Robotaxi, aumenta il traffico: anche Volkswagen partecipa alla corsa

I tedeschi si uniscono a Tesla, Amazon, Alphabet e Baidu nel business del servizio di taxi con vetture a guida autonoma che potrebbe aumentare vertiginosamente nei prossimi anni.
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Il robotaxi di Volkswagen
La corsa al business del robotaxi sembra ormai partita e tra le grandi aziende che non vogliono perdere terreno c’è Volkswagen. La società tedesca ha presentato ad Amburgo l’ID.Buzz, il minivan elettrico a guida autonoma di livello 4, quindi privo di conducente umano, prodotto ad Hannover e ha anticipato la data in cui sarà operativo al 2026, mentre prevede di commercializzarlo su larga scala a partire dal 2027.
Il calendario fissato dal management del gruppo prevede entro la fine del 2026 l’omologazione per l’Europa e gli Stati Uniti, per poi mettere in circolazione su strada i primi mille veicoli prima della fine del 2027, partendo da Amburgo e Los Angeles. Nella città tedesca si punta a 500 unità entro il 2027 e in quella californiana le previsioni indicano 10 mila veicoli in dieci anni grazie alla partnership con Uber,
Non più un progetto sperimentale
Il robotaxi di Volkswagen, versione avanzata del Bulli elettrico, ha in dotazione 13 telecamere, 9 lidar e 5 radar e può viaggiare trasportare autonomamente quattro passeggeri ad una velocità massima di 120 km/h. Il minibus non sarà disponibile per clienti privati, ma sarà destinato soltanto ad operatori di flotte o trasporto pubblico.
I tedeschi hanno specificato di non essere più nella fase sperimentale ma che “le città non hanno bisogno di nuovi prototipi ma di soluzioni pronte all’uso”, secondo quanto affermato da Sascha Mayer, Ceo di Moia, la divisione di Volkswagen che si occupa del settore della guida autonoma.
Per quanto riguarda le previsioni, i margini potrebbero non arrivare subito: se oggi il fatturato globale della mobilità autonoma on-demand è inferiore ai 100 milioni di euro, questo è previsto arrivare a 350-400 miliardi entro il 2035.
Volkswagen, dunque, punta su un mercato in rapida evoluzione, posizionandosi tra i protagonisti: “la guida autonoma non è più un tema da anni Trenta ma da anni Venti”, secondo il Ceo Oliver Blume.
Tesla pronta al lancio?
Chi si appresta a partire è Tesla: la società ha fissato il debutto del suo servizio di robotaxi il prossimo 22 giugno ad Austin, in Texas, e il 28 giugno potrebbe addirittura essere già su strada. Il Ceo Elon Musk ha scelto di puntare sui veicoli a guida autonoma, deviando dall’obiettivo di produrre vetture elettriche più economiche, condizionando gran parte del futuro di Tesla e della sua valutazione a questa visione.
Pochi i dettagli forniti fino ad ora dall’azienda, per lo più diffusi da Musk tramite il social X. Tra questi, Musk ha promesso un servizio di robotaxi a pagamento ad Austin con 10-20 SUV Model Y che opereranno in un’area limitata e sotto la supervisione umana a distanza.
L’azienda prevede di diffondere il servizio anche negli altri Stati USA nel corso dell’anno, tra cui la California, che però presenta norme severe in materia di guida autonoma.
Alphabet e Amazon
Il traffico sulla strada che porta al robotaxi è già affollato. Waymo di Alphabet (Google) ha già investito miliardi e le sue vetture operano nella città di Phoenix, Austin, Los Angeles e San Francisco con circa un milione di corse pagate ogni mese, la stessa cifra che aveva fatto in tutto il 2023.
Il costo medio di una corsa è di 1 euro a chilometro, secondo le stime di Ark Invest, rispetto ai 2 euro di un taxi tradizionale, ma potrebbe scendere fino a 0,15 euro al chilometro quando il servizio agirà su larga scala.
Tra i concorrenti c’è anche Amazon con il suo Zoox, già attiva negli Stati Uniti, anche se protagonista di alcuni incidenti. L’azienda di Jeff Bezos prevede di aumentare la produzione di robotaxi nel 2026, con l’apertura di un nuovo stabilimento produttivo nella Bay Area in California, che si affiancherà a quello esistente a Fremont.
Dalla Cina Baidu
Il campione cinese è Baidu e usa sistemi simili a Waymo. È già presente in oltre 10 città, tra cui Pechino, Wuhan e Guangzhou, gestendo la maggiore flotta di robotaxi del Paese.
Nel 2024 il servizio di Baidu Apollo Go ha fatto oltre 8 milioni di corse, all’equivalente di cinque dollari per ognuna, e potrebbe aumentare ancora anche grazie alle normative introdotte in Cina da aprile 2025 per incentivare la guida autonoma, con piani per autobus e taxi pubblici senza conducente in 19 città metropolitane.
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