Tonfo a Wall Street sulla risposta cinese ai dazi USA

L’inasprirsi della guerra commerciale tra i due giganti mondiali attira forti vendite alla Borsa di New York nonostante i risultati trimestrali positivi delle prime big bank statunitensi.
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Wall Street oggi
Wall Street in forte calo dopo il rilancio da parte della Cina nella guerra commerciale con gli Stati Uniti, alimentando nuove preoccupazioni per le tensioni tra Pechino e Washington in un momento in cui le azioni sembrano sotto pressione dopo un rally inarrestabile.
Quando manca circa un’ora all’avvio delle contrattazioni, i future sul Nasdaq cedono l’1,40%, quelli sullo S&P500 l’1% e i contratti sul Dow Jones scendono dello 0,70%.
Il dollaro sale leggermente nei confronti dell’euro e il cross EUR/USD scende a 1,1555, mentre il Bitcoin torna a 100 mila dollari (-4%).
Ancora in ascesa l’oro, a 4.130 dollari l’oncia (prezzo spot) dopo aver toccato un massimo storico di 4.190 dollari, mentre ritraccia (-2%) l’argento, altro grande protagonista tra i metalli preziosi, e scende a 51,159 dollari l’oncia.
In netto calo il petrolio (-3%): Brent a 61,55 dollari e greggio WTI a 57,73 dollari al barile.
La guerra commerciale
Pechino ha ribattuto al presidente americano Trump, che ha annunciato ulteriori dazi del 100% su prodotti cinesi dal 1° novembre, e accusa gli Stati Uniti. Un portavoce del Ministero del Commercio cinese in un comunicato pubblicato oggi definisce "la dichiarazione degli Stati Uniti in questione è un tipico esempio di 'doppi standard'".
Pechino punta il dito contro gli USA per aver inasprito le misure economiche: "Queste azioni", si legge, "hanno gravemente danneggiato gli interessi della Cina e minato seriamente il clima dei colloqui economici e commerciali tra le due parti" e "minacciare tariffe elevate a ogni occasione non è l'approccio giusto per interagire con la Cina". Donald Trump venerdì aveva dichiarato di non avere più "alcun motivo" per incontrare il leader cinese Xi Jinping al vertice dell'Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC), dal 31 ottobre al 1° novembre, un incontro annunciato nelle scorse settimane.
"L'escalation commerciale con la Cina ha chiaramente scosso i mercati", spiega Florian Ielpo, responsabile macro di Lombard Odier Investment Managers, prevedendo che, "con le valutazioni elevate che già rendono i mercati vulnerabili, ci si aspetta una continua volatilità".
Le trimestrali delle big bank
Oggi entra nel vivo la stagione degli utili e i protagonisti erano JP Morgan Chase, Wells Fargo, Goldman Sachs e BlackRock.
L'utile di JP Morgan è aumentato nel terzo trimestre grazie alle operazioni multimiliardarie e alle IPO che hanno dato slancio alla sua banca d'investimento, oltre che a una più solida performance di trading. L'utile della maggiore banca statunitense è salito a 14,39 miliardi di dollari, pari a 5,07 dollari per azione, nei tre mesi conclusi il 30 settembre e le commissioni dell'investment banking di JPMorgan sono aumentate del 16% nel terzo trimestre.
Goldman Sachs ha visto aumentare il suo utile trimestrale di oltre il 37% grazie all'aumento delle commissioni di consulenza dei suoi banchieri d'investimento e alla capitalizzazione dei mercati attivi da parte dei trader. Le commissioni di investment banking sono salite a 2,66 miliardi di dollari nel trimestre conclusosi il 30 settembre, rispetto agli 1,87 miliardi di dollari di un anno fa.
L'utile di Wells Fargo della società è aumentato nel terzo trimestre grazie alle maggiori entrate derivanti dal pagamento degli interessi. L'utile netto del quarto istituto di credito statunitense è stato di 5,59 miliardi di dollari, pari a 1,66 dollari per azione, nei tre mesi conclusi il 30 settembre.
