Tesla, arrivano le vendite dopo il rally. Chi vende e perché

Qualche campanella d’allarme sta suonando per gli azionisti Tesla. Dopo quattro mesi di rialzo ininterrotto che hanno portato il titolo a guadagnare il 34%, qualche investitore ha deciso di sollevare il piede dall’acceleratore. La prima, e più famosa, è Cathie Wood, la celebrata investitrice americana a capo dei fondi Ark. Grande appassionata di innovazione e di criptovalute, Wood ha un particolare feeling con Elon Musk che l’ha portata a investire massicciamente in Tesla.

Dall’inizio di settembre, però, i due fondi Ark Innovation e Ark Next Generation stanno scaricando sul mercato azioni del gruppo californiano dell’auto elettrica. Nella sola giornata di ieri hanno venduto 81.600 azioni per un controvalore di 62 milioni di dollari, portando a 350mila le azioni Tesla vendute dall’inizio di settembre, con un incasso complessivo di 266 milioni di dollari.

Come ricorda Bloomberg, anche dopo queste cessioni Tesla rimane la partecipazione di maggior peso nei portafogli dei fondi Ark e le vendite hanno ancora dimensioni tali da potere essere definite aggiustamenti di portafoglio, suggeriti anche dall’ottima performance del titolo negli ultimi mesi.

A questo proposito va segnalato che l’attuale prezzo di Tesla (ieri ha chiuso a 755,8 dollari, in rialzo dell’1,5%) ha ampiamente superato la media dei target price degli analisti che, secondo il calcolo di Market Screener, è di 686 euro.

Ieri Ubs ha confermato la raccomandazione Neutral con target price a 725 dollari e lo scorso primo settembre Bernestein ha confermato il giudizio Sell con un obiettivo di prezzo a 300 dollari. Su 33 analisti censiti da MarketScreener, 14 consigliano di comprare il titolo e 7 suggeriscono di vendere, 12 hanno una raccomandazione neutrale.

Fra gli osservatori, c’è chi ipotizza che le prese di distanza da Tesla siano dettate anche dal timore di risultati deludenti del terzo trimestre, dopo la frenata delle vendite in Cina nel mese di agosto. I dati verranno annunciati fra circa un mese e il consensus degli analisti si aspetta per il periodo luglio-settembre ricavi a 12,9 miliardi di dollari con un utile di 1,1 miliardi, che corrisponderebbe a un margine netto dell’8,3%, in calo dal 9,5% del trimestre precedente.

Per l’intero esercizio 2021 gli analisti si aspettano ricavi in crescita del 60% a 50,3 miliardi di dollari e un utile di 3,9 miliardi, dai 700 milioni dell’anno precedente, con un margine netto del 7,9%. Nel 2022 i ricavi dovrebbero salire a 68 miliardi (+36%) e l’utile a 6,5 miliardi (+66%) con un margine netto del 9,6%.

Nel frattempo Musk si è imbarcato in una polemica con il partito democratico che ha presentato al Congresso Usa un provvedimento per concedere 4.500 dollari di vantaggio fiscale a chi compra un’auto elettrica costruita in fabbriche in cui è presente il sindacato. In un tweet Musk, che ha sempre tenuto il sindacato fuori da Tesla, ha detto che una proposta simile può essere stata scritta soltanto da lobbisti della Ford e del sindacato Uaw (United Auto Workers), mentre non si vede quale sia la convenienza per i cittadini americani, dato che Ford costruisce la sua auto elettrica di maggiore successo, la Mustang Mach-E, in Messico.

Inoltre il provvedimento concede ai produttori un incentivo di 7.500 dollari per ogni nuova auto elettrica acquistata negli Stati Uniti, e lo elargisce anche ai produttori stranieri per i prossimi cinque anni. In questo modo Ford non dovrebbe avere problemi a incassare il bonus per le auto prodotte in Messico.

Nel suo tweet Musk ha detto che il presidente Biden dovrebbe dare la priorità ai produttori americani di auto, evidenziando ancora una volta la difficoltà di relazioni con la Casa Bianca. Era apparsa clamorosa ad agosto l’assenza di Tesla a un evento pubblico in cui Biden celebrava gli sforzi dell’industria americana per l’auto elettrica. Con il solito tweet Musk aveva definito “strano” che Tesla non fosse stata invitata. E’ probabile che anche in quel caso l’esclusione fosse dovuta alla decisione di tenere il sindacato fuori dalle fabbriche Tesla. Infatti, la Uaw è un’importante anima del partito democratico americano.