Sgambetto di Apple, Facebook cade del 4%


Il gruppo di Menlo Park sta subendo un impatto negativo dalle nuove regole sulla privacy incorporate nel nuovo sistema operativo iOS degli iPhone. I clienti si lamentano che devono investire di più perché la loro pubblicità raggiunga gli stessi risultati.


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Annunciate le dimissioni di Mike Schroepfer, storico CTO di Menlo Park.

Pesante ribasso per Facebook nella seduta di mercoledì 22 settembre, con l’azione che ha accusato una calo del 4% a 343 dollari. Sono due le notizie che hanno innescato le vendite: la prima sono le dimissioni di Mike Schroepfer, Chief technology officer del gruppo e collaboratore storico di Mark Zuckerberg. Schroepfer lascerà il gruppo non si sa quando nel corso del 2023, e intanto è già stato nominato il suo successore, che sarà Andrew Bosworth, attuale responsabile di tutte le attività legate alla realtà virtuale e alla realtà aumentata.

La seconda notizia è che Facebook sta subendo un impatto negativo dalle nuove regole sulla privacy incorporate nel nuovo sistema operativo iOS di Apple. Negli ultimi mesi Apple, che lunedì ha rilasciato il nuovo iOS 15, ha continuato a modificare le caratteristiche sulla privacy del suo sistema, che adesso includono la possibilità per gli utenti di iPhone di bloccare il tracciamento delle e-mail da parte degli inserzionisti pubblicitari.

Graham Mudd, responsabile del Product marketing di Facebook, ha scritto nel suo blog aziendale che i clienti lo stanno avvertendo che i loro costi per la pubblicità sono aumentati e che per loro sta diventando più difficile misurare l'impatto delle loro campagne su Facebook. “In alcuni casi - scrive Mudd - questo è dovuto a una sottostima da parte nostra. La nostra valutazione è che stiamo sottostimando le conversioni web iOS di circa il 15%”.

Una dichiarazione di questo tipo crea forti malumori alla vigilia del quarto trimestre, quello cruciale per Facebook, che insieme a Google rastrella la quasi totalità degli investimenti pubblicitari online delle campagne natalizie.

Rivolgendosi direttamente agli investitori pubblicitari, Mudd ha scritto: “Comprendiamo che l'ultimo trimestre dell'anno è un momento impegnativo e importante per voi e le vostre attività. Quest'anno in particolare, state cercando di eseguire piani di marketing mentre navigate in un mare di modifiche alla piattaforma e alla privacy nell'intero settore della pubblicità online. Siamo qui per aiutarvi a comprendere questi cambiamenti e ottimizzare le prestazioni in questo nuovo ambiente. Molti di voi ci hanno detto che l'impatto sull'investimento pubblicitario è stato maggiore di quanto previsto. Il costo per raggiungere il risultato della vostra attività potrebbe essere aumentato ed è anche diventato più difficile misurare le vostre campagne sulla nostra piattaforma”, ha ammesso il manager di Menlo Park.

Il quarto trimestre è in genere il più redditizio per Facebook.

Il quarto trimestre è in genere il più redditizio per Facebook, in quanto gli inserzionisti sono disposti a pagare tariffe più elevate, visto che, in teoria, i consumatori sono più disponibili a spendere.

Al momento il consensus degli analisti prevede per il terzo trimestre 2021 un fatturato di 29,4 miliardi di dollari e un utile netto di 9,1 miliardi. I dati saranno annunciati all’inizio di ottobre. Per il quarto trimestre la stima è di ricavi ben più pesanti, a 34,8 miliardi con un utile netto di 11,7 miliardi. Nel complesso, Facebook dovrebbe chiudere il 2021 con ricavi a 119,5 miliardi di dollari (+40% sul 2020) e un utile di 40 miliardi (+39%).

Dall’inizio dell’anno le quotazioni di Facebook sono salite del 26%. Lo scorso 7 settembre il titolo ha segnato il massimo storico di 382 dollari e da allora è sceso del 10%. Il 13 settembre Goldman Sachs ha avviato la copertura con raccomandazione Buy e target price 455 dollari. La media dei target price dei 50 analisti che coprono il titolo è 416 dollari e la raccomandazione largamente più diffusa è Buy.

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