Infine, il fondo Usa BlackRock ha registrato nel terzo trimestre un utile di 1,32 miliardi di dollari pari a un utile di 8,43 dollari per azione. Gli utili rettificati per i costi relativi a fusioni e acquisizioni e ammortamenti sono ammontati a 11,55 dollari per azione. BlackRock, inoltre, ha registrato un fatturato di 6,51 miliardi di dollari nel periodo, superando le previsioni di mercato.
I report sugli utili forniranno nuovi indizi sull'economia, in un momento in cui la pubblicazione dei principali dati ufficiali è ancora in ritardo a causa del blocco delle attività governative. Secondo i dati LSEG, gli analisti prevedono in media una crescita dell'8,8% degli utili del terzo trimestre delle società dell'indice S&P 500 rispetto all'anno precedente.
Timori di una bolla
Oltre alle preoccupazioni commerciali, l'impennata dei titoli del settore dell'intelligenza artificiale sta alimentando i timori di una bolla speculativa. In un sondaggio di ottobre condotto da Bank of America, il 54% degli investitori ha affermato che le valutazioni del settore tecnologico appaiono eccessive, con preoccupazioni anche per i prezzi azionari globali a livelli record.
Tuttavia, alcuni analisti ritengono che alle valutazioni attuali sono prevedibili periodi di volatilità, ma il contesto generale rimane favorevole per le azioni.
"Continuiamo a considerare il contesto macroeconomico favorevole al rischio, con un'economia resiliente, il taglio dei tassi da parte della Fed e un'ampia liquidità a margine", secondo Mohit Kumar, capo stratega per l'Europa di Jefferies International, che aggiunge: "le guerre commerciali e i dazi generano sì notizia e incertezza, ma riteniamo che l'impatto finale sarà limitato".
"In un momento in cui praticamente ogni angolo del mercato è inondato da valutazioni esorbitanti, le ultime tensioni offrono ai trader un motivo per ritirare un po' di denaro. Le incertezze del mercato azionario si riflettono anche nella volatilità, con l'indice VIX che appare terribilmente basso rispetto a ciò che potrebbe riservare il resto del trimestre, scrive Ven Ram, Macro Strategist di Bloomberg.
Notizie societarie e pre market USA
JP Morgan (+1%): utile a 14,39 miliardi di dollari, o 5,07 dollari per azione, nei tre mesi conclusi il 30 settembre, superiore ai 12,9 miliardi di dollari, o 4,37 dollari per azione, dell'anno precedente.
Wells Fargo (+3%): utile netto a 5,59 miliardi di dollari, pari a 1,66 dollari per azione, nei tre mesi conclusi il 30 settembre.
Goldman Sachs (-0,40%): utile trimestrale balzato di oltre il 37%, grazie all'aumento delle commissioni di consulenza dei suoi banchieri d'investimento e alla capitalizzazione dei mercati attivi da parte dei trader.
Johnson & Johnson (+1%): ricavi trimestrali a 23,99 miliardi di dollari, oltre l'aspettativa media degli analisti di 23,74 miliardi (dati LSEG).
BlackRock (-0,50%): utile di 1,32 miliardi di dollari pari a un utile di 8,43 dollari per azione nel terzo trimestre. Inoltre, il fatturato di 6,51 miliardi ha superato le previsioni di mercato.
General Motors (-3%): prede nel terzo trimestre oneri per un totale di 1,6 miliardi di dollari, a causa di un riallineamento della sua capacità di produzione di veicoli elettrici e della produzione in previsione di un rallentamento della domanda.
Potlatchdeltic (+5%): si fonderà con Rayonier tramite un accordo interamente in azioni valutato a 8,2 miliardi di dollari, compresi 1,1 miliardi di dollari di debito netto.
Raccomandazioni analisti
Alphabet
JP Morgan: buy e target price ribadito a 260 dollari.
Netflix
Jefferies: buy e prezzo obiettivo confermato a 1.500 dollari.
T-Mobile US
RBC: da neutral a buy e target price sempre a 270 dollari.
Broadcom
Mizuho Securities: buy e prezzo obiettivo aumentato da 410 a dollari.
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