Stevanato si quoterà ma negli Usa
L’azienda fondata nel 1949 conta oltre 4.200 dipendenti presenti in 9 Paesi. Specializzato nella produzione di contenitori per il settore farmaceutico, ha chiuso il 2020 con un fatturato a 662 milioni di euro.
Capitalizzazione tra i 4 e i 5 miliardi
Stevanato è un gruppo italiano che nel 2020 ha fatturato 662 milioni di euro, in decisa crescita dai 536,5 milioni di un anno prima ed è specializzato nella produzione di contenitori per il settore farmaceutico. Lo scorso anno il margine operativo lordo è cresciuto a 194,2 milioni di euro e l'utile netto a 78,6 milioni di euro.
L’azionista di controllo, la holding Stevanato ha deciso di quotarsi, non in Italia ma negli Stati Uniti.
L’azienda fondata nel 1949 conta oltre 4.200 dipendenti presenti in 9 Paesi, e il suo percorso di crescita è sostenuto da un piano di trasformazione digitale. Oltre a fornire flaconi e siringhe ai principali programmi per il vaccino contro il Covid-19, la società produce anche macchine per l’ispezione dei farmaci, utilizzando il cloud computing. Secondo Reuters la quotazione in Borsa potrebbe raggiungere un valore nella forchetta tra i 4 e i 5 miliardi sul listino e Stevanato vorrebbe ricavare almeno mezzo miliardo di dollari dalla quotazione.
Ipo: parte aumento di capitale e in parte vendita si azione
Le azioni che arriveranno sul mercato deriveranno in parte da un aumento di capitale e in parte saranno vendute dall'azionista Stevanato Holding, che fa capo all'omonima famiglia. In un comunicato la società chiarisce che ad oggi non è stato ancora determinato il numero delle azioni offerte né il prezzo.
Obiettivo, usare i proventi per continuare a crescere.
I proventi dell'aumento saranno utilizzati "anche per espandere ulteriormente i nostri impianti di produzione a Piombino Dese, in Italia, stabilire nuovi impianti greenfield per i prodotti EZ-Fill, con un forte focus su biologici e vaccini, in Indiana (Stati Uniti) e Zhangjiagang (Cina)... e perseguire acquisizioni strategiche per ampliare la nostra offerta, il nostro know-how tecnico e la nostra impronta internazionale", spiega il gruppo veneto nel filing presentato alla Sec.
L'Ipo dell'azienda specializzata in prodotti, processi e servizi per il settore farmaceutico e sanitario sarà seguita da Morgan Stanley, BofA Securities e Jefferies come lead bookrunning manager. Citigroup, KeyBanc Capital Markets, Ubs Investment Bank, Wells Fargo Securities e William Blair agiscono come bookrunner.
"Nonostante la breve interruzione iniziale a livello operativo e l'impatto che le misure stabilite per rispondere alla pandemia di Covid-19 hanno avuto sulla nostra capacità di svolgere attività aziendali... le vendite di siringhe e fiale a e per programmi di vaccinazione a livello globale e di sistemi di ispezione visiva sono aumentate portando a un'accelerazione della crescita" si legge nel filing.
Nel documento depositato alla Sec, nella parte dedicata ai potenziali rischi, si spiega che, considerata l'importanza delle attività del gruppo in ambito sanitario, gli investimenti da parte estera così come la vendita di alcuni asset del gruppo, potrebbero essere soggetti all'esercizio dei poteri di golden power da parte del governo italiano.
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