Tonfo Saipem dopo la conferma della multa in Algeria

Il gruppo era stato condannato lo scorso febbraio al pagamento di una sanzione insieme ad altre società con l’accusa di maggiorazione dei prezzi nel contesto dell’aggiudicazione di un contratto pubblico in Algeria e di false dichiarazioni doganali, mentre alcuni anni di reclusione erano stati inflitti ad ex dipendenti.
Subito vendite su Saipem
Inizio di settimana in profondo rosso per Saipem, alla prima seduta dopo la conferma della multa in Algeria.
Le azioni della società operante nel settore della prestazione di servizi per il settore dell'energia e delle infrastrutture cedono subito oltre il 4% all’avvio delle contrattazioni, scendendo così sotto quota 1 euro e finendo in fondo alle blue chip del Ftse Mib (-0,70%).
Resta ancora fortemente negativo il bilancio 2022 per il titolo Saipem, in calo di oltre il 75% rispetto ai 4,78 euro di inizio gennaio.
Multa confermata
Venerdì a mercato chiuso il management di Saipem aveva annunciato in una nota la conferma da parte della Corte Suprema algerina della sentenza dello scorso febbraio in cui veniva decisa una multa alla società, oltre alla condanna di alcuni (ex) dipendenti.
La decisione della Corte era relativa ad un procedimento penale in corso dal 2019 in Algeria e si riferiva alle modalità di assegnazione nel 2008 del progetto CNL3 Arzew, rigettando i motivi del ricorso presentati da tutti i concorrenti nei confronti della sentenza datata 28 giugno, nella quale si confermava quanto deciso nel febbraio precedente.
Nel dettaglio, la notifica del ricorso è stata recapitata tramite i propri legali a Saipem, Saipem Contracting Algerie e Snamprogetti Algeria Branch.
A questo punto, le società coinvolte “che hanno sempre contestato gli addebiti, si riservano di impugnare la decisione della Corte Suprema algerina presso ogni sede competente”, scrivono da Saipem nella nota, ricordando che “l’autorità giudiziaria italiana, all’esito di un procedimento penale in cui sono state analizzate anche le modalità di assegnazione nel 2008 del progetto GNL3 Arzew, ha pronunciato il 14 dicembre 2020 sentenza di assoluzione in via definitiva”.
Infine, la società sottolinea come nel bilancio al 21 dicembre 2021 siano già stati accantonati gli oneri corrispondenti.
La sentenza
Con la sentenza di febbraio il Tribunale di Algeri riteneva Saipem SpA, Saipem Contracting Algerie, Snamprogetti SpA e Algeria Branch colpevoli di “maggiorazione dei prezzi in occasione dell’aggiudicazione di contratti conclusi con una società pubblica a carattere industriale e commerciale, beneficiando dell’autorità o influenza di rappresentanti di tale società” e di “false dichiarazioni doganali”.
Pertanto, la sentenza stabiliva a carico delle società coinvolte un’ammenda e risarcimento danni per importi complessivamente equivalenti a circa 199 milioni di euro (di cui circa 60 milioni di euro quali ammende e circa 139 milioni di euro quali statuizioni a favore delle parti civili), determinando un onere nel bilancio al 31 dicembre 2021.
Inoltre, il Tribunale di Algeri condannava due ex dipendenti del gruppo Saipem, all’epoca responsabile del progetto GNL3 Arzew e un ex dipendente algerino, rispettivamente a 5 e 6 anni di reclusione, mentre un altro dipendente della società italiana era stato assolto da ogni accusa.
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