società italo-argentina.

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