Saudi Aramco conferma il dividendo nonostante il crollo del petrolio

La compagnia petrolifera saudita distribuirà un dividendo 2020 di 75 miliardi di dollari e un aumento della produzione di greggio nonostante il forte calo dei prezzi del petrolio
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Il dividendo di Saudi Aramco
Saudi Aramco mostra di non essere in difficoltà con il crollo dei prezzi del greggio di questo periodo. Da Riad, infatti, hanno confermato che distribuiranno agli azionisti privati 75 miliardi di dollari di dividendo nel corso del 2020.
La compagnia petrolifera saudita ha comunicato un profitto nel corso del 2019 pari a 88,2 miliardi di dollari, con una diminuzione di 22,9 miliardi rispetto all'anno precedente, a causa di prezzi e volumi di vendita ridotti.
Inoltre, il ceo Amin Nasser ha informato che le forniture di petrolio cresceranno a 12,3 mbg nel corso del mese di aprile, utilizzando 300 mila bg delle scorte in possesso. Lo stesso livello di fornitura sarà, inoltre, mantenuta anche nel mese di maggio.
La società gestita dalla famiglia reale, si è detta “a proprio agio col prezzo del petrolio a 30 dollari e anche meno”, confermando che sono in grado di “soddisfare le aspettative degli azionisti”, nonostante il crollo dei prezzi.
Dopo aver ridotto il budget per gli investimenti (capex) da 32,8 miliardi dell'anno passato a 25-30 miliardi per il corrente, la compagnia punta all'espansione della sua capacità produttiva a 13 mbg, accelerando l'attuale tabella di marcia.
Il calo dei prezzi e la capitalizzazione di Saudi Aramco
Nella giornata di oggi il greggio resta intorno ai 30 dollari, mantenendo lo stesso livello dei giorni scorsi, dopo il netto crollo causato dalla 'guerra del petrolio' tra l'Opec e la Russia, a cui si era aggiunta la prospettiva di un calo della domanda causato dal coronavirus.
La discesa dei prezzi costava a Saudi Aramco 140 miliardi di capitalizzazione, un perdita virtuale pari al Pil del Kuwait. Con l'avvio della quotazione in borsa arrivato lo scorso dicembre, la capitalizzazione era di 1.700 miliardi, poi elevata a 2 miliardi secondo i voleri del principe Mohammed bin Salman, ma il perdurare della crisi, con l'aumento della disponibilità di petrolio, potrebbe peggiorare le situazione della compagnia petrolifera.
Secondo gli esperti di Ihs Markit, infatti, tra febbraio e maggio potrebbe esserci un eccesso di offerta calcolabile tra i 4 e i 10 milioni di barili al giorno, portando ad accumulare scorte di 0,8 – 1,3 miliardi di barili, ovvero due o tre volte il surplus del 2015 – 2016.
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