Tesla sbarca in India con una fabbrica e un centro R&D a Bangalore


L’annuncio da parte del governatore dello Stato del Karnataka, dove ha sede la Silicon Valley indiana. Oggi in India si vendono 2,5 milioni di veicoli, ma pochissimi gli EV. Il governo mette sul piatto un piano da 1,4 miliardi di dollari per favorire lo sviluppo dell’auto elettrica. Musk spera di ripetere il successo ottenuto in Cina.


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Previsto l’insediamento di un centro di ricerca su auto e attività aerospaziali

Strabordante di inventiva e di energia, Elon Musk non lascia passare una sola giornata senza offrire ai media almeno una novità. Oggi ne abbiamo due (per ora). La prima riguarda la proposta di adottare negli Usa una carbon tax. In un intervento al Joe Rogan Experience podcast, il fondatore di Tesla ha raccontato di avere avuto un incontro con stretti collaboratori di Joe Biden, forse anche direttamente con il presidente (non è stato chiaro su questo), e di avere suggerito che il governo Usa vari provvedimenti fiscali per penalizzare le attività con il maggior tasso di produzione di CO2. Questa proposta, ha raccontato Musk, è stata respinta dalla Casa Bianca “perché politicamente troppo difficile”.

La seconda notizia è che Tesla aprirà un centro di ricerca e una fabbrica di produzione di auto elettriche in India. Questa volta non è stato Musk ad annunciarlo, ma il governatore del Karnataka, Stato dell’India meridionale che ha per capitale Bangalore, che ospita la cosiddetta Silicon Valley indiana.

Il nuovo impianto di produzione in India, di cui al momento non si conoscono i dettagli e nemmeno i tempi di realizzazione, andrà ad aumentare la capacità produttiva di Tesla al di fuori degli Stati Uniti. L’impianto sorgerà vicino a Bangalore e si aggiungerà a quelli di Shanghai, oggi in piena attività, di Berlino, in costruzione.

Sei mesi di trattative con il governo. L’India è il quinto mercato auto al mondo

Secondo indiscrezioni, i negoziati fra Tesla e le autorità indiane per scegliere un sito dove impiantare la nuova fabbrica sarebbero durati sei mesi. La scelta sarebbe caduta su Bangalore, città di 8 milioni di abitanti, centro delle attività tecnologiche dell’India. Qui Musk vorrebbe avviare non solo una fabbrica, ma anche un centro di R&D sulle attività automobilistiche e sulle attività spaziali.

In India la notizia ha suscitato un notevole entusiasmo, ma questo non ha impedito a molti analisti di aggrottare le sopracciglia in considerazione delle grandi difficoltà che incontreranno le auto elettriche a muoversi per le strade del Paese.

Oggi l’India è il quinto mercato automobilistico a livello globale con 2,47 milioni di auto vendute nel 2020, anno in cui il volume delle immatricolazioni è crollato del 16% a causa del drastico lockdown che ha bloccato ogni attività da marzo a maggio. Secondo gli esperti, molto probabilmente nel corso del 2021 l’India supererà il Giappone e diventerà il quarto mercato del pianeta. La giapponese Suzuki, attiva con il marchio Maruti, è il leader di mercato con una quota del 51%, seguita da Hyundai con il 17% e da Mahindra con il 7,5%.

Tutte le perplessità: arretratezza della rete elettrica e impatto ambientale

Le perplessità sull’ingresso di Tesla in India non vengono dal dubbio che manchino i potenziali compratori di auto elettriche di lusso, ma dal fatto che mancano totalmente le stazioni di ricarica in un Paese che ha ancora un deficit molto grosso di diffusione dell’energia elettrica. La rete di distribuzione ha dei “buchi” notevoli, per cui ci sono aree vaste del Paese in cui l’elettricità è fornita da piccoli generatori locali.

Inoltre, quasi tutta l’energia prodotta in India ha come fonte il carbone e un aumento della domanda legato all’incremento dei veicoli elettrici avrebbe come conseguenza un forte impatto ambientale, osservano alcuni economisti. Le prospettive di Tesla in India, quindi, non sono paragonabili al successo riscontrato dal gruppo in Cina, dove l’azienda di Elon Musk domina le vendite di veicoli elettrici (EV) premium. Oggi le vendite di EV rappresentano in Cina circa il 5% del totale delle vendite di auto, in India la percentuale è molto al di sotto dell’1%.

Secondo uno studio della Iea (International Energy Agency), circa il 60% delle stazioni di ricarica per auto elettriche (veloci o lente) di tutto il mondo sono in Cina. Ma a questo risultato, obiettano in molti, la Cina ci è arrivata attraverso una ben definita pianificazione di aiuti statali. E la stessa cosa ha avviato l’India, che nel 2019 ha lanciato un piano da 100 miliardi di rupie (1,4 miliardi di dollari) per incoraggiare l’acquisto di auto elettriche e la costruzione di stazioni di ricarica. Fra l’altro il governo indiano ha tagliato le tasse sull’acquisto di auto elettriche al 5%, rispetto al 28% delle auto a motore termico.

Musk: il solito visionario che piace alla Borsa, anche se….

Insomma, Musk gioca con l’India la sua abituale carta del visionario, capace di fare progetti e avviare iniziative che guardano al di là del normale orizzonte di concorrenti e osservatori. E’ questo che gli riconosce la Borsa, indicando per Tesla una capitalizzazione di 784 miliardi di dollari, pari a 16 volte i ricavi previsti per il 2021 (49,5 miliardi) e 180 volte gli utili attesi (4,4 miliardi). Utili che secondo il consensus (la media delle stime degli analisti) raddoppieranno nel 2023 a 16,8 miliardi di dollari, su ricavi che nel frattempo saranno saliti a 81,4 miliardi.

Secondo i dati di FactSet, la media dei target price dei 92 analisti che coprono il titolo è 769 dollari, poco al di sotto dell’attuale quotazione di 817 dollari. Le opinioni degli esperti sono abbondantemente variegate: 25 analisti hanno raccomandazione Buy, 20 dicono che Tesla è da vendere (Sell) e 47 si definiscono Neutral.

Fra i broker più bullish ci sono Morgan Stanley (target 880 dollari), Piper Sandler (1.200 dollari) e Deutsche Bank (900 dollari). Sul fronte opposto troviamo Jp Morgan, che prevede una caduta a 135 dollari, e Micheal Burry della Scion Asset Management (famoso perché nel 2008 aveva previsto il crollo del mercato immobiliare Usa) che lo scorso dicembre ha definito “ridicola” la quotazione di Tesla e dice che il titolo potrebbe scendere a 90 dollari senza per questo mettere in crisi il sistema finanziario americano. Da dicembre ad ora il titolo Tesla ha guadagnato il 37%.

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Codice: TSLA.US
Isin: US88160R1014
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