Per Tui la ciambella di salvataggio è il passaporto Ue dei vaccinati


Buona ripresa delle prenotazioni in Gran Bretagna: dal 17 maggio gli inglesi torneranno a volare verso 12 destinazioni di vacanza. Ma sono ancora troppo poche e nel frattempo i conti del primo semestre mostrano un crollo dei ricavi dell’89% e una perdita di 1,5 miliardi. Il Ceo Joussen: forse necessari nuovi aiuti dal governo


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Società tedesca con la fortuna di essere il leader nel mercato inglese delle vacanze.

Troppo a lungo compressa da un anno e più di pandemia e lockdown, la voglia di mare e di vacanze sta emergendo con forza nei Paesi che hanno saputo meglio contrastare il Covid, Gran Bretagna in primis. E gli operatori del settore tornano a sperare.
La tedesca Tui, primo operatore al mondo nel settore del turismo, ha la fortuna di avere da sempre un ruolo di leader nel mercato britannico, e questo permette oggi al management di mostrarsi fiducioso sull’avvenire.
“Le prospettive per l'inizio dell'estate 2021 mi rendono ottimista per il turismo e per Tui”, ha detto l'amministratore delegato Fritz Joussen in una dichiarazione diffusa oggi, insieme ai dati del primo semestre dell’esercizio 2020-2021. “La Gran Bretagna in particolare offre un potenziale per quando i nuovi corridoi di viaggio verso l'Europa meridionale si apriranno nelle prossime settimane”.

Ad aprile prenotazioni raddoppiate (-69% rispetto al 2019).

Nel comunicato Tui afferma che una ripresa della domanda è stata “chiaramente evidente nelle ultime settimane”, con prenotazioni raddoppiate in aprile. Tuttavia, l'azienda prevede che il prossimo bilancio, che si chiuderà a settembre, registrerà ancora un calo dei ricavi.
Tui punta su un rimbalzo delle prenotazioni per ripristinare i flussi di cassa dopo avere riportato nel primo semestre (chiuso il 31 marzo scorso) una perdita operativa di 1,3 miliardi di euro. La società, che opera attraverso una rete di agenzie di viaggio e possiede hotel, compagnie aeree, navi da crociera e negozi al dettaglio, ha confermato che nei mesi estivi, da luglio a settembre, opererà con un’offerta di servizi che sarà soltanto il 75% della capacità del 2019.
Al momento la società ha raccolto 2,6 milioni di prenotazioni per l'estate 2021. Nel comunicato il dato viene definito un "alto livello", indicativo di una forte tendenza della domanda. Resta il fatto che si tratta di una ripartenza quasi da zero. Al 2 maggio scorso le prenotazioni erano in calo del 69% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Nel primo semestre i ricavi delle compagnie aeree del gruppo sono crollati a 716 milioni da 6,6 miliardi.

A causa del Covid e delle conseguenti restrizioni ai viaggi nei principali Paesi europei, i ricavi del primo semestre hanno segnato un calo dell’89% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il semestre si è chiuso con una perdita di 1,5 miliardi di euro, contro una perdita di 815 milioni nel primo semestre 2019-2020. I ricavi delle compagnie aeree del gruppo sono crollati a 716 milioni di euro, da 6,6 miliardi di euro.

Secondo Joussen, i conti dovrebbero tornare in utile nel quarto trimestre (luglio-settembre). Ma per l’intero esercizio 2020-2021 gli analisti prevedono in media una perdita di 1,13 miliardi, dopo i 3,1 miliardi persi nell’esercizio precedente.

Se le prospettive non dovessero migliorare, per Tui potrebbe diventare problematico rifinanziare circa 4,6 miliardi di euro di debito in scadenza nei prossimi 12 mesi.

Nel comunicato la società afferma che la solvibilità dell'azienda “potrebbe anche essere messa in pericolo” se non riuscirà a concordare con i creditori una moratoria del debito e un rinvio delle scadenze. C'è il rischio che diventino necessarie ulteriori misure di sostegno da parte del governo di Berlino. Al 7 maggio scorso, Tui aveva in cassa liquidità per 1,7 miliardi di euro.

In Borsa un rialzo del 46% da inizio anno, ma gli analisti sono prudenti.

Dopo la diffusione dei risultati il titolo Tui accusa alla Borsa di Francoforte un calo del 2,3% a 4,85 euro. Negli ultimi cinque mesi il titolo ha ben galoppato, mettendo a segno dall’inizio dell’anno un rialzo del 46%. Questa brillante performance, tutta basata sulle attese di un rilancio dell’attività, non combacia con le caute previsioni degli analisti: due terzi dei broker hanno una raccomandazione negativa e la media dei target price è 2,53 euro.

In effetti, anche se l’ottimismo del management è forte, l’orizzonte è ancora pieno di rischi, tutti legati alle politiche di riapertura dei Paesi di partenza e dei Paesi di destinazione. In generale, la fiducia è stata riaccesa dalla mossa della Gran Bretagna di ripristinare a partire dal 17 maggio i viaggi di piacere dopo il successo del suo programma di vaccinazione contro il coronavirus.

Tuttavia, al momento il governo inglese ha posto solo una manciata di destinazioni (fra le quali il Portogallo) sulla lista verde, quella dei Paesi dove si può andare e tornare senza obbligo di quarantena. Per Tui, come per tutti gli operatori del settore, è fondamentale che l’Unione europea riesca a fare decollare entro giugno il progetto del passaporto per le persone vaccinate.

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