TIM apre all’offerta di KKR ma ribadisce il valore “inespresso” del titolo

Ci sono volute sei ore di riunione al consiglio di amministrazione di TIM per arrivare ad un voto all’unanimità che ha approvato il mandato al Presidente e all’AD del gruppo per “esplorare” la manifestazione di interesse arrivata a metà novembre da parte del fondo americano KKR.

Nel dettaglio, il mandato rientra “nella prospettiva di conseguire la massima valorizzazione di TIM, anche con riferimento ad eventuali altri soggetti interessati, di avviare un’interlocuzione con KKR, formale e ulteriore rispetto a quelle già intraprese informalmente nei mesi scorsi dai consulenti”.

La proposta di KKR prevedeva un’offerta di 0,505 euro per azione ma, anche se superiore a 0,33 euro di quotazione di quel momento, questa veniva considerata inferiore al potenziale del gruppo.

Dopo un calo continuo arrivato nei mesi successivi, la nuova apertura del cda nei confronti di KKR riportava in crescita il prezzo delle azioni, oggi a 0,31 euro con un balzo iniziale del 9% dopo circa un’ora di contrattazioni.

Volatilità sul titolo TIM che potrebbe continuare nelle prossime ore, avvisavano gli analisti di Banca Akros, nonostante le notizie di ieri siano considerate “positive” per il titolo, al pari delle indiscrezioni diffuse nei giorni scorsi.

La decisione di ieri del cda arriva alla luce dell’analisi della proposta di KKR svolta dagli advisor (Goldman Sachs e LionTree) e del nuovo Piano, approvato e presentato al mercato lo scorso 2 marzo.

Proprio gli Advisor, aggiunge la nota di TIM, supporteranno il mandato esplorativo approvato ieri finalizzato ad “ottenere informazioni per valutare l’attrattività e la concretezza della potenziale offerta da un punto di vista finanziario e industriale”.

Inoltre, il Presidente e l’AD dovranno cercare di “acquisire indicazioni su eventuali elementi che ancora necessitano di approfondimento, definendo un periodo e perimetro limitati per lo svolgimento di una due diligence di natura esclusivamente confirmatoria”.

La mossa del board punta a fare pressioni su KKR, soprattutto dal punto di vista del prezzo. Nella nota di ieri, infatti, il cda ha sottolineato il “valore inespresso”, “che deve essere tenuto in debita considerazione nel valutare qualunque opzione alternativa”.

Il piano industriale approvato da TIM, infatti, punta alla scissione della rete per unirla a quella di Open Fiber. Secondo quanto riportato da Bloomberg, gli advisor attivi nel dossier avrebbero valutato tra 1 euro e 1,30 euro la potenziale valorizzazione di TIM in caso di esecuzione del piano industriale e di creazione della rete unica.

La decisione del cda di ieri arriva dopo le pressioni di alcuni azionisti, i quali si erano espressi per aprire le porte all’offerta di KKR.

Solo venerdì scorso Kairos aveva inviato una lettera inviata al board firmata dal Chief Investment Officer del gruppo, Guido Maria Brera, e che rappresenta in questo caso anche Norges, l'ottavo investitore istituzionale di Telecom con una quota superiore all'1%

Nella missiva, il board veniva accusato di avere un atteggiamento di “chiusura a priori” che potrebbe “provocare ingenti danni alla società e ai suoi azionisti, inclusi gli investitori nei fondi” da loro gestiti.

Un’eventuale chiusura del cda, avvisavano dal fondo, con “il rifiuto di consentire l’accesso alla due diligence richiesta, sarebbe in evidente contrasto con i doveri del Consiglio e con l’interesse degli azionisti, tanto più alla luce del nuovo Piano strategico e degli effetti sui corsi di borsa”.