Sconti forsennati per la Model Y, Tesla alla prova dei margini


Non si era mai vista una Casa automobilistica abbassare il prezzo del modello di punta del 24% in tre mesi. Il 19 aprile Musk annuncerà i risultati del primo trimestre e il focus degli analisti sarà sulla caduta del Gross margin, previsto al minimo da tre anni


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Cinque riduzioni di prezzo annunciate in tre mesi

Dopodomani, mercoledì 19 aprile, Tesla annuncerà i risultati del primo trimestre 2023, un appuntamento che da settimane sta tenendo sulle spine analisti e investitori straniti dalla spregiudicatezza con cui Elon Musk conduce le campagne commerciali del suo gruppo, sempre più assimilabili a vere campagne di guerra in cui le cannonate sono i tagli dei prezzi.

Gli storici dell’industria automobilistica americana dicono che non si era mai vista una Casa produttrice abbassare in poco più di tre mesi il prezzo di vendita del suo modello di punta del 24%. Tesla lo ha fatto da gennaio a metà aprile con la Model Y, il Suv elettrico che l’anno scorso si era piazzato al terzo posto fra i Suv più venduti in Usa, nonostante venisse venduto a più del doppio della Toyota Rav4 e della Honda CR-V, i suoi più diretti competitor.

Oggi in Usa la Model 3 costa meno della Bmw Serie 3

Oggi, dopo che la settimana scorsa Tesla ha annunciato la quinta riduzione di prezzo dall’inizio dell’anno, la versione base della Model Y costa in America 49.900 dollari, che diventano 42.490 dollari per i clienti che possono beneficiare dell’incentivo dello Stato (7.500 dollari di credito d’imposta). Questo prezzo, osserva Bloomberg, è più basso di 5.300 dollari rispetto al prezzo medio di un’auto nuova venduta negli Usa a marzo.

La riduzione del listino (-11% dall’inizio dell’anno) ha riguardato anche la Model 3, l’auto più economica di Tesla, che nella versione base oggi è acquistabile a 41.980 dollari, che diventano 38.240 dollari per chi ha diritto all’incentivo fiscale (per questo modello ridotto a 3.750 dollari).  Il competitor di riferimento della Model 3 è la BMW Serie3, che parte da 44.000  dollari.

I dubbi degli analisti: quanto è compressa la redditività?

Finora la Borsa ha reagito bene ai vari annunci di riduzione di prezzo, immaginando un Musk indiavolato nel voler acquisire quote di mercato. L’azione Tesla vale oggi 185 dollari, dopo un rialzo del 71% dall’inizio dell’anno. Ma è in calo del 44% rispetto a un anno fa. Fra gli analisti, i più ottimisti affermano che i prezzi scendono perché Tesla riesce a contenere i costi e in questo modo metterà in difficoltà i concorrenti come General Motors e Ford che ancora non riescono a guadagnare con i loro modelli elettrici. I pessimisti dicono che i prezzi scendono per sollecitare una domanda debole.

Per capire come stanno andando davvero le cose, bisognerà vedere quali dati di redditività  annuncerà mercoledì la Tesla, tenendo conto che le riduzioni di prezzo sono state realizzate soprattutto nel primo trimestre, per cui gli effetti si vedranno a partire dal secondo trimestre.

Il 19 aprile riflettori sul Gross margin

Nel primo trimestre Tesla ha venduto 422.875 auto, il 36% in più dello stesso periodo del 2022. In media gli analisti si aspettano una crescita dei ricavi inferiore, pari al 27%, come effetto del taglio dei prezzi. Ma il dato più atteso è il Gross margin del settore automotive, ovvero la differenza fra i ricavi e il costo dei beni venduti. Reuters riporta di un sondaggio fra 17 analisti interpellati da Visible Alpha che si aspettano in media un crollo del Gross margin al 23%, il livello più basso per Tesla degli ultimi tre anni (dal quarto trimestre 2019). Un anno fa il margine aveva segnato il record del 32,9%.

A gennaio il Cfo di Tesla, Zachary Kirkhorn, aveva garantito che il margine non sarebbe mai sceso sotto il 20%. Ma non tutti gli analisti si fidano: Bernstein dice chiaramente di aspettarsi altri tagli dei prezzi perché la domanda è debole, e di conseguenza anche altre discese dei margini. Un altro broker, Canaccord Genuity, afferma invece che i margini sono difesi dalla discesa dei costi e segnala che è in forte caduta il prezzo del litio, componente essenziale e molto caro per la costruzione delle batterie.

Quanto è sostenibile un P/E di 51 volte?

In media gli analisti stimano per il primo trimestre ricavi pari a 23,8 miliardi di dollari (+27% sullo stesso periodo 2022), un utile di 2,9 miliardi in calo da 3,3 miliardi di un anno fa e un margine operativo (Ebit margin) del 12,4%, in forte calo dal 19,2% di un anno fa.

In caso di dati anche solo lievemente deludenti è difficile che Tesla possa continuare a quotare all’attuale multiplo di 51 volte gli utili previsti per il 2023.

La media dei target price dei 36 analisti censiti da Market Screener è 208 dollari, un prezzo che indica un potenziale di rialzo del 12%.

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Codice: TSLA.US
Isin: US88160R1014
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