Stellantis: “fake news” la scelta di Maestri come Ceo
La casa automobilistica è stata costretta a smentire le indiscrezioni dei media sulla scelta dell’uscente capo delle finanze di Apple a Ceo del gruppo italo-francese, dopo che già ieri aveva negato le ipotesi sulla liquidazione di Carlos Tavares.
Stellantis smentisce Maestri
La bufera causata dalle dimissioni di Carlos Tavares alla guida di Stellantis costringe ancora una volta la casa automobilistica a smentire le indiscrezioni pubblicate dai mass media in queste ore convulse. Questa volta è stata la notizia pubblicata dal Corriere della Sera circa la scelta di Luca Maestri alla guida della società a essere oggetto di smentite.
“Non è vero”, affermava un portavoce di Stellantis, smentendo così le indiscrezioni secondo cui John Elkann avrebbe intenzione di nominare l’uscente capo delle finanze di Apple a Ceo del gruppo italo-francese. Anche alcune fonti dell’agenzia Reuters definivano come “fake news” questa notizia.
Una seconda fonte vicina alla questione ha detto alla Reuters che un manager proveniente dal settore tecnologico potrebbe essere una possibilità per Stellantis, osservando tuttavia che, dato il suo ruolo in Apple, Maestri ha un profilo più finanziario che tecnologico.
Da notare, però, che Ferrari si è rivolta all'industria tecnologica scegliendo il manager veterano della STMicroelectronics Benedetto Vigna come nuovo capo nel 2021, con risultati positivi. Proprio per guidare Ferrari qualche anno fa era emerso il nome di Maestri tra le ipotesi valutate da Elkann nel corso del processo di scelta del nuovo manager messo in atto dalla Rossa, posseduta al 25% da Exor, la holding della famiglia Agnelli.
La smentita sul Tavares
Già ieri Stellantis era dovuta intervenire per smentire alcune indiscrezioni dei media circa i termini finanziari delle dimissioni di Carlos Tavares, definite dal gruppo “imprecise e lontanissime dalla realtà”.“Stellantis non divulga i dettagli delle dimissioni dei propri dipendenti, comprese quelle dei dirigenti, se non nei casi previsti dalla legge, per rispettare la loro privacy", spiegava la società.
Il gruppo “è tenuto a rendere nota la retribuzione dei propri amministratori delegati nella relazione annuale sulle retribuzioni della società", precisava infine Stellantis.
Cattivo affare per Exor
L’indiscrezione su Maestri aveva sostenuto le azioni Stellantis ad inizio seduta di oggi a Piazza Affari, arrivate a guadagnare circa il 2% nei primi minuti, per poi ridurre i guadagni a seguito della smentita, fino a scendere sotto quota 12 euro (FTSE MIB +1%). Il giorno delle dimissioni di Tavares (lunedì scorso) il titolo era arrivato a cedere oltre l’8%, toccando i suoi minimi dal 2020, con una capitalizzazione di mercato scesa a circa 34 miliardi di euro.
Secondo calcoli de Il Sole 24 Ore, questo calo ha portato il pacchetto di azioni Stellantis detenuto da Exor (14%) ad un valore inferiore rispetto a quello pari al 28,6% di FCA che era in suo possesso prima della fusione con il gruppo PSA del 2021. Prima della fusione, Exor aveva in mano 5,5 miliardi di euro riferiti alla quota detenuta in FCA, mentre ora la sua quota è scesa a solo 5 miliardi.
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