Tesla: conti orribili. Musk rilancia su Model 2 e il titolo sale


L’imprenditore ha annunciato che sarà anticipata la presentazione del nuovo modello a basso costo. In pista anche il robotaxi. Fatturato del primo trimestre in calo del 9%. Utile e margine operativo sotto le attese


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Nell’After Hours l’azione schizza in rialzo del 12%

Tesla ha annunciato martedì sera i risultati del primo trimestre, chiuso con un calo del 9% dei ricavi, il più marcato dal 2012, e ha mancato le stime degli analisti. Contemporaneamente l’azienda ha comunicato la decisione di accelerare il lancio di nuovi modelli più economici nel tentativo di arrestare il calo delle vendite e l’erosione dei margini di profitto. L’azienda leader nelle auto elettriche prevede di presentare i nuovi modelli più economici entro la fine di quest'anno o all'inizio del prossimo, comunque ben prima della fine del 2025, che era la scadenza precedentemente annunciata.

"Abbiamo aggiornato la nostra linea di veicoli futuri per accelerare il lancio di nuovi modelli. Quindi ci aspettiamo che il lancio avvenga all'inizio del 2025, se non alla fine di quest'anno", ha detto Elon Musk la sera di martedì 23 aprile durante una call con gli analisti dopo la chiusura ufficiale di Wall Street.

L’azienda avverte: nel 2024 ci sarà poca crescita

La decisione di accelerare il debutto dei modelli più economici è stata accolta con favore dagli investitori e ha oscurato i risultati di un brutto trimestre. Negli scambi dell’After hours le azioni Tesla sono salite del 12% a 162,65 dollari, dopo una chiusura ufficiale a 14,61 dollari (+1,8%). Dall’inizio dell’anno le azioni accusano un ribasso del 42%, la peggiore performance all’interno dell'indice S&P 500. Tesla non ha raggiunto le stime del consensus degli analisti per quanto riguarda gli utili, le vendite e i margini e ha avvertito che potrebbe esserci una crescita lenta durante tutto l'anno.

Nella call con gli analisti Musk ha criticato i concorrenti come General Motors e Ford che, di fronte al rallentamento della domanda di veicoli esclusivamente elettrici (EV), hanno aumentato l’offerta di modelli ibridi plug-in, a benzina ed elettrici. "Il tasso di adozione dei veicoli elettrici a livello globale è sotto pressione e molte altre Case automobilistiche si stanno ritirando dai veicoli elettrici per dedicarsi agli ibridi plug-in. Crediamo che questa non sia la strategia giusta", ha dichiarato l’imprenditore.

Strategia confusa negli ultimi 12 mesi

E’ vero, però, che la strategia di Tesla è stata confusa per gran parte degli ultimi 12 mesi. A partire da gennaio 2023 l’azienda texana ha tagliato i prezzi di tutta la sua gamma nel tentativo di aumentare il volume delle vendite, per poi scoprire che la domanda per i suoi veicoli è rallentata.

Ad aggravare le difficoltà è arrivata la decisione improvvisa di Musk di puntare su un veicolo robotaxi per il quale Tesla non ha l'approvazione delle autorità e forse nemmeno la capacità tecnologica. Gli investitori si aspettavano che l'azienda si concentrasse su un nuovo modello economico da 25.000 dollari che Musk aveva promesso di mettere in produzione entro la fine del prossimo anno.

Utili sotto pressione: il margine lordo sceso al 16,4%

Non è stato chiaro ieri se la promessa di Tesla di realizzare "modelli più accessibili" si riferisse alla tanto discussa auto a basso costo, già indicata come Model 2. "Penso che abbiamo detto tutto ciò che faremo su questo fronte", si è limitato a dire Musk quando gli è stato chiesto di essere più preciso a proposito dei modelli economici.

Tesla non ha fornito alcuna tempistica, ma ha dichiarato che sta continuando a perseguire un nuovo processo di produzione basato su moduli per il suo promesso modello di robotaxi. In un'ottica di riduzione dei costi, Tesla ha sottolineato che i nuovi modelli saranno costruiti sulle linee di produzione esistenti nelle fabbriche attuali.

Tesla rimane il produttore di veicoli elettrici dominante nel mercato statunitense, ma i suoi utili sono sotto pressione da diversi trimestri. Il margine lordo di Tesla nel settore automobilistico - una misura chiave della redditività - è stato del 16,4% nel primo trimestre, inferiore al 17,6% previsto da Wall Street. Si tratta di un risultato ben lontano dal picco del 30% registrato all'inizio del 2022.

Sale lo stock di auto non vendute

L'utile per azione del primo trimestre è stato di 45 centesimi, ben inferiore ai 52 centesimi stimati dal consensus degli analisti. Il fatturato è sceso del 9% a 21,3 miliardi di dollari, in linea con il calo del numero delle auto vendute, ma inferiore ai 22,3 miliardi di dollari attesi dagli analisti.

Nel frattempo, lo stock globale di veicoli Tesla non vendutiè salito all’equivalente di 28 giorni di produzione, con un enorme aumento rispetto ai 15 giorni della fine del dicembre 2023. Tesla vende le sue auto direttamente ai consumatori e non ha una rete di concessionari.

Avviata la procedura per licenziare il 10% dei dipendenti

Tesla non è l'unica azienda automotive a soffrire per il calo della domanda. Secondo Cox Automotive, gli stock medi di veicoli nuovi negli Stati Uniti sono saliti a 72 giorni all'inizio di aprile. Il direttore finanziario di Tesla, Vaibhav Taneja, ha dichiarato nella conference call che la crescita delle scorte è una battuta d'arresto temporanea. "Ci aspettiamo che l'accumulo di scorte si inverta nel secondo trimestre e che il free cash flow torni in territorio positivo", ha dichiarato Taneja.

Nella call il management di Tesla ha avvertito che le vendite 2024 potrebbero essere inferiori a quelle dello scorso anno. All'inizio di aprile Tesla ha avviato il suo più grande ciclo di licenziamenti, tagliando più del 10% dei dipendenti.

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