Tim Brasil, terzo trimestre sopra le stime


La controllata brasiliana pesa circa il 20% dell’Ebitda del Gruppo Telecom Italia, e la conferma dell’outlook sul 2020, con le attese di un miglioramento anche nel quarto trimestre, induce all’ottimismo in attesa dei conti di Tim.


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Ricavi netti per 4,4 miliardi di real

Tim Brasil, braccio sudamericano di Telecom Italia ha chiuso il terzo trimestre con risultati «leggermente superiori al consenso». I ricavi netti sono pari a 4,4 miliardi di real (circa 655 milioni di euro) contro l’attesa di 4,3 miliardi e in crescita dell’1,2% su base annua. Anche i ricavi da servizi hanno battuto le stime (+2% rispetto al consensus) con un totale di 4,206 miliardi di real (circa 625 milioni di euro), in aumento dell’1,3% sul secondo trimestre. A trainare la ripresa i ricavi da servizi mobile, con il segmento delle carte prepagate in recupero ai livelli precedenti alla crisi (+0,4% su base annua) e la riapertura dei punti vendita.

L'Ebitda organico è stato pari a 2,073 miliardi di real (308 milioni di euro), in crescita dello 0,8% (+0,9% nel secondo trimestre 2020) e +1% in più rispetto al consensus, con un margine stabile al 47,3%. L'utile netto normalizzato si è attestato a 390 milioni di real, in calo del 20,9% e inferiore al consenso (457 milioni). Gli investimenti sono ammontati a 850 milioni, rispetto ai 924 milioni del terzo trimestre 2019, con un calo dell'8% anno su anno a causa della revisione dei progetti inizialmente previsti dopo il distanziamento sociale, mentre gli investimenti in fibra ottica sono stati mantenuti alla luce della maggior domanda nel servizio BB.

Outlook confermato sul 2020

La controllata brasiliana, pesa circa il 20% dell’Ebitda del Gruppo Telecom Italia, e la conferma dell’outlook sul 2020, con le attese di un miglioramento anche nel quarto trimestre, induce all’ottimismo in attesa dei conti di Tim, calendarizzati per la settimana prossima (10 novembre).

Secondo la società i «risultati finanziari del terzo trimestre hanno dimostrato la capacità di superare la fase più difficile della pandemia e hanno rispecchiato la ripresa della domanda di clienti privati e aziendali, che hanno contribuito positivamente ai ricavi dei servizi mobili».

Resta intanto alta l’attenzione sull’asta pubblica per gli asset mobile di Oi, quarto operatore del mercato telefonico brasiliano che nel 2016 ha presentato istanza di fallimento per 19 miliardi di real. A settembre la brasiliana Oi Sa ha dato l’ok all’offerta vincolante presentata da Tim Participações S/A, Telefonica Brasil e Claro per l’acquisizione degli asset di rete mobile per 16,5 miliardi di real (circa 2,5 miliardi di euro).

Alle 12 Tim in flessione dello 0,55% scambiato a 0,3099 euro.

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