TIM sprofonda ancora. Firmato accordo di riservatezza con CDP

TIM sprofonda ancora. Firmato accordo di riservatezza con CDP

Il weekend ha visto la società di telecomunicazioni firmare un accordo con CDP per l’avvio delle trattative per l’integrazione della rete TIM con Open Fiber.

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Nuovo tonfo di TIM

Nuova settimana ma trend vecchio per il titolo Telecom Italia, mentre il weekend ha visto l’annuncio dell’accordo con CDP sulla rete unica.

Le azioni dell’ex monopolista arrivano a cedere oltre il 6% dopo pochi minuti di contrattazioni fino a scendere sotto quota 0,30 euro.

Le incertezze sul futuro del gruppo, dunque, spingono ancora in ribasso le quotazioni del titolo, arrivate a cedere oltre il 17% nelle ultime tre sedute.

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L’accordo con CDP

Nel fine settimana la società ha risposto ad una richiesta della Consob precisando di aver firmato un accordo di riservatezza con Cassa Depositi e Prestiti Equity (CDP) finalizzato all’avvio di interlocuzioni preliminari relative ad un’eventuale integrazione della rete di TIM con quella di Open Fiber, detenuta al 60% proprio da CDP.

L’accordo è stato firmato il 2 aprile, specifica la nota, ed è funzionale all’avvio delle negoziazioni con l’obiettivo di arrivare alla firma entro il 30 aprile di un protocollo di intesa (Memorandum of Understanding – MOU) nel quale siano inseriti obiettivi, perimetro, struttura, criteri e parametri di valutazione del progetto di integrazione.

Novità da KKR?

Secondo alcune fonti di stampa come Bloomberg e Reuters, oggi potrebbe essere il giorno in cui verrà resa nota una lettera di KKR in cui si specifica di non voler procedere con un’offerta vincolante per il gruppo, a meno che da TIM non gli concedano la due diligence, ormai sempre più importante visto il contesto geopolitico internazionale.

Alcune indiscrezioni parlano della possibilità di rinuncia all’offerta da parte di KKR, il quale potrebbe focalizzarsi con CDP e Macquarie al progetto di rete unica.

La view degli analisti

A questo punto, il cda convocato per il prossimo 7 aprile dovrebbe rispondere alla richiesta di KKR e in attesa degli aggiornamenti che potrebbero arrivare oggi “non escludiamo che KKR potrebbe rinunciare all’offerta vincolante sull’intera TIM”, spiegano da Websim.

A quel punto, il fondo americano “potrebbe decidere di focalizzarsi sui singoli asset trovando un accordo più vantaggioso con CDP su NetCo, in cui KKR è già coinvolta come azionista al 37,5% di FiberCop (rete secondaria)”, aggiungono.

“L'appeal è confermato dalla crescente visibilità sul percorso di realizzazione della rete unica, che potrebbe essere formalizzato dal MOU entro fine mese”, accordo che ha il “vantaggio di blindare le sinergie sul rollout della fibra tra TIM e OF, definendo sin da subito le aree da coprire evitando la duplicazione di investimenti, senza dover necessariamente aspettare la conclusione del merger tra la rete di TIM e OF, operazione che potrebbe richiedere diversi mesi considerando l’iter regolatorio e autorizzativo” sottolineano dalla sim.

Inoltre, continuano da Websim, “dalla rete unica, stimiamo sinergie potenziali di circa 3,5 miliardi (di cui 60% riconosciute pro quota TIM, 0,10 euro/azione)”.

Pertanto, gli analisti della sim mantengono la loro raccomandazione ‘molto interessante’ sul titolo TIM, con target price a 0,49 euro.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: TIT.MI
Isin: IT0003497168
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