Sunrun: nel 2023 più investimenti nel solare che nel petrolio

Lo storico sorpasso è annunciato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), che preme per un’ulteriore riduzione dell’utilizzo di idrocarburi. Embraer: il solare è la vera superpotenza dell’energia.

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Il rapporto IEA sugli investimenti mondiali nel settore energia

Si fa presto a essere azionisti scoraggiati di Sunrun, con i conti della società californiana dei pannelli solari che non mantengono le promesse e le quotazioni che dall’inizio dell’anno sono scese del 29%. Eppure, anche dopo i deludenti risultati del primo trimestre, nessun analista ha cambiato idea e la società continua a essere sostenuta dai broker con 20 raccomandazioni di acquisto (Buy o Outperform) su 26 esperti che coprono il titolo. La media dei target price, leggermente scesa nelle ultime settimane a 36,5 dollari,  è straordinariamente più alta (+120%) della quotazione attuale di 16,51 dollari.

La perseveranza degli analisti affonda le sue ragioni in una visione di trasformazione del panorama energetico mondiale in cui il fotovoltaico sta avendo una crescita straordinaria.  Lo conferma l’ultimo rapporto della IEA sugli investimenti (World Energy Investment report), diffuso oggi, 25 maggio 2023. L’Agenzia internazionale dell’energia afferma che gli investimenti globali nel settore energia raggiungeranno nel 2023 i 2.800 miliardi di dollari, di cui 1.700 miliardi indirizzati verso le tecnologie ad “energia pulita”, come le auto elettriche, le rinnovabili e gli impianti per l’accumulo di energia.

Oltre un miliardo di dollari investiti ogni giorno nel solare

Il dato più significativo, sottolineato dal direttore esecutivo della IEA, Faith Birol, è che gli investimenti verso il solare muoveranno quest’anno oltre 1 miliardo di dollari al giorno e per la prima volta andranno a superare in quantità gli investimenti destinati alla produzione di petrolio.

Secondo Birol, però, c’è poco da festeggiare, perché messi insieme petrolio, carbone e gas nel 2023 attireranno ancora più di 1.000 miliardi di dollari di investimenti, un livello che è più del doppio di quanto dovrebbe essere per centrare gli obiettivi dello Scenario Net Zero Emissions entro il 2050.

Ridurre le emissioni di anidride carbonica al livello net-zero entro il 2050 è considerato un passo fondamentale per raggiungere l’obiettivo di contenere la crescita della temperatura sulla Terra a non più di due gradi rispetto ai livelli di prima dell’industrializzazione, come definito nell’accordo di Parigi del 2015.

Sunrun: forte crescita ma conti in rosso

Per Dave Jones, capo dell’Ufficio studi di Ember, uno dei più famosi thinktank sul mondo dell’energia, il rapporto di oggi della IEA “incorona il solare come la vera superpotenza nel settore dell’energia”. "Sta emergendo come il più grande strumento che abbiamo per una rapida decarbonizzazione dell'intera economia, soprattutto perché il solare è sempre più utilizzato per alimentare le automobili al posto del petrolio".

Lo scorso 4 maggio Sunrun ha diffuso i risultati del primo trimestre, chiuso con

ricavi pari a 590 milioni di dollari, in crescita del 19% sullo stesso periodo dell’anno scorso, e nettamente superiori alle attese degli analisti che si aspettavano in media 518 milioni. Il problema è che anche la perdita del periodo è stata nettamente superiore alle stime, con un rosso di 240 milioni rispetto a una previsione media di -39 milioni. Nel primo trimestre 2022 la perdita era stata di 88 milioni.

Il cambio della legislazione in California

La Ceo della società, Mary Powell, ha spiegato che questi squilibri sono dovuti all’eccezionalità dei primi tre mesi del 2023, che hanno costretto Sunrun ad affrontare una forte crescita delle spese di marketing e di installazione di nuovi pannelli a fronte  di un boom della domanda, salita del 30% negli Usa e in California addirittura dell’80%. E’ successo che in California dal 15 aprile sono stati ridotti gli incentivi di Stato all’utilizzo dei pannelli fotovoltaici, con un taglio della remunerazione ai privati che vendono alla rete l’energia da loro prodotta. Con una particolarità: le vecchie tariffe più convenienti sarebbero rimaste valide per chi aveva pannelli installati da prima dell’entrata in vigore della riforma.

Il particolare modello di business di Sunrun

Come è logico, i californiani che già stavano pensando di dotarsi di pannelli fotovoltaici hanno accelerato i tempi e sono corsi a ordinare l’impianto, mettendo in crisi il budget di Sunrun che si basa su un particolare modello di business in cui i pannelli non sono venduti ai clienti, ma vengono offerti gratuitamente all’interno di un contratto in cui l’azienda si impegna all’installazione, alla gestione e alla manutenzione dell’impianto per un periodo di 20 anni e in cambio vende al proprietario della casa l’energia prodotta sul suo tetto. Quindi quello di Sunrun è un modello di business di lunga durata, ma nel breve termine, siccome l’azienda paga l’installazione dei pannelli in anticipo, i costi possono superare le entrate.

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