Settore aereo ancora sotto attacco Coronavirus, Airbus taglierà 15mila posti

Il gruppo aerospaziale europeo ha annunciato la decisione ieri sera. Entro il 2021 sarà tagliato l’11% del personale a livello mondiale. La scelta del gruppo rientra in un piano volto a contrastare i danni causati dal crollo del 40% dell’attività commerciale a causa della Covid-19. Non si escludono licenziamenti, ma i sindacati sono già sul piede di guerra.
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Piano Airbus: meno 15mila posti di lavoro entro il 2021
Si conta una nuova vittima della crisi nel settore aereo. Ieri Airbus ha presentato un piano per il taglio di 15mila posti di lavoro: l’11% del suo personale a livello mondiale. Nel dettaglio, si tratterebbe di circa 5.100 posti in Germania, 5mila in Francia, 1.700 nel Regno Unito, 900 in Spagna e 1.300 negli altri siti del gruppo in tutto il mondo. Nel conteggio complessivo sono compresi altri 900 posti di lavoro previsti prima della crisi nella sua unità Premium Aerotec in Germania.
La scelta del più grande gruppo aerospaziale europeo rientra in un piano volto a contrastare i danni causati dal crollo del 40% dell’attività commerciale e la perdita contestuale di 55 miliardi di euro. Si sommano allo scenario negativo anche le previsioni per il settore: il traffico aereo, sottolinea Airbus, «non dovrebbe ritornare ai livelli pre-Covid prima del 2023 e forse non prima di fine 2025».
Al via il processo di consultazione con le parti sociali
La decisione di Airbus non si rivelerà facile anche a fronte delle opposizioni di governi e sindacati, già sul piede di guerra. L’obiettivo è raggiungere un accordo entro l’autunno del 2020, ma il sindacato britannico Unite ha definito le misure «vandalismo industriale», mentre quello francese Force Ouvrière ha dichiarato l’opposizione a qualsiasi taglio obbligatorio.
«Il numero di tagli di posti di lavoro annunciati da Airbus è eccessivo. Ci aspettiamo che Airbus utilizzi pienamente gli strumenti messi in atto dal governo per ridurre i tagli di posti di lavoro», ha detto una fonte del Ministero delle Finanze francese. In Francia già diverse settimane fa il governo ha annunciato 15 miliardi di euro a sostegno del settore dell’aviazione.
Il piano francese
Airbus non è l'unica ad aver annunciato tagli nel comparto dei voli aerei. Anche Air France avrebbe allo studio una riduzione del personale di oltre 7.500 posti entro il 2022, di cui 6.560 della casa madre e oltre mille nel perimetro della controllata regionale Hop!.
I tagli, in questo caso, avverranno attraverso uscite naturali non sostituite (3.500 a Air France su un totale di 41mila posti) e attraverso uscite volontarie, di cui almeno mille su un totale di 2.400 posti riguarderanno Hop!.
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