Stellantis, in calo le immatricolazioni in Italia a febbraio

La performance della casa automobilistica italo-francese del mese del mese scorso è risultata inferiore a quella del mercato italiano, mentre la Commissione europea ha annunciato che proporrà l’allungamento del periodo previsto per raggiungere i nuovi obiettivi di emissioni di CO2.
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Le immatricolazioni di Stellantis
Si riducono ancora le immatricolazioni di Stellantis in Italia che fa peggio del mercato. Nel dettaglio, il gruppo ha immatricolato 41.931 veicoli il mese scorso, segnando un calo del 14,1% rispetto alle 48.819 unità del febbraio 2024. In diminuzione anche la quota di mercato, scesa dal 33,1% all’attuale 30,4% (dati Dataforce).
Nei primi 2 mesi, il gruppo italo-francese ha registrato 83.476 immatricolazioni in Italia, contro le 98.151 unità del corrispondente periodo del 2024 (-15% a/a), mentre la quota di mercato corrispondente risulta in diminuzione al 30,7%, rispetto al 33,9% dei primi 2 mesi del 2024.
I numeri di Stellantis hanno sottoperformato il mercato italiano che a febbraio 2025 ha immatricolato 137.922 autovetture a fronte delle 147.170 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari ad una diminuzione del 6,28%.
Inoltre, i trasferimenti di proprietà sono stati 498.103 a fronte di 476.067 passaggi registrati a febbraio 2024, con un aumento del 4,63%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 636.025, ha interessato per il 21,68% vetture nuove e per l’78,32% vetture usate.
A Piazza Affari, intanto, le azioni Stellantis aprono in forte calo (-3%), a 11,94 euro, indebolite dalla conferma dei dazi decisa da Donald Trump nei confronti di Canada, Messico e Cina, trascinando al ribasso anche il FTSE MIB (-1%).
I marchi del gruppo
Le vendite di febbraio hanno fatto emergere il successo della Fiat Pandina, risultata la più venduta in Italia con 11.904 immatricolazioni, in attesa della Grande Panda che farà il suo esordio nel corso di questo mese, segnando il ritorno del marchio Fiat nel segmento B dopo diversi mesi. Bene anche la Fiat 600 che con 1.942 unità ottiene il suo miglior mese dal lancio.
Tra gli altri marchi del gruppo Stellantis, Citroen C3 elettrica è stata la più venduta nel segmento, con l’8,96% di quota di mercato (dati Dataforce) e il 9,6% nel comparto Bev o pure electric.
Terzo posto per la Nuova Citroen C3 e primo modello a benzina più richiesto, arrivata al 4,7% di quota di mercato (+0,2% rispetto al 2024) e al sesto posto a livello nazionale.
Infine, Jeep Avenger è risultato il Suv più venduto a febbraio in Italia, consolidando la propria leadership nel segmento dopo il primato dell'intero 2024 e del singolo mese di gennaio 2025. Inoltre, è stato anche il primo Suv elettrico maggiormente venduto nel nostro Paese, mentre a livello assoluto il brand Jeep resta nella top ten delle passenger cars con un ottavo posto.
Favore dalla UE
Ieri, intanto, la Commissione europea ha annunciato la proposta di alzare a tre gli anni concessi alle case automobilistiche per raggiungere i nuovi obiettivi di emissioni di CO2 per le loro auto e i loro furgoni, rispetto al solo anno previsto in precedenza.
“Proporrò questo mese un emendamento mirato al regolamento sulle emissioni di CO2” per le auto per far sì che le aziende automobilistiche “abbiano tre anni di tempo invece di uno per adeguarsi agli standard di conformità” per evitare le sanzioni che sarebbero scattate da quest’anno, spiegava la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.
La proposta, accolta oggi “con favore” da Stellantis, è relativa al tetto di emissioni di anidride carbonica per il settore ridotta in modo significativo dalla UE che ha come obiettivo finale quello di azzerare le emissioni nel 2035. La decisione comportava che almeno un quinto di tutte le vendite della maggior parte delle case automobilistiche deve essere costituito da veicoli elettrici (EV) per evitare pesanti multe. La conformità si baserebbe ora sulle emissioni medie di una casa automobilistica nel periodo 2025-2027.
Nonostante questo cambio, "gli obiettivi rimangono gli stessi. Devono rispettare gli obiettivi, ma questo significa più spazio per l'industria", ha avvisato von der Leyen in una conferenza stampa, aggiungendo che la proposta richiederà ancora l'approvazione dei governi della Ue e del Parlamento europeo.
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