Stati Uniti, elezioni di metà mandato: quali risvolti per i listini?

Quelle del 2022 potrebbero essere tra le elezioni di metà mandato più importanti della storia degli Stati Uniti.
A cura di Matt Miller, Economista politico, e Chris Buchbinder, Gestore di portafoglio azionario presso Capital Group
Indice dei contenuti
- 1. 1. Il partito del presidente in genere perde seggi al Congresso
- 2. 2. Negli anni di metà mandato, i rendimenti del mercato Usa fiacchi fino all’ultimo
- 3. 3. Volatilità più elevata con le elezioni di metà mandato
- 4. 4. Rendimenti del mercato US elevati dopo le elezioni
- 5. 5. Buoni risultati dei titoli USA indipendentemente dalla composizione del Congresso
- 6. Mantenere il focus sul lungo termine
All’appuntamento mancano ancora oltre nove mesi, tuttavia gli investitori potrebbero volersi preparare con un certo anticipo. L’evento atteso sono le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti, in programma l’8 novembre 2022.
Elezioni che mostrano già la loro influenza dato che “qualsiasi mossa a Washington viene attentamente calcolata tenendone conto”, afferma Matt Miller, Economista politico.
Negli ultimi 90 anni queste elezioni, che hanno il potere di cambiare le sorti del Congresso, hanno influito sui listini azionari statunitensi: i mercati hanno esibito un comportamento diverso durante gli anni delle elezioni di metà mandato.
I due analisti di Capital Group hanno individuato cinque pattern utili a decidere degli investimenti durante questo ciclo politico.
1. Il partito del presidente in genere perde seggi al Congresso
Certo, manca ancora quasi un anno, ma l’esperienza passata suggerisce che per il partito al potere ci saranno delle ripercussioni che porteranno i Repubblicani a riprendere il controllo della Camera e potenzialmente del Senato.
Essendo la perdita dei seggi così usuale, "di solito viene scontata dai mercati a inizio anno, ma la portata di un squilibrio di potere politico rimane incerta fino a fine anno" afferma Miller.
2. Negli anni di metà mandato, i rendimenti del mercato Usa fiacchi fino all’ultimo
Capital Group ha analizzato i rendimenti dell’Indice S&P 500 Composite dal 1931, mostrando che l’andamento dei titoli negli anni delle elezioni di metà mandato varia notevolmente rispetto agli altri anni. Osservando il grafico, “nei primi mesi degli anni con elezioni di metà mandato, i titoli tendono ad avere rendimenti medi inferiori e spesso guadagnano poco terreno fino a poco prima delle elezioni”, osservano gli analisti.
Si sa, i mercati non amano l’incertezza, come quella di inizio anno riguardo a esito e impatto delle elezioni, ma i mercati tendono a riprendere quota quando risulta più facile prevedere i risultati nelle settimane prima di un’elezione, e continuano a salire alla chiusura dei sondaggi.
3. Volatilità più elevata con le elezioni di metà mandato
Durante le elezioni i candidati amano attirare l’attenzione sui problemi del Paese, amplificando i messaggi negativi. Le proposte politiche rimangono incerte, ma spesso si rivolgono a settori o imprese specifici. Questo crea un aumento della volatilità, soprattutto in prossimità all’Election Day.
Dal 1970, gli anni di metà mandato hanno registrato una deviazione standard mediana dei rendimenti di quasi il 16%, rispetto al 13% di tutti gli altri anni. E quest’anno “non credo che le cose cambino”, afferma Chris Buchbinder, gestore di portafoglio azionario, secondo cui il 2022 “probabilmente riserverà qualche ostacolo lungo il cammino e gli investitori dovrebbero prepararsi a una volatilità a breve termine, ma non mi aspetto che i risultati delle elezioni possano costituire un catalizzatore degli investimenti in un senso o nell’altro."
4. Rendimenti del mercato US elevati dopo le elezioni
Dopo la volatilità, torna il sereno e i mercati tendono a mostrare un forte recupero nei mesi successivi. “I rendimenti superiori alla media sono tipici per l’intero anno successivo al ciclo elettorale”, spiegano i due analisti, che mostrano come dal 1950, i rendimenti medi a un anno dopo le elezioni di metà mandato sono pari al 15%, più del doppio dei rendimenti di tutti gli altri anni su un periodo analogo di 12 mesi.
5. Buoni risultati dei titoli USA indipendentemente dalla composizione del Congresso
Storicamente, le elezioni hanno avuto un impatto molto limitato sui rendimenti degli investimenti a lungo termine. Con l’elezione di Biden, molti investitori temevano il jackpot dei Democratici, ma nonostante questi timori l’Indice S&P 500 ha messo a segno un rialzo di quasi il 35% dopo le elezioni del 2020 (fino al 12 gennaio 2022).
Dal 1933, i mercati hanno registrato in media rendimenti a doppia cifra quando un singolo partito ha controllato la Casa Bianca ed entrambe le Camere del Congresso. Un valore che poco si discosta dai rialzi medi negli anni di “Congresso diviso” (scenario ritenuto molto probabile nel 2022). Anche nello scenario dei risultati “meno buoni” – quando il Congresso è controllato dal partito in opposizione a quello del presidente – si registrano solidi rendimenti medi dei prezzi che si attestano al 7,4%.
Mantenere il focus sul lungo termine
Le elezioni di metà mandato creano molta confusione e incertezza, ma è bene ricordare che ogni anno è diverso e segue la propria strada.
"Vi sono buone probabilità di un aumento della volatilità nel 2022, ma questo non deve spaventare", concludono gli analisti di Capital Group, che ricordano come i rendimenti azionari a lungo termine provengono dal valore delle singole società nel tempo, e dunque per investire in modo intelligente è opportuno guardare oltre i massimi e i minimi a breve termine e mantenere invece il focus sul lungo termine.
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