Ritorno della volatilità: come prepararsi ai mercati 2026

30/12/2025 07:15
Ritorno della volatilità: come prepararsi ai mercati 2026

Diversi sono i temi che hanno tenuto banco nel 2025 e che, presumibilmente, domineranno i mercati anche nel primo trimestre dell’anno nuovo

A cura di Antonio Tognoli, Responsabile Macro Analisi e Comunicazione presso Corporate Family Office SIM

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PMI Chicago di dicembre in uscita oggi alle 14:30: stima 39,5 punti contro 46,3 di novembre). Il dato è importante soprattutto all’indomani dello shutdown. Dato che, come noto, è un indice regionale che mostra le opinioni sull'andamento dell'economia locale dei direttori d'acquisto di 200 aziende manifatturiere dell'area di Chicago, cuore industriale degli Stati Uniti d'America, incluso Illinois, Indiana e Michigan.

Diversi sono i temi che hanno tenuto banco nel 2025 e che, presumibilmente, domineranno i mercati anche nel primo trimestre dell’anno nuovo. Sicuramente non possiamo non dire che il 2025 non sia stato un anno gratificante per gli investitori, con i mercati azionari globali che hanno generato rendimenti elevati. L'S&P 500 ha registrato 39 nuovi massimi storici, mentre anche i mercati azionari di Germania, Regno Unito e Giappone hanno raggiunto livelli record.

Le obbligazioni, pur rimanendo indietro rispetto alle azioni, hanno registrato rendimenti positivi. Gli investimenti a reddito fisso sensibili al credito hanno registrato risultati ancora migliori, con le obbligazioni high yield internazionali che hanno guadagnato oltre il 6%. Analizziamo dunque alcuni macro temi che hanno caratterizzato il 2025 e delineiamo le azioni per aiutare gli investitori a prepararsi per l'anno a venire.

Il ritorno della volatilità. Dopo due anni di relativa calma sui mercati, la volatilità è tornata nel 2025, quando gli investitori hanno dovuto affrontare sconvolgimenti nella politica commerciale e una chiusura record del governo statunitense. L'S&P 500 ha registrato 13 movimenti giornalieri di oltre il 2% (sei in rialzo, sette in ribasso), superando il totale combinato dei due anni precedenti. Dodici di questi si sono verificati nella prima metà dell'anno, in seguito agli annunci tariffari di aprile dell'amministrazione Trump, che hanno spinto l'aliquota tariffaria effettiva degli Stati Uniti al livello più alto in circa 100 anni. Le azioni sono crollate bruscamente a causa dei timori di recessione, con l’S&P in calo del 19% dal suo picco. I negoziati successivi hanno abbassato i dazi statunitensi a livelli comunque ancora elevati rispetto agli standard storici, ma significativamente inferiori al picco di aprile. La riduzione delle tensioni commerciali, la costante attività economica, il continuo entusiasmo per l'intelligenza artificiale e un rally nel settore dei materiali hanno poi contribuito ad aprire la strada a forti guadagni.

Riteniamo che il 2026 sarà meno dirompente sul fronte politico e ci aspettiamo che i mercati azionari globali siano sostenuti da una sana crescita economica e degli utili aziendali. Gli analisti suggeriscono pertanto di adottare un approccio globale alla sovra ponderazione delle azioni rispetto alle obbligazioni. Sebbene l'anno a venire porterà probabilmente i suoi colpi di scena, riteniamo che il modo più efficace per gestire la volatilità sia prepararsi in anticipo mantenendo un portafoglio ben diversificato e allineato ai propri obiettivi.

La forza del settore tecnologico negli Stati Uniti. I settori della tecnologia e dei servizi di comunicazione si sono classificati tra i migliori nell'indice S&P 500 per il terzo anno consecutivo, con un guadagno di oltre il 25% ciascuno. Questi settori hanno anche registrato la crescita più forte degli utili, con profitti destinati a crescere di oltre il 15%, nel 2025 YoY supportati da solidi trend di investimento nell'intelligenza artificiale.

Anche gli investimenti tecnologici hanno svolto un ruolo nel sostenere la crescita economica nel 2025, con gli investimenti nei data center che sono quasi triplicati dal lancio di ChatGPT alla fine del 2022. Mentre i data center rappresentano una piccola quota degli investimenti complessivi negli Stati Uniti, altri investimenti tecnologici, come le apparecchiature per l'elaborazione delle informazioni, sono cresciuti a un forte tasso annualizzato dell'8,4% nel terzo trimestre.

Riteniamo che la diversificazione sarà la chiave del successo per gli investitori nel 2026. Da questo punto di vista, gli analisti suggeriscono di sovrappesare i settori dell'industria, dell'assistenza sanitaria e dei beni di consumo discrezionali, compensati da sottopesi nei beni di consumo di base e nelle utility. Analiti che suggeriscono inoltre di mantenere un'esposizione neutrale a tutti gli altri settori. Pur ritenendo che l'intelligenza artificiale abbia il potenziale per rimanere un potente motore a lungo termine della crescita economica e degli utili aziendali, suggeriscono agli investitori di evitare un'eccessiva concentrazione su un singolo tema.

La diversificazione è importante e strategica. I benefici della diversificazione globale sono stati evidenti nel 2025, con le azioni al di fuori degli Stati Uniti che hanno guadagnato oltre il 25%, l'anno più forte dal 2006. Gli stimoli fiscali in Germania e l'allentamento monetario della Banca Centrale Europea hanno sostenuto l'attività economica e i mercati dell'eurozona. In Giappone, le azioni hanno registrato forti guadagni nonostante i dazi doganali statunitensi più elevati, con i margini di profitto aziendali che hanno raggiunto un massimo storico.

Nei mercati emergenti vediamo come l'attività economica in Cina sia rimasta debole, con un settore immobiliare in difficoltà che ha pesato sulla fiducia dei consumatori e la politica commerciale statunitense che ha contribuito alla stagnazione dell'attività manifatturiera. Nonostante le difficoltà economiche, l'entusiasmo per l'intelligenza artificiale ha portato a forti guadagni nelle regioni ad alta tecnologia dei mercati emergenti come Cina e Corea, portando a un guadagno del 26% per i titoli azionari dei mercati emergenti.

Riteniamo che il 2026 sarà un altro anno favorevole per i mercati al di fuori degli Stati Uniti, rafforzando l'importanza della diversificazione globale. Nell'ambito della strategia di asset allocation opportunistica gli analisti suggeriscono posizioni sovrappesate in titoli azionari a piccola e media capitalizzazione dei mercati sviluppati esteri, che potrebbero beneficiare della costante attività economica in Europa e Giappone, nonché in azioni dei mercati emergenti, che offrono un'esposizione al tema dell'intelligenza artificiale a valutazioni più interessanti rispetto agli Stati Uniti.

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