Stm, JP Morgan alza il target price

Gli analisti della banca statunitense prevedono un rimbalzo dei ricavi legati al mercato dei microcontrollari (MCU), in particolare in Cina, dove gli ordini mostrano segni di ripresa.
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Azioni Stm in recupero
Focus su Stmicroelectronis nella giornata di oggi dopo che gli analisti di JP Morgan si sono detti fiduciosi sul futuro della società italo-francese produttrice di chip.
Le azioni Stm guadagnano il 2,60% nella prima ora di contrattazioni a Piazza Affari, salendo così a 26,41 euro, in testa tra le migliori del FTSE MIB di oggi (+0,10%).
Il titolo sta guadagnando il 10% da inizio anno, quando quotava 23,81 euro, mentre il bilancio degli ultimi 12 mesi resta negativo (-27%).
Fiducia da JP Morgan
Oggi gli analisti di JP Morgan hanno portato da 26 a 30 euro il prezzo obiettivo sulle azioni Stm, mantenendo la raccomandazione neutral, citando il miglioramento delle tendenze nel settore dei semiconduttori analogici e le aspettative sui risultati del secondo trimestre.
JP Morgan evidenzia una svolta nel mercato dei microcontrollori (MCU), in particolare in Cina, dove l’attività degli ordini mostra segni di ripresa.
Se i ricavi MCE del gruppo erano diminuiti nel corso della metà del primo trimestre 2025 rispetto al massimo del secondo trimestre del 2023, con l’attenuarsi della riduzione dell’inventario in questo segmento gli esperti intravedono un possibile rimbalzo anticipato.
"Prevediamo già una ripresa dei ricavi nel quarto trimestre 2025, ma in questa nota abbiamo aumentato le stime già nel terzo trimestre 2025", scrivono gli analisti, la cui previsione è ora superiore del 5% rispetto al consenso Bloomberg per i ricavi dell’intero anno 2025 e del 32% superiore sull’Ebit.
Restano, secondo JP Morgan, i rischi legati ai dazi e la possibilità che la recente domanda possa essere intaccata dagli effetti di anticipazione a breve termine.
La crisi
Stm, produttore di chip controllato pariteticamente da Italia e Francia, continua a soffrire le difficoltà del settore dell’auto, in quanto è concentrato soprattutto sulle applicazioni industriali legate in gran parte all’automotive.
A questo si aggiungono gli eccessi di ottimismo dell’ad francese Jean-Marc Chery, che per mesi ha di fatto negato l’impatto della crisi, causando perplessità agli investitori e aumentando la tensione tra Italia e Francia sulle strategie per affrontare la crisi.
Le stime di consenso raccolta da S&P Global market intelligence indicano ricavi ancora sui 10 miliardi quest'anno. Se così fosse Stm avrebbe perso in pochi anni il 30% del suo giro d'affari con la redditività industriale che prima della crisi viaggiava al 35% dei ricavi, oggi fatica a superare il 20%.
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