Trimestrali da record, Fed divisa e crollo del rame

31/07/2025 13:45
Trimestrali da record, Fed divisa e crollo del rame

In un’unica giornata si sono accavallati eventi di portata globale: trimestrali record da Meta e Microsoft, Fed spaccata come non accadeva da trent’anni, dati macro contrastanti tra Stati Uniti ed Europa, crollo storico del rame e boom di Ethereum al decimo compleanno. La nuova fase dei mercati è caratterizzata da complessità, volatilità selettiva e la necessità di distinguere tra rumore di breve e trend strutturali.

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Una giornata densissima di avvenimenti

Nella seduta che ha monopolizzato l’attenzione dei mercati globali, si è registrata una concentrazione di eventi rara, capace di restituire l’immagine di un contesto finanziario tornato estremamente complesso. In Italia, come spiega Gabriel Debach, market analyst di eToro, gli operatori hanno guardato alle trimestrali di Amplifon, Terna, Leonardo e Intesa Sanpaolo, mentre oltreoceano i riflettori si sono accesi su Meta e Microsoft, sul nuovo verdetto della Federal Reserve e sui dati macroeconomici chiave di Stati Uniti ed Eurozona.

Il PIL statunitense ha sorpreso in positivo. Nel secondo trimestre 2025 la crescita è stata pari al 3% su base trimestrale, il dato più alto dal terzo trimestre 2024. Il motore principale è arrivato dai consumi personali, cresciuti dell’1,4%, insieme al calo delle importazioni. A preoccupare gli analisti è però il deflatore core PCE salito al 2,5%, segnale che l’inflazione rimane ostinata. In Europa il quadro è stato più sfumato: l’Eurozona è cresciuta dell’1,4% annuo, mentre l’Italia ha segnato un +0,4% su base annua ma una contrazione dello 0,1% trimestrale, evidenziando un raffreddamento domestico.

La Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi al 4,25–4,50%, ma il linguaggio di Jerome Powell si è fatto più cauto. È sparita la frase di giugno “l’incertezza è diminuita”, sostituita da un secco “incertezza elevata”. A rendere storica la riunione, sottolinea Debach, è stato il dissenso di Michelle Bowman e Christopher Waller, che hanno votato per un taglio immediato: un doppio voto contrario che non si vedeva da oltre trent’anni. Di riflesso, le probabilità di un taglio a settembre sono scese al 45,2%, ben lontane dal 75% di un mese fa.

Meta e Microsoft protagoniste a Wall Street

La vera bussola dei mercati, come si legge nel report di eToro, è stata la stagione delle trimestrali americane, con due giganti tecnologici capaci di superare le attese e rilanciare la narrazione sull’intelligenza artificiale.

Meta ha registrato ricavi a 47,5 miliardi di dollari, in aumento del 22% su base annua, con utile netto a 18,3 miliardi (+36%) e EPS a 7,14 dollari (+38%). Il margine operativo ha raggiunto il 43%, cinque punti in più rispetto all’anno precedente. La crescita è stata trainata dall’aumento delle impression pubblicitarie e dal prezzo medio, rispettivamente dell’11% e del 9%, mentre l’adozione degli strumenti AI ha accelerato la monetizzazione. Gli utenti attivi giornalieri hanno raggiunto 3,48 miliardi, con un incremento del 6%. Zuckerberg ha colto l’occasione per presentare il progetto di “personal superintelligence”, lanciare i Meta Superintelligence Labs e annunciare investimenti in cluster AI da 5 gigawatt, con capex 2025 previste tra 66 e 72 miliardi di dollari.

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Microsoft ha confermato la propria leadership come infrastruttura globale per l’AI. I ricavi hanno raggiunto 76,4 miliardi di dollari, in crescita del 18% su base annua, con utile netto a 27,2 miliardi (+24%) e EPS a 3,65 dollari. Il margine operativo è salito al 45%. Il motore di questa espansione resta Azure, che ha registrato una crescita del 39% a valuta costante, portando il fatturato annualizzato sopra i 75 miliardi. La piattaforma Foundry è già adottata dall’80% delle aziende Fortune 500 e il numero di token serviti da Microsoft è aumentato di sette volte in un anno. L’azienda investe come un hyperscaler, con capex trimestrali da 24 miliardi, ma mantiene efficienza da software company, un connubio che sta trasformando l’AI in un business profittevole.

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In parallelo, in Italia, le trimestrali di Amplifon, Terna, Leonardo e Intesa Sanpaolo hanno offerto spunti significativi, mentre Iveco ha completato una cessione strategica, contribuendo alla vivacità di una seduta senza un unico catalizzatore ma ricca di elementi rilevanti.

Crollo del rame e festa per Ethereum

Se sul fronte azionario la narrativa è stata dominata dalle trimestrali, le materie prime hanno vissuto un terremoto. Come spiega Debach, il rame ha segnato un tracollo del 21% sui futures, la peggior flessione giornaliera dai dati disponibili dal 1988. Il crollo riflette il timore di un raffreddamento della domanda industriale globale e ha aggiunto volatilità a un comparto già sotto pressione.

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In parallelo, prosegue Debach, il mondo cripto ha celebrato il decimo compleanno di Ethereum, protagonista di un luglio da +55%, il miglior mese dal 2022. La capitalizzazione ha raggiunto i 466 miliardi di dollari, superando SAP e avvicinandosi a Netflix. Pur senza aggiornare i massimi dal 2021, Ethereum vanta un rendimento cumulato di oltre +525.000% in dieci anni, simbolo della resilienza degli asset digitali e dell’evoluzione della finanza decentralizzata.

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Questa giornata ha reso evidente come la complessità sia tornata al centro della scena. La selettività, conclude Debach, oggi non è più un’opzione ma una condizione necessaria per navigare tra dati macro divergenti, trimestrali record, shock sulle materie prime e la corsa dell’intelligenza artificiale. Trasformare la complessità in opportunità diventa il vero vantaggio competitivo per gli investitori.

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