Tesla, nuovi ritardi per la fabbrica di Berlino
Il Tribunale di Francoforte, interpellato dagli ambientalisti, ha rinviato all’anno prossimo l’autorizzazione all’impianto che dovrà rifornire la fabbrica di acqua. L’analista Ives di Wedbush: “Lo stabilimento è cruciale per i piani di Tesla per aumentare la capacità produttiva”.
Salta la promessa di Musk che aveva previsto l’avvio della fabbrica nel 2021.
Dopo due anni di lavori di costruzione, Elon Musk non ce l’ha fatta a mantenere la promessa di fare partire entro quest’anno la nuova fabbrica Tesla di Berlino, a causa di un numero crescente di ostacoli amministrativi e burocratici.
L’ultima difficoltà riguarda una disputa su un impianto creato per fornire l’acqua alla nuova “Gigafactory”, contestato da gruppi di ambientalisti che temono un consumo idrico esagerato da parte dell’impianto. La vicenda è finita nelle aule del Tribunale amministrativo di Francoforte, che avrebbe dovuto esaminare il caso all’inizio di dicembre, ma ha rinviato la decisione all’anno prossimo.
Intervistato da Cnbc, Dan Ives, analista e direttore generale della società americana di investimenti Wedbush, ha sottolineato che l’impianto di Berlino è cruciale per i piani di Tesla per aumentare la capacità produttiva nel 2022 e negli anni a seguire. Il progetto ha ricevuto ampio sostegno dalle autorità locali, eccitate dai 40mila posti di lavoro che nei prossimi anni si verranno a creare. Il sindaco di Gründheide, la località sul cui territorio è sorta la fabbrica, l’ha definita “l’occasione che capita una volta nella vita” per stimolare l’economia locale.
L’investimento frenato da lucertole e alberi.
Ma ciononostante, in questi due anni Tesla ha dovuto fronteggiare non pochi problemi di consenso. Ultimamente ha ricevuto molte critiche la parte di progetto che prevede il successivo ampliamento della fabbrica per costruire nei prossimi anni, oltre alle automobili, anche le batterie. In questi due anni Tesla è stata multata per violazione delle norme sul rispetto dell’ambiente.
Della questione del consumo di acqua, lo scorso ottobre se ne era occupato lo stesso Musk, per concludere che la regione che ospita la fabbrica è ricchissima di acqua. Tuttavia Tesla ha assunto un impegno per ridurre il più possibile l’uso di acqua nella fabbrica. Nei mesi scorsi Tesla è stata rallentata da altri problemi con le associazioni ambientaliste locali riguardo al taglio di un certo numero di alberi e alla salvaguardia di un determinato tipo di lucertole che vivono vicino al nuovo insediamento industriale.
“Credo che Tesla abbia sottovalutato le difficoltà burocratiche che avrebbe incontrato andando a costruire una fabbrica a Berlino, non penso che si aspettassero di dovere stare fermi tre mesi prima di avere l’autorizzazione per abbattere alcuni alberi”, dice Ives.
Investitori pazienti, scommessa positiva sulla domanda europea di EV.
Ma gli investitori hanno pazienza e lo sguardo lungo. Fra gli azionisti di Tesla c’è la società di investimento Gerber Kawasaki, il cui Ceo, Ross Gerber, interpellato da Cnbc, ha detto: “I ritardi non sono un grande problema, sappiamo che la fabbrica aprirà presto. Siamo molto ottimisti sul mercato europeo, dove vediamo una forte domanda per i modelli Tesla”. Oggi i clienti europei di Tesla devono affrontare una lunga attesa prima di entrare in possesso del loro veicolo che viene importato dalla Cina.
Pedro Pacheco, analista della società di ricerche Gartner, vede anche un’ulteriore valenza strategica dell’impianto di Berlino: “Se Tesla in futuro penserà di sviluppare nuovi modelli indirizzati in particolare al pubblico europeo, l’impianto di Berlino sarà cruciale per realizzarli”.
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