STM, aumenta il peso di Apple sul fatturato e il titolo affonda

La società ha comunicato un netto aumento della quota della sua attività derivante da Apple attirando forti vendite sul titolo
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STMicroelectronics crolla in borsa
Il coronavirus pesa sempre più sulle società italiane con forti legami commerciali con la Cina. A subire il peso della crisi collegata all’emergenza sanitaria, infatti, c’è anche STM, oggi tra i peggiori del Ftse Mib con cali superiori al 5%.
La società tecnologica ha comunicato un aumento della quota rappresentata Apple nel fatturato STM, finora ferma al 17,6%, ovvero 1,68 miliardi di dollari sui 9,56 totali. Secondo gli ultimi dati, tale quota è cresciuta del 33%, cifra superiore alle previsioni degli analisti che si attendevano il 15%.
Il 2019 ha visto un fatturato di STM in calo dell’1%, ma considerando l’aumento dell’impatto di Apple, il totale degli introiti scenderebbe del 6%. Tra gli altri clienti di STM ci sono Robert Bosch, Ciena, Continental, Hewlett-Packard, Hauawei, Mobileye, Samsung, Seagate e Tesla, che rappresentano il 27,4% delle vendite della società italiana.
Il warning di Apple
Solo la settimana scorsa, Apple aveva lanciato un allarme circa la sua possibilità di raggiungere gli obiettivi fissati per il primo trimestre 2020, mettendo così in dubbio i 63 miliardi di target.
Il warning era stato lanciato in considerazione della crisi del coronavirus in Cina, con la produzione ferma in diverse fabbriche, a cui Apple “stava facendo fronte a un ritorno più lento alla normalità rispetto a quanto anticipato”, secondo le parole dell’ad Tim Cook.
Il blocco dell’attività aveva portato ad un calo del 28% delle vendite nel mese di gennaio in Cina rispetto a quello precedente, rappresentando “un calo molto più forte del solito”, secondo gli esperti di UBS, mentre il mese di febbraio potrebbe vedere un risultato ancora peggiore.
